Italia delle Regioni

Il presidente dell’Associazione dei Comuni Italiani Anci e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha partecipato alla cabina di regia sul Piano Nazionale Pnrr svoltasi a Palazzo Chigi. A Manfredi sono state pubblicamente rivolte le congratulazioni per l’elezione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Nell’occasione, il presidente di Anci ha ringraziato il ministro per le Politiche di Coesione Raffaele Fitto nominato vicepresidente esecutivo della Commissione europea “per lo spirito di collaborazione istituzionale che ha portato risultati concreti sui territori”.

Quanto ai cantieri Pnrr nei Comuni e nelle Città Manfredi evidenzia che “i dati Regis di fine luglio 2024 mostrano come risultino cantieri aperti o già conclusi pari al 78% del totale (per gli altri soggetti attuatori siamo al 63%). Il dato SIOPE sulla spesa ci dice che i pagamenti per investimenti comunali nel 2023 corrispondono a 16,3 miliardi, con un raddoppio rispetto al 2017. A novembre 2024 possiamo dire che toccheremo circa 20 miliardi a fine anno”.

Tra le criticità, la liquidazione degli stati di avanzamento lavori in attesa del decreto del MEF che attua la norma del Decreto-legge Omnibus per lo sblocco del 90% dei pagamenti a fronte di una semplice autocertificazione da parte dei soggetti attuatori. Sul personale Anci ribadisce “la forte preoccupazione già espressa all’indomani della presentazione in parlamento del Disegno di Legge di Bilancio per il 2025: il ritorno al turn over al 75% rischia di vanificare gli sforzi finora fatti”.

Per quanto riguarda la settima rata e le scadenze da raggiungere entro il 31 dicembre 2024 non si ravvedono al momento criticità. “Anzi vogliamo sottolineare come siano significativi alcuni risultati che si prevede di raggiungere, uno su tutti il target di 4,5 milioni di alberi per la forestazione nelle Città Metropolitane”, ha concluso Manfredi.

Promuovere la bicicletta come strumento di mobilità sostenibile per migliorare la qualità della vita delle città e promuovere stili di vita sani e attivi. È questo l’obiettivo centrale del progetto nazionale “Bici in Comune”, promosso dal Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, con il supporto del Dipartimento per lo Sport, in collaborazione con Sport e Salute e Anci.

Tutti i Comuni italiani interessati a partecipare al progetto possono presentare la propria candidatura esclusivamente attraverso la Piattaforma di Sport e Salute, raggiungibile al link, a partire già dal 7 novembre 2024 fino alle ore 12:00 del 13 gennaio 2025.

Il progetto, che prevede una dotazione finanziaria netta di 12.600.000 euro, si rivolge a tutti i Comuni italiani e si muove lungo quattro direttrici: la diffusione della cultura ciclistica per favorire l’adozione della bici come alternativa ecologica ai mezzi tradizionali, lo sviluppo e la riqualificazione delle infrastrutture ciclabili, la promozione del cicloturismo per la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico, l’organizzazione di eventi anche non agonistici con la partecipazione attiva dei cittadini.

Ciascun Comune potrà quindi individuare una o più linee di attività: dal finanziamento di progettualità legate al mondo della bicicletta per la promozione del benessere, dei corretti stili di vita, all’accesso a fondi per la messa in sicurezza e riqualificazione dei percorsi ciclabili o per l’installazione di arredi urbani per bici in luoghi di aggregazione. Sarà possibile anche richiedere finanziamenti per l’organizzazione di eventi sportivi ciclistici per la promozione della pratica e delle attività cicloturistiche.

Ogni Comune potrà richiedere un contributo massimo erogabile relativo al numero di abitanti. Per i Comuni fino a 5mila abitanti, il contributo massimo sarà di 50mila euro, che sale sino a 80mila per le realtà sino a 50mila abitanti. Per i Comuni sino a 300mila abitanti il finanziamento massimo sarà di 113mila euro che arriva a 150mila per le Città con più di 300mila abitanti.

©Futuro Europa® Riproduzione autorizzata citando la fonte. Eventuali immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione

Condividi
precedente

Monarchie, quale Futuro?

successivo

Donne nella storia: Rosa Genoni

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *