Il PPE alfiere del Mercato Unico Digitale in Europa
Il prossimo 2 marzo si riunirà al Parlamento europeo un gruppo di lavoro specificamente creato per discutere sullo stato del Mercato Unico Digitale: tra gli obiettivi, quello di identificare le barriere più rigide al suo completamento, svilupparne il potenziale di creare maggiore crescita economica, e fornire più garanzie alle imprese e ai consumatori in Europa.
A presiedere il tavolo di lavoro sarà l’eurodeputato Róża Gräfin von Thun, membro del Comitato per la Protezione dei Consumatori nel Mercato Interno (IMCO), che ha affidato la guida delle consultazioni ai rappresentanti del Partito Popolare Europeo.
Il meeting sarà l’occasione per avviare discussioni approfondite sui temi legati al mercato digitale, che necessità di rapide riforme per consentire all’Europa di competere con le altre potenze mondiali. Al centro del dibattito le misure per contrastare la frammentazione dei mercati digitali, la mancanza di investimenti nelle reti, la carenza di interoperabilità tra Stati nel regolamentare la protezione di dati sensibili, il ritardo di investimenti in innovazione e alfabetizzazione informatica.
Andreas Schwab, portavoce del Partito Popolare Europeo presso il comitato IMCO: «Il completamento del Mercato Unico Digitale svolgerà un ruolo chiave a favore delle manovre di mercato in Europa. Gli sforzi di questo working group mireranno a fornire una nuova piattaforma aperta verso gli stakeholders più rilevanti, per generare un confronto costruttivo e identificare ostacoli rimanenti e potenziali nascosti». Il potenziamento del mercato digitale potrà inoltre incentivare l’Europarlamento nel supporto alle prossime iniziative della Commissione in campo tecnologico, come la “strategia sul Mercato Unico” per l’anno 2015, in seno al programma decennale di riforme dell’Agenda Digitale verso Europa 2020.
Il mercato unico digitale è considerato tra le aree politiche più importanti dell’Unione europea in termini di benefici potenziali. In settori specifici, l’adozione del cloud computing, ad esempio, potrebbe permettere all’80% delle organizzazioni di conseguire riduzioni dei costi tra il 10% e il 20%. Altri vantaggi includono una più forte mobilità del lavoro (46%), maggiore produttività (41%) e maggiore tutela giuridica (35%), oltre a nuove opportunità imprenditoriali (33%) e nuovi mercati (32%).