Italia anno zero

Tempi tecnici a parte, è evidente ormai a tutti che la condanna di Berlusconi se da un lato seguirà inevitabilmente il proprio corso, dall’altro ha messo nuovamente in scacco il centrosinistra. Nessuno governa sul Paese. Non c’è una visione del futuro, manca una strategia complessiva e, laddove il coraggioso Enrico Letta cerchi di battere i pugni, la tattica zoppica e fatica ad essere incisiva. Non serve elencare tutto quello che si potrebbe fare, basta  indicare ciò che ci ha portati allo stato in cui siamo, ovvero una crescita praticamente pari a zero da quasi vent’anni. Ciliegina sulla torta la recente recessione. In questa situazione economica grave era inevitabile che il nostro sistema Paese, a partire dalla politica, mostrasse criticità contingenti e debolezze congenite. Prima fra tutte l’incapacità di reagire.

Ma qual è la genesi di questa situazione? Di certo una decisiva influenza è stata data dall’impostazione politica, soprattutto dai media che, negli ultimi vent’anni, invece di creare fazioni in base alle idee politiche e sostenere il dibattito su come affrontare i tanti problemi della nazione, hanno diviso la popolazione tra berlusconiani e anti-berlusconiani, dimenticando del tutto – e chissà per quanto tempo ancora – le reali problematiche del Paese. Ovviamente gli italiani “brava gente” tutti dietro a pecoroni. L’Italia si è divisa tra chi voleva Berlusconi innocente e chi lo voleva in carcere; tra chi approvava lo stile di vita del Cavaliere e chi lo censurava; tra chi vedeva in Berlusconi l’unica speranza per la ripresa economica dell’Italia e chi ricordava solo la ‘balla’ del milione di posti di lavoro.

Un ventennio nel quale non si è parlato di politica, ma si è preferito spettacolarizzare la vita pubblica e spostare tutta l’attenzione sui temi frivoli e di nessuna importanza per il bene comune. In cambio abbiamo smesso di fumare nei luoghi pubblici e la nostra patente ce la giochiamo ai punti. Attenzione, ora  si discute su come mettere da parte la supremazia assoluta della legge pur di salvare un influente uomo politico, che oggi è un pregiudicato a tutti gli effetti. I “grillini” sono stati un avvertimento. La giostra sta per terminare il suo ultimo giro, per chi suonerà la campana?

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