Perversioni
Non sono andata a vedere il film, non ho letto i libri. Parlo delle famose sfumature. Io penso che il sesso sia una roba bellissima, rovinata dagli umani.
Dalla notte dei tempi, gli sfortunati, loro malgrado fruitori di religioni punitive, che si reggono sulla paura del peccato e sulle pene conseguenti, hanno rovinato la meravigliosa poesia dell’atto stesso a beneficio del buco della serratura. La letteratura erotica ha provato ad aggiustare il tiro, ma i risultati sono scarsi, tranne che per la più interessante e intelligente che è quella orientale. Vi siete chiesti perché? Ma è semplice, da quelle parti non si sono minacciate generazioni su generazioni di perdere la vista (si continua a farlo); oppure non si è intimato alle fanciulle di arrivare a ogni costo pure al matrimonio, per indossare il famoso abito bianco, simbolo della purezza.
Molte deviazioni anzi il proliferare delle stesse è causa di restrizioni sociali, di regole non scritte ma molto presenti. Ma la cosa più devastante è che tanti studiosi hanno fatto oggetto dei loro studi proprio le perversioni. Gli psicologi dell’Università Columbia, ad esempio, hanno studiato le donne e ne è uscito che la perversione numero uno per il genere femminile è l’uomo violento, quello che, per intenderci con parole semplici, ti attacca al muro. Insomma al primo posto c’è il desiderio, spesso tenuto nascosto per il timore di fraintendimenti, di essere prese con forza.
Lo scenario ideale è un gioco di ruoli in cui il compagno salta ogni preliminare con la partner, per prenderla in piedi, o contro un muro, con brutalità, ma non con violenza, cioè controvoglia. Lei deve essere consenziente e acconsentire. Vi sentite meglio dopo averlo saputo? Mi domando quale è stato l’approccio di questa ricerca, come gli intervistatori hanno fatto le domande: avrei voluto esserci.
Un’altra in pole position è la serata mordi e fuggi con lo sconosciuto incontrato per caso. Una roba che viene praticata da moltissime donne specie all’estero; dove si può anche usare la carta di credito per usufruire della perversione. Sempre uno studio di un’altra prestigiosa università stavolta inglese ha rivelato che da qualche anno il turismo sessuale piace anche alle donne. Nella maggior parte dei casi non si tratta di giovanissime ma di signore tra i 45 e i 65 anni di età, in vena di trasgressione, oppure alla ricerca dell’amore che non hanno trovato nel loro Paese. Insomma anche lì abbiamo raggiunto le pari opportunità. In Giamaica, posto per eccellenza per questo genere di turismo, dove i neri chiamano le babbione bianche Bottiglie da latte da riempire, questo studio, realizzato intervistando un campione di 100 donne, ha rivelato che almeno un terzo di loro, pur ammettendo di aver avuto una relazione con ragazzi del luogo (con regali e cene offerte generosamente), ha categoricamente escluso di aver pagato dei “prostituiti”.
Insomma siamo diventate come gli uomini; altro che sfumature, abbiamo talmente combattuto che ora finalmente siamo davvero alla pari, specie nella loro parte peggiore.