Industria alimentare in lieve crescita

In controtendenza rispetto al resto dell’economia italiana che rimane soffocata da questa crisi che pare non aver fine, l’industria alimentare nell’ultimo scorcio del 2014 ha fatto registrare un aumento dello 0,6% rispetto all’anno precedente. Tra i motivi principali i segnali di recupero della domanda interna, la spesa alimentare rappresenta una componente rilevante per le famiglie italiane e all’estero si sono registrati  risultati positivi per il Made in Italy. La caduta del tasso di scambio dell’euro rispetto al dollaro ha spinto le esportazioni italiane ad di fuori dell’Europa dando un impulso ai consumi interni. Questa ripresa ha fatto ritornare un umore positivo tra le aziende italiane.

Un’indagine condotta da Ismea su 1.300 aziende del settore, ha messo in luce che  l’indicatore del sentiment, tenendo conto dei giudizi sull’andamento degli ordini e sul livello delle scorte e le attese produttive future, si è attestato su un valore di -0,4 (con un campo di variazione di -100 e +100), con una crescita di 4,5 punti rispetto al trimestre precedente e di 3,9 su base annua. L’incremento congiunturale dell’indice è da attribuirsi all’evoluzione positiva dei giudizi sugli ordini e sul livello delle scorte, di riflesso a fattori stagionali (festività natalizie), mentre il confronto su base annua, mette in luce un miglioramento di tutte le componenti dell’indice, comprese le aspettative.

Positivo anche il bilancio dell’intera annata, con l’indice medio del 2014 attestato sei punti sopra il valore dell’anno precedente.  A livello territoriale, la fiducia dell’industria alimentare risulta focalizzata. L’indice è positivo e in miglioramento, su base trimestrale e annua, nelle aree del Nord-Est e del Mezzogiorno, negativo e in flessione, su base trimestrale e annua, al Centro e nel Nord-Ovest. Tra i diversi settori, spicca il netto recupero della fiducia nell’industria delle acque minerali e delle bevande analcoliche, della prima lavorazione delle carni bianche e dei gelati. Risultano al contrario prevalentemente negativi e in deterioramento i giudizi espressi dall’industria olivicola e vitivinicola, sui quali pesano i deludenti risultati produttivi della campagna 2014-2015.

Per il 2015 si prevede un’ulteriore crescita con la ripresa della domanda interna e con l’aumento dell’export.

©Futuro Europa®

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