Rassegna stampa estera

Se Matteo Renzi pensava di fare la festa a Silvio Berlusconi con la sua “vittoria” sulla riforma del Senato, Berlusconi ha sicuramente rovinato la festa a Renzi invadendo la stampa estera di notizia relative alla sentenza della Corte di Cassazione. Chi ha vinto? Forse 1-1 palla al centro visto che in mezzo troviamo l’onnipresente Matteo Salvini che, come puntualizza Philippe Ridet sul suo sempre piacevolmente sarcastico blog “Campagne d’Italie”, è apparso in televisione ben 73 volte dal 1° Gennaio al 28 Febbraio di quest’anno (fonte  di Ridet La Stampa, ndr)… “Risposte brevi, discorsi senza peli sulla lingua, ha saputo approfittare dell’assenza di opposizione a Matteo Renzi, del declino di  Berlusconi e dell’allergia del M5S al piccolo schermo per diventare l’unico antagonista del Primo Ministro. Alla ricerca di nuovi volti suscettibili di garantire l’audience, le reti  televisive si sono fiondate su Salvini (…) senza interrogarsi troppo sul quid dei suoi pensieri, né sul loro peso. The show must go on. Ecco come è riuscito, almeno in parte, a guadagnarsi il 15% degli elettori. Ma ora che Berlusconi è stato assolto, riuscirà a rubare la scena definitivamente ai due “Mattei”? Quello che è certo è che c’è tanta confusione nei media internazionali.

La decisione della Corte di Cassazione aveva indubbiamente un peso politico per il futuro di Forza Italia e del suo leader. Lunedì il Malay Mail e il Deutsche Welle riportavano le parole del politologo Giovanni Orsina, che affermava che se l’assoluzione veniva confermata, Berlusconi sarebbe stato libero di guidare l’opposizione alle riforme politiche che Matteo Renzi sta portando avanti attraverso il Parlamento. Una sentenza a lui sfavorevole avrebbe voluto dire un definitivo abbassamento del sipario su di una carriera politica che lo ha visto tre volte Premier. Orsina ha definito  Berlusconi “politicamente in coma”, ma ha anche affermato che se il vento soffiava in suo favore martedì sera, sarebbe comunque rimasto un uomo molto potente. Anche l’OBS riprende le parole di Orsina “ sappiamo che è politicamente in coma, ma non sappiamo quando esalerà l’ultimo sospiro. Nuovi problemi giudiziari potrebbero accelerare questo momento”. Già, in effetti se la Corte di Cassazione ha confermato la sua assoluzione nel caso Rubygate, rimane comunque invischiato in diversi altri processi:  quello per corruzione e il Ruby-ter. Anche Giada Zampano e Manuela Meso su The Wall Street Journal mettono in dubbio la rinascita dalle ceneri dell’ex Premier. Sicuramente questa sentenza è un grosso incentivo per Berlusconi che ha sempre parlato di “caccia alle streghe da parte dei magistrati nei suoi confronti”, ma, precisano le due giornaliste “è improbabile che si ripristinino le giuste congiunture politiche per il politico miliardario, che è stato messo in ombra dalla crescente popolarità del premier Matteo Renzi. Berlusconi sta da mesi brigando per riuscire a tenere insieme il suo Partito che sta affondando nei sondaggi ed è lacerato da divisioni interne (…) Inoltre, mentre il potere politico di Berlusconi è in calo, anche il suo impero finanziario è sotto pressione. Secondo Forbes la sua ricchezza si è dimezzata tra il 2007 e il 2013, e Fininvest, la holding controllata dalla sua famiglia, ha registrato una perdita netta di 428.400.000€ nel 2013.

Interessante l’analisi  di Viriginie Riva sul JDD che titola il suo pezzo Après Berlusconi, la droite italienne a-t-elle encore un avenir? E imposta il futuro di Berlusconi da un altro punto di vista, quello del’imprenditore che fu. L’articolo è stato scritto prima della sentenza di martedì e fa un quadro generale della situazione politco-economico-giudiziaria dell’ex Premier. “Al crepuscolo della sua vita politica, ancora coinvolto in diversi porcessi, lascia veleggiare una destra in piena ricomposizione, sbaragliata dalla dominazione politica di Matteo Renzi (…) In questo contesto, il Cavaliere si è lanciato in grandi manovre economiche: una vendita a sorpresa dell’8% di Mediaset (…) un OPA ostile su Rai Way, società di telediffusione; un’offerta di acquisto dalla sua casa editrice Mondadori al suo principale concorrente, l’apertura di contatti per la vendita del Milan. La giornalista riprende un commento del giornalista politico de La Stampa, Jacopo Iacobini , che afferma Berlusconi  non essere più interessato al gioco politico ma ad intrattenere rapporti personali con Renzi e tornare sul suo vero terreno di gioco che è quello degli affari. “L’accoro chiuso con Renzi non era altro che un patto di non aggressione! Il Presidente del Consiglio lascerebbe a Berlusconi tempo per organizzarsi ritardando il suo intervento in campi chiave per l’imprenditore: frequenze televisive, fisco, tempi di prescrizione.” Quale sarà il futuro della destra? Difficile da dirsi. Unica cosa certa è, scrive la Riva, che “Salvini è il nemico ideale per Matteo Renzi, perché incarna si un’opposizione, ma non un alternanza  credibile di Governo”.

James Politi sul Financial Times parla invece di “fiduciosa speranza di Silvio Berlusconi di una rinascita politica”. “Se per molti suoi sostenitori l’assoluzione è sinonimo di rilancio per il Partito e del centrodestra in generale”, scrive Politi, “in molti ambienti politici si pensa che una rinascita sia impossibile, così come non auspicabile (…) Berlusconi non solo non è popolare quanto Matteo Renzi (…) ma attrae un minor numero di italiani che Matteo Salvini (…) che sta tentando di superare Forza Italia come principale Partito di opposizione di destra.” La “resurrezione” sperata da Brunetta si contrappone al “declino irreversibile” dipinto dal politologo Gianfranco Pasquino. L’analisi di Politi si sintetizza in questa frase: “il più grande problema per Berlusconi è che non è stato in grado di identificare un successore che potesse assumere le sue vesti e riunire una credibile opposizione”. Tra tutto quello che abbiamo letto è forse la verità più vera.

E le riforme? Quello di Berlusconi è stato definito da molti un “capriccio” politico che non ha impedito a Renzi di andare avanti come un katrepillar. Renzi ha “liquidato” il voto, scrive nel suo titolo il Global Post, nonostante i “capricci” di Berlusconi. “Berlusconi ha voluto sfidare Matteo Renzi Martedì ed ha perso, visto che il Primo Ministro ha ottenuto la maggioranza nel voto di un punto chiave del suo programma di riforme, approfondendo le crepe nel già debole centrodestra”. Renzi non sembra proprio preoccupato per questi “contrattempi”. E ora ci sarà un volo sola andata per Antigua o la fenice rinascerà dalle sue ceneri?

Philippe Ridet, 24 heures et 5 minutes avec Matteo Salvini à la télévision, Le Monde, 8 Marzo 2015; Viriginie Riva, Après Berlusconi, la drote italienne a-t-elle encore un avenir?, le JDD, 8 Marzo 2015; The Malay Mail, Make or break for Italy’s Berlusconi as top court reviews underage sex scandal, 10 Marzo 2015; AFP, AP per Deutsche Welle, Italy’s highest court decide on Berlusconi sex case, 10 Marzo 2015; Giada Zampano, Manuela Mesco,  Italy’s Highest Court Upholds Acquittal For Berlusconi in Sex Case, The Wall Street Journal, 10 Marzo 2015; James Politi,  Silvio Berlusconi faithful hope for political revival, Financial Times, 10 Marzo 2015; L’OBS, Rubygate: Berlusconi acquitté, mais pas tiré d’affaire(s), 11 Marzo 2015; AFP per Global Post,  Italy PM cliniche reform vote despite Berlusconi tantrum, 10 Marzo 2015.

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