San Daniele, eccellenza d’Italia

Il San Daniele è un prosciutto crudo stagionato, riconosciuto come prodotto a Denominazione di Origine dal 1970 dallo Stato Italiano con la legge n. 507 e dal 1996 dall’Unione Europea come prodotto a Denominazione di Origine Protetta, DOP. Le sue caratteristiche uniche e straordinarie, infatti, sono dovute al particolare ambiente geografico, che include fattori naturali e umani.

Il Prosciutto di San Daniele viene prodotto, dalle 31 aziende aderenti al Consorzio, solo ed esclusivamente a San Daniele del Friuli: un comune della provincia di Udine che si estende per circa 35 kmq e conta poco più di 8mila abitanti. San Daniele sorge al centro del Friuli Venezia Giulia, sulle prime alture delle Prealpi a 252 metri sopra il livello del mare. In questa zona s’incontrano i venti freddi delle Alpi Carniche, la brezza tiepida e salmastra dell’Adriatico ed il corso del fiume Tagliamento che bagna la collina ed  agisce da termoregolatore naturale. Questo ambiente crea le condizioni ottimali per la stagionatura: un clima ideale che permette di conservare la carne esclusivamente grazie al sale marino e senza l’uso di alcun additivo.

L’intera filiera produttiva del San Daniele, che conta 4.100 allevatori, 65 macelli, 650 addetti e 31 stabilimenti, che costituiscono il Consorzio, deve rispettare rigorosamente una serie di regole, rese obbligatorie dalla Legge Italiana e dai Regolamenti dell’Unione Europea, che costituiscono il Disciplinare di Produzione. Deve sottostare a un severo sistema di controllo attuato da una struttura esterna rispetto al Consorzio, l’Istituto Nord Est Qualità (INEQ), autorizzato direttamente dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Il Consorzio invece svolge attività di vigilanza, in qualità di “organismo di tutela” da oltre 25 anni, per difendere la Denominazione in Italia e nel mondo (oltre 1.500 punti vendita controllati ogni anno) affinché non vi siano abusi o usi illegittimi del nome, del marchio e dei segni distintivi della DOP.

Il 2014, per il prosciutto di San Daniele, si è chiuso con un giro d’affari alla produzione pari a 330 milioni di euro per 2.500.000 prosciutti venduti.  Le esportazioni sono rimaste stabili e incidono per circa il 13% sui volumi venduti, i mercati di riferimento sono: Francia, Usa, Germania, Australia, Svizzera, Belgio, Austria, Russia, Regno Unito e Giappone.

Altro dato molto significativo, ancor più rilevante se considerato nell’ambito della congiuntura economica, è stata la crescita netta del 17,3% sul 2013 della produzione del prosciutto di San Daniele pre-affettato in vaschetta. In realtà le vendite del San Daniele in vaschetta hanno raggiunto cifre da record. Ciò viene confermato dai dati di bilancio dei primi 9 mesi del 2014 che hanno registrato un +18,4% rispetto allo stesso periodo del 2013. Molto positivo per l’intero comparto è stato il periodo gennaio-settembre 2014 che ha  segnato un +10% di prosciutti venduti e un +19% di Kg affettati. Anche l’export in questo periodo ha raggiunto un +11,4% rispetto allo stesso periodo del 2013, confermando Francia (27,5%), Usa (17,3%) e Germania (13%) le nazioni in cui si è esportato maggiormente.

Il Prosciutto San Daniele è una delle DOP italiane che, insieme ad alcune altre, traina l’export agroalimentare italiano ed i numeri lo confermano.

©Futuro Europa®

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