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Unesco: Italia candida Pizza napoletana – E’ ufficiale: la pizza napoletana è la candidata italiana per l’ingresso nela Lista del Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco, mentre la falconeria va a Parigi come candidata transnazionale. Nell’anno di Expo, la Commissione Italiana per l’Unesco, ha così scelto l'”L’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani”, simbolo del Made in Italy nel mondo. A favore della candidatura un gruppo di associazioni, in testa Univerde e Coldiretti, aveva presentato una petizione che ha raccolto 250.mila firme.
Agricoltura: Coldiretti, quella cinese ‘assalta’ Prato – Agricoltori cinesi alla conquista degli orti di Prato con sementi Made in China di provenienza irregolare, dormendo in roulotte o baracche in nylon, e arrivando a pagare un ettaro di terreno in affitto molto di più di un qualsiasi italiano, tanto che ormai sono arrivati a gestire il 25% delle terre del territorio. E’ quanto sottolinea Coldiretti dopo la pubblicazione di una videoinchiesta di ‘Corriere Fiorentino Tv’. L’associazione degli agricoltori, spiega una nota, aveva segnalato in passato, già dal 2008, forme di agricoltura ormai “fuori controllo”. “L’espansione di questa popolazione – sottolinea Claudio Lombardi, segretario di zona di Coldiretti – è resa possibile soprattutto perché gli affitti sono in rapporto da 1 a 10 con quello che può corrispondere un pratese o un italiano al proprietario del terreno. Loro, i cinesi, possono arrivare anche a pagare 1.200 euro ad ettaro all’anno. Le piante e le sementi provengono dalla Cina ed arrivano in maniera del tutto irregolare”. Per Coldiretti “la forte espansione dell’agricoltura Made in China a Prato è andata di pari passo allo sviluppo di un mercato parallelo di prodotti agricoli destinati ai connazionali, e sta togliendo posizioni di mercato agli agricoltori pratesi. C’è poi tutta un’altra serie di problematiche legate sia allo smaltimento della plastica che viene bruciata ‘mescolata’ alla sterpaglia per non dare troppo dell’occhio, sia all’impiego di manodopera non contrattualizzata e dei contratti di affitto che vengono regolarizzati raramente”. Per Coldiretti “la presenza degli stranieri in agricoltura è un fattore importantissimo” ma “devono rispettare le stesse regole degli italiani e soprattutto garantire la tracciabilità delle sementi e delle piante e dei prodotti che propongono anche se questi vengono consumati dai loro connazionali”.
Fiume Po, Regioni contro pescatori di frodo – Le Regioni Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto, insieme alle associazioni e gli operatori turistici, stanno lavorando per promuovere le bellezze del Po, mettendo in rete 13 province e 474 Comuni lungo i 652 km di corso d’acqua. Nel frattempo i pescatori di frodo devastano le risorse ittiche e naturali del grande fiume. E’ la battaglia che da anni si svolge lungo gli argini e sulle acque del fiume più lungo d’Italia e che in questi giorni è arrivata anche tra i banchi del parlamento Europeo, tramite due interrogazioni dell’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Marco Affronte. I pescatori di frodo operano mentre, sul fronte opposto, si cerca di rilanciare un ramo turistico a stretto contatto con l’acqua dolce del fiume, che include passeggiate in bicicletta, visite nei musei, percorsi eno-gastronomici, ma soprattutto attività sportive, da quelle acquatiche all’equitazione, passando per le escursioni in barca, le giornate di birdwatching fino alle sagre e feste legate alla tradizione e alla natura.
I vini vegani, mercato di frontiera – “I vini bio vegani, senza coadiuvanti enologici di origine animale, rappresentano ancora una piccola nicchia di mercato. Tuttavia quel che è certo è che si tratta di un mercato di frontiera, con un potenziale di crescita nei prossimi anni”. E’ quanto rileva all’Ansa Silvia Zucconi, coordinatore Wine Monitor Nomisma .” Innanzitutto – spiega Zucconi – è in crescita l’interesse generale nei confronti del bio proprio da parte di vegetariani e vegani: il 78% di tale target consuma bio in almeno una occasione, mentre nella popolazione in generale il tasso di penetrazione è pari al 59%” “E in più – aggiunge Zucconi – è in crescita il numero di famiglie in cui è presente almeno un componente che segue una dieta vegana o vegetariana: oggi sono circa il 7% del totale”.”Dal biologico al vegan il passo è breve” – afferma Andrea Di Fabio, direttore commerciale e marketing di Cantina Tollo che a Vinitaly presenterà due vini certificati Vegan, l’Heliko Montepulciano d’Abruzzo e l’Heliko Trebbiano d’Abruzzo.”La produzione di vini certificati Vegan riguarda ancora poche cantine in Italia – osserva Di Fabio – Per noi si tratta di una sperimentazione su una linea già in sé particolare che, oltre ad essere prodotta seguendo il disciplinare biologico, contiene solo solfiti naturali”.
[NdR – L’autore cura un Blog dedicato ai temi trattati nei suoi articoli]