Toti Scialoja in mostra al Macro
Roma – Sono passati cento anni dalla sua nascita e per onorare la memoria di questo grande artista internazionale l’Assessorato alla Cultura e al Turismo, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e l’Accademia di Belle Arti di Roma hanno deciso di promuovere una mostra dedicata alle sue opere, stiamo parlando di Toti Scialoja (1914-1998).
Fino al 6 settembre la Sala Enel del Macro (Museo d’Arte Contemporanea) di Roma darà spazio alla mostra 100 Scialoja Azione e Pensiero; un’esposizione di opere di pittura, scenografia e grafica dedicata all’infanzia.
Le opere proposte in mostra, con la collaborazione della Fondazione Toti Scialoja, fanno parte esclusivamente della collezione personale dell’autore tra cui molte mai esposte prima. L’esposizione è stata pensata in maniera tale da rispecchiare il pensiero e, di conseguenza, l’opera dell’autore come lo stesso titolo esprime.
L’artista ha attraversato il Novecento facendosi conoscere inizialmente per le poesie e il disegno, ma fu solo quando iniziò a rivolgere la propria attenzione alla pittura che raggiunse la massima fama in Italia e nel mondo. La sua attenzione si é poi estesa al teatro dove si è affermato come scenografo, costumista e drammaturgo; insomma un artista poliedrico e ricco di entusiasmo che è riuscito a condividere la sua arte con il vasto pubblico. Per l’occasione, saranno esposte opere scelte da un Comitato scientifico istituzionale che ha selezionato oltre settemila capolavori appartenenti alla Fondazione Scialoja, tra produzioni di Toti Scialoja e di artisti a lui vicini.
L’esposizione si apre con le opere dei primi anni Quaranta dalle quali emerge la forte matrice espressionista dell’autore, questa attenzione lo ha avvicinato all’espressionismo americano tanto da spingerlo verso gli anni Cinquanta e Sessanta a soggiornare in America dove strinse amicizia con Rothko e Motherwell. Tale è la produzione di questi anni che i curatori hanno dedicato un’intera sezione che verrà esposta a partire dal 22 Maggio e rimarrà fino al 6 Settembre, queste opere provengono dall’ultima abitazione di Scialoja-Drudi, oggi trasfomata in Casa-Museo.
La mostra, accompagnata da un catalogo che approfondisce il pensiero di Scialoja, da la possibilità al pubblico di vedere riuniti contemporaneamente in un unico luogo le innumerevoli produzioni dell’artista, dalle sperimentazioni con stracci stoffe e vinavil, gli stampaggi da lui inventati, alle produzioni per il teatro e il cinema.
Il pubblico, inoltre, avrà la possibilità di assistere dal vivo al restauro della Macchina a pettine creata da Scialoja per l’opera Rosso di San Secondo, Il Ratto di Proserpina andata in scena nel 1986 per il cartellone teatrale delle Orestiadi di Gibellina; operà che sarà restaurata sul luogo dagli artigiani di Gibellina e dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Roma, di cui lo stesso Scialoja fu direttore. Inoltre, in questa sezione sono state inserite delle video installazioni che trasmetteranno le serie televisive a puntate per le quali l’artista ha realizzato le scenografie.
Come detto in precedenza l’artista si è a lungo dedicato anche alla narrazione per l’infanzia, e proprio a questa ricca produzione è stata dedicata una sezione dove potranno essere ammirate le fiabe nonsense scritte e illustrate per i bambini. La portata dei lavori prodotti dall’artista è così vasta che l’Accademia di Belle Arti ha voluto preparare un documentario sulla vita di Toti Scialoja, avvalendosi dei filmati in possesso delle videoteche della Rai, ciò per agevolare non solo la fruizione delle opere, ma per avvicinare il pubblico all’artista.
Questa occasione apre un intenso lavoro svolto sinergicamente tra le varie istituzioni che offre un dialogo attivo tra didattica e produzione culturale; per tutta la durata della mostra sarà possibile partecipare, al Marco e presso le sedi dell’Accademia di Belle Arti, a laboratori e dibattiti dedicati all’opera di Scialoja. Tali corsi sono divisi a seconda della provenienza del pubblico, più strutturati ed intensi per gli adulti, leggeri e ricchi di gioco per i bambini delle elementari.
Inoltre si è pensato di agevolare le persone non udenti creando uno spazio dove sono stati predisposti apparecchi scientifici e prototipi per l’esplorazione tattile delle opere dell’artista, creati dall’Accademia di Belle Arti di Roma con la collaborazione dello scultore Felice Tagliaferri.