Forestale, coro di no alla soppressione

Il Governo Renzi sta concludendo l’iter per inserire gli ecoreati nel codice penale. Cosa buona e giusta. Ma prima dell’approvazione definitiva del ddl, che peraltro ha già ricevuto in Senato numerose ‘limature’ rispetto all’efficace testo originale approvato dalla Camera, si adopera per mandare in pensione il Corpo Forestale dello Stato, che del contrasto agli ecoreati è sempre stato il principale strumento sul territorio, vedi Terra dei Fuochi, e a maggior ragione dovrebbe continuare ad esserlo dopo l’approvazione del ddl Ecoreati. Nello stesso momento, il Governo, che è nazionale, ha sul tavolo l’accordo ratificato tra gli enti locali Lombardia, provincia di Bolzano e provincia di Trento al Ministero dell’Ambiente per lo smembramento di un altro simbolo, che è nazionale anch’esso: il Parco dello Stelvio.

Smembrare il Corpo Forestale, smembrare i Parchi Nazionali: fra le due cose c’è una coincidenza temporale, casuale e non causale, che però è evidente perché insiste ‘dal basso’ su istituzioni di alto profilo, dato che è proprio il Corpo Forestale dello Stato ad avere la tutela dei Parchi Nazionali in base alla legge.6 dicembre 1991 n.394 e successivi Decreti del Presidente del Consiglio. E la cosa quindi non può non saltare all’occhio e preoccupare. Anche perché è facile, per le associazioni ambientaliste come per chiunque, fare il due-più.due tra i depotenziamenti di Corpo Forestale e Parchi nazionali da una parte e gli effetti pro-cemento e pro-trivelle del ddl sblocca-Italia dall’altra. E’ facile, per chiunque, percepire, come conseguenza di questa casualissima combinazione, un abbassamento del livello di tutela del territorio, che per gli ambientalisti ha trasformato il governo Renzi nel peggiore mai visto. Per non parlare del contrasto alle agromafie, fra le principali e ben applicate competenze della Forestale, un fronte che sembra quantomeno anacronistico sguarnire nel momento in cui con Expo2015 il nostro Paese si presenta al mondo come campione mondiale di qualità e salubrità dei prodotti agroalimentari. Coro di no, quindi, alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato, che in questi giorni ha unito con voce unanime forze politiche e società civile. La protesta, montante fin dalla scorsa estate quando l’ipotesi accorpamento è stata per la prima volta presentata, è culminata in una doppia manifestazione che ha unito associazioni, sindacati e società civile davanti a Camera e Senato: nei giorni in cui si votava, quelli intorno alle vacanze, in ossequio ad un rito socio-politico che questa volta non ha avuto efficacia perché fuori del Palazzo la crisi morde e la gente alle vacanze non ci pensa più.

La tensione dunque è alta, anche perché le motivazioni dell’operazione non sono chiare e in particolare i presunti risparmi che deriverebbero dalla soppressione del CFS non sono affatto dimostrati: infatti, con l’ eventuale ‘accorpamento’ gli stipendi degli 8.000 uomini della Forestale non sarebbero modificati e quindi i presunti risparmi dovrebbero essere sui servizi resi allo Stato, che costano circa 30 milioni di euro l’anno ma si compensano con 28 milioni di sanzioni amministrative elevate. Dunque: il governo Renzi abolirebbe qualcosa come il Corpo Forestale dello Stato per risparmiare circa 2 milioni di euro su 800 miliardi di spesa pubblica annuale.  Ma non basta. Secondo l’Ugl CFS, l’ ‘accorpamento comporterebbe almeno 25 milioni di maggiore spesa, necessaria per nuove divise e aggiornamento professionale dei ranger spediti a fare i poliziotti. Poco chiaro, quindi, cosa il Governo intenda per risparmi. Né è chiaro come l’operazione andrebbe effettuata: quel che si sa è che il duo Renzi-Madia vorrebbe ‘accorpare’, la Forestale, ad un altro Corpo. Presumibilmente la Polizia, appunto, che è‘civile’ come la Forestale e la Penitenziaria; e che, guarda caso, è in carenza di organico per le operazioni di ordine pubblico. Forestali mandati ad arrestare malviventi e presidiare strade, quindi, e Parchi e presidi sanitari sull’agroalimentare lasciati scoperti? In che modo? E con quale, documentabile, utilità? Sorpresa hanno manifestato i parlamentari contrari all’ ‘accorpamento’ per le non-risposte a queste domande da parte del Governo, che invece doveva rassicurare con argomenti convincenti sul come e perché dell’eventuale ‘accorpamento’, nell’audizione in Commissione Affari Istituzionali della Camera dedicata al tema. Di certo, la mancanza di risposte, tattica o reale che fosse, ha alimentato i dubbi e non il consenso sull’operazione. Se perfino in un Palazzo abituato a tutto lo sconcerto sull’ ‘accorpamento’ della Forestale è grande, ed è trasversale fino a toccare il PD di Governo, figurarsi fuori del Palazzo, dove l’opera della Forestale riscuote da sempre largo apprezzamento.

E così, il 31 marzo, al sit-in romano del Corpo Forestale dello Stato hanno aderito le sigle sindacali Ugl e SAPAFER e le associazioni Legambiente, Lipu, LAV, Marevivo, Italia Nostra, Ecoitaliasolidale. Le associazioni Accademia Kronos, Associazione Ambiente e lavoro, Cts, Fai, Fare Verde, Fiab, Green Cross Italia, Greenpeace, Italia Nostra, Lega per l’abolizione della caccia, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness Italia, Pro-Natura, Sigba, Verdi Ambiente e Società e Wwf Italia hanno scritto una lettera a tutti i senatori per chiedere di esplorare soluzioni diverse dall’ipotesi di accorpamento della Forestale alla Polizia di Stato. Hanno dichiarato a favore della Forestale l’Eurispes e le associazioni Fare Ambiente, Federconsumatori-Adusbef . La Coldiretti ha ricordato che l “attività quotidiana della Forestale è presidio a tutela del territorio e del Made in Italy a cui agricoltori italiani sono riconoscenti”. Ha dichiarato pro-Forestale il presidente di Libera Don Luigi Ciotti. E i Frati della Basilica di San Francesco di Assisi, patrono d’Italia e protettore della Natura e degli animali, hanno deciso di far sentire la loro voce ed hanno scritto che “abolire il Corpo Forestale è un regalo alle ecomofie” e che “la Natura va tutelata”.

Fra le Istituzioni, il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti Alessandro Bratti ha detto che “al Paese serve organo investigativo forte, credibile e preparato”, che “è fondamentale un Corpo specializzato in illeciti ambientali” e che “il Corpo Forestale dello Stato ha sempre svolto il proprio compito con competenza e preparazione”. Il presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci ha twittato: @corpoforestale è patrimonio di competenze e specificità al servizio dell’#ambiente e dell’#Italia da non disperdere. Il senatore del Pd Roberto Ruta ha invece presentato una serie di emendamenti alla delega all’esame della commissione Affari costituzionali del Senato per evitare che il corpo Forestale dello Stato sia accorpato ad altri organi di polizia. Molti i dissensi in ordine sparso, come quelli in Scelta Civica e del Pd, e unanime il ‘no’ alla cancellazione della Forestale da parte di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Movimento Cinque Stelle, Radicali e Sel. Questo, in Parlamento. Ma, sull’ ‘accorpamento’ del Corpo Forestale, nato nel 1822 e sempre ai primi posti nei sondaggi sull’apprezzamento delle Istituzioni, oltre che col Parlamento il Governo Renzi se la deve vedere con il Paese e la sua storia.

Perciò, la partita è aperta. “Sole e pioggia non li temiamo, fango o roccia noi camminiamo e se infuria la tormenta noi cantiamo tutti in coro: Foresta foresta, sempre sei nel nostro cuor, con passione e con ardore ti difende il Forestal”, hanno cantato uomini e donne all’inizio della manifestazione in piazza Montecitorio. L’inno del Corpo Forestale dello Stato.

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore cura un Blog dedicato ai temi trattati nei suoi articoli]

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