Zar dei nostri tempi
Vladimir Putin ha festeggiato sabato scorso il 70° anniversario della vittoria sulla Germania di Hitler, con una parata con i fiocchi. Ha anche rispolverato espressioni emozionate, sfilando blindatissimo in mezzo alla sua gente, tenendo in mano la foto del padre combattente. Le celebrazioni per questa ricorrenza sono state esponenziali; una parata gigantesca, un sole accomodante, metà del mondo presente, l’altra metà assente.
Quelli che c’erano erano le vere potenze, non la pallida Europa lacerata dai suoi tentativi di unione; non le tanto sbandierate democrazie occidentali, quelle, tanto per fare un esempio, che consentono di governare a chi non è nemmeno stato eletto dal popolo. Insomma, c’erano quelli che economicamente contano davvero, con qualche invitato d’onore bisognoso di incoraggiamenti.
E Vladimir ha fatto ciò che meglio gli viene, ha fatto lo Zar. Ma i leader europei non hanno disertato in massa; hanno deciso di non assistere alla sfilata, ma poi hanno portato fiori alla tomba del Milite ignoto o altro. La loro forma di protesta è dovuta alla contrarietà per l’annessione della Crimea, avvenuta a inizio della crisi con l’Ucraina lo scorso anno. Ma il grazie era doveroso; i russi furono fondamentali per spazzare il nazismo e quindi, rospo in gola, un omaggio andava fatto.
E Vladimir ha apprezzato; nel suo discorso ha ringraziato il contributo dato dagli Alleati alla vittoria sulla Germania nazista. La vittoria “continuerà sempre a essere il vertice eroico della storia del nostro Paese ma ricordiamo anche i nostri alleati nella coalizione anti Hitler. Ringraziamo i popoli di Regno Unito, Francia e Stati Uniti per il loro contributo alla vittoria”.
Certo la Russia oggi non sta proprio alla grande, problemi economici hanno costretto a rivedere i budget per eventi come i Mondiali di calcio; poi il calo del prezzo del petrolio e anche le sanzioni per la questione Crimea, hanno fatto la loro parte. Sono diminuite le importazioni e si punta sul prodotto interno per spingere l’economia.
Insomma tempi duri, ma lo zar non demorde. Circondato da quell’alone di mistero alla 007, sospettato di azioni becere e di altre comunque poco nobili, lui va avanti, cercando di tener fede alle promesse fatte al suo popolo, una tra tutte quella di riportare la Russia agli splendori del passato. Ma gli esperti economici sostengono che la Russia è già in recessione e che non andrà meglio e infatti molti capitali stranieri se la sono già data a gambe. Il rublo è svalutato e progetti non ce ne sono; ma molti altri invece sostengono che la Russia ne uscirà e in breve.
Intanto, lo show ha fatto bene al popolo. Una bella parata nutre gli animi e alimenta l’orgoglio nazionale e l’appoggio allo zar. Ancora non si sa per quanto, almeno fino a quando quest’ultimo, il popolo, non si renderà conto che promettere è facile ma realizzare lo è molto meno.