Regionali, il quadro delle alleanze
E’ iniziata la volata finale per le Regionali, liste e partiti hanno già depositato simboli e nomi: saranno 23 milioni gli italiani chiamati alle urne. Si vota per rinnovare i consigli in Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Campania e Puglia, senza contare anche gli oltre mille Comuni, tra cui 20 città capoluogo. Lo scenario politico è, però, tutt’altro che omogeneo e il centrodestra si presenta spaccato in Veneto e Puglia, il centrosinistra si divide nella Marche.
Si vota il 31 maggio. Tra i Comuni più importanti ci sono Venezia, Aosta, Trento e Bolzano. Ad Aosta, Trento e Bolzano e nei Comuni delle amministrazioni autonome di Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige, le Comunali sono fissate per il 10 maggio. Ma date a parte, la sfida politica è entrata nel vivo. Il Pd del premier Matteo Renzi si prepara a fare man bassa, il centrodestra vuole confermare la guida del Veneto e della Campania, in Puglia la situazione è frastagliata con Forza Italia che candida Adriana Poli Bortone e con i fittiani dissidenti (o ricostruttori chiamateli come vi pare) che sostengono Francesco Schittulli. Nelle Marche, invece, c’è da seguire il laboratorio Spacca dove l’uomo ex Pd ora si candida da solo ma con l’appoggio di Forza Italia.
I cittadini sono sempre più disaffezionati alla politica. A dirlo sono quasi tutti gli istituti di sondaggi che rimarcano come la fiducia della gente, rispetto a cinque anni fa, si è più che dimezzata. Passiamo in rassegna velocemente le regioni che rinnovano il Consiglio. In Puglia si sfidano ben 7 governatori: 19 liste per 950 candidati. Come detto, Adriana Poli Bortone è la candidata di Silvio Berlusconi e di Noi con Salvini, mentre Francesco Schittulli è sostenuto da tre liste di area fittiana: Movimento Schittulli-Area Popolare, Fratelli d’Italia e Oltre con Fitto. Lo sfidante Pd, Michele Emiliano, è supportato da ben otto liste tra partiti e movimenti. Completano il quadro la grillina Antonella Lariccha, Riccardo Rossi (L’altra Puglia), Gregorio Mariggiò (Verdi) e Michele Rizzi (Alternativa comunista).
In Campania la sfida si gioca tra sei candidati alla presidenza sostenuti da 24 liste. Tutti vogliono la poltrona di Stefano Caldoro, governatore del centrodestra uscente, sostenuto da Forza Italia, Ncd, Fratelli d’Italia, Caldoro Presidente, Noi Sud, Democrazia Cristiana, Popolari per l’Italia-Pri. I candidati del PpI sono stati presentati venerdì scorso, nel corso di una conferenza stampa a Scampia, dal coordinatore regionale dei Popolari per l’Italia, Enzo Rivellini e dal presidente nazionale, il senatore Mario Mauro. Il grande sfidante è l’ex sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, appoggiato da Pd, Verdi, Psi, Idv, Udc, Centro Democratico, Campania in rete, Sud con De Luca. L’unica donna candidata è del M5S, Valeria Ciarambino; Sel candida Salvatore Vozza, Marco Esposito (lista Mò) e Michele Giliberti (Forza Nuova) completano la rosa.
Nelle Marche sono cinque i candidati presidenti. Gian Mario Spacca, presidente uscente, in lizza per la terza volta, ha rotto con il centrosinistra e ora lo sostiene Forza Italia (oltre a Marche 2020 dove sono confluiti anche i candidati di Area Popolare), si gioca la poltrona con Luca Ceriscioli del Pd e sostenuto da Popolari Marche-Udc. In Liguria lottano in otto. La vincitrice delle primarie Pd, Raffaella Paita, lancia la sfida a Giovanni Toti, sostenuto da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Nuovo Psi, Riformisti, Ap-Liguria, Liberali. Luca Pastorino, ex Pd, ha deciso di correre lo stesso e potrebbe erodere non pochi consensi alla candidata renziana democratica. In Umbria è una partita a otto in sedici liste: Claudio Ricci, sindaco di Assisi, sostenuto dal centrodestra, deve giocarsela con il presidente uscente Pd Catiuscia Marini.
Spostandosi in Toscana, regione tradizionalmente rossa, lo scacchiere vede schierati sette candidati per dieci liste. La Lega Nord e Fratelli d’Italia puntano su Claudio Borghi. Il Pd schiera il governatore uscente Enrico Rossi, il M5S scommette su Giacomo Giannarelli, Forza Italia alleata a Lega Toscana-Più Toscana con Stefano Mugnai, Ncd e Udc sostengono Gianni Lamioni. Per concludere la maxi carrellata, ecco il Veneto. Nella regione governata dal Carroccio si è consumato lo strappo tutto leghista tra il governatore uscente Luca Zaia e il sindaco di Verona, Flavio Tosi. Entrambi candidati con il risultato di spaccare il centrodestra e dare una chance, forse era l’unico modo, alla sfidante dem, Alessandra Moretti che spera di trarre vantaggio dalla scissione. Lega e Fi, comunque, sostengono Zaia, mentre Tosi corre con una lista propria che include anche candidati Popolari per l’Italia. Si vota anche a Venezia e dopo 10 mesi di commissariamento Ca’ Farsetti tornerà ad avere un nuovo sindaco.