Via vai
C’è un gran via vai a L’Avana da qualche mese a questa parte; è appena andato via il presidente francese Hollande, che ha portato doni e ha lasciato l’isola carico di doni. Raùl Castro lo ha accolto all’aeroporto internazionale e nel suo discorso di benvenuto ha tenuto a “rassicurare” il resto del mondo dichiarando che sì, il processo con gli Stati Uniti va bene, “ma al nostro ritmo”. “Non vogliamo prendere misure che possano danneggiare il nostro popolo e questa è la cosa più importante”, ha detto alla stampa.
Il processo è comunque cominciato e Cuba si avvia verso il periodo più frizzante della sua storia; nell’isola si costruirà e si porteranno cambiamenti importanti nelle comunicazioni; sicuramente anche l’aspetto così ancora naif del posto subirà modifiche, ma non immediatamente. Già è stato molto importante che Cuba sia stata proposta per essere eliminata dalla lista dei cosiddetti Stati canaglia, decisione che verrà presa a brevissimo dagli USA, che è propedeutica alla nomina degli ambasciatori nelle rispettive nazioni.
I giornalisti presenti alla conferenza stampa hanno rivolto a Castro molte domande anche sui rapporti con l’Unione Europea; il presidente ha citato anche la poco conosciuta Posizione Comune Europea, una politica d’ingerenza del 1996, voluta dall’allora presidente del governo spagnolo, José María Aznar, che limita le relazioni della UE con Cuba. “Questa posizione comune non avrebbe mai dovuto esistere”, ha affermato il presidente cubano che ha espresso la sua fiducia su una soluzione a breve. Perché si parla sempre e solo del famoso embargo voluto dagli americani, ma anche altri stati non sono stati a guardare e hanno svolto il ruolo di severi censori; ma ormai è solo questione di tempo, più del principio poté il danaro.
E infatti, per fortuna aggiungo, alcune imprese europee collaborano da tempo sull’isola; una tra tante, l’impresa francese Seppic, che fornisce prodotti chimici nel campo medico, collabora con Cuba da vent’anni in particolare nella produzione di un elemento utilizzato nel vaccino Cimavax-EGF. Stephan Ascarateil, dirigente della Seppic, ha spiegato durante una conferenza stampa che l’emulsione iniettabile – sviluppata nell’Isola dal Centro d’Immunologia Molecolare (CIM) – contiene la molecola del Fattore di Crescita Epidermica Umana Ricombinante (EGFhr), che unita all’ elemento oleoso forma un preparato di qualità terapeutica. Questo olio protegge l’antigene e permette d’attivare la risposta immunitaria del paziente affetto dal cancro avanzato del polmone; questo è stato dichiarato durante il V Seminario Internazionale Cimavax-EGF, che si è svolto di recente nel Palazzo delle Convenzioni, a L’Avana.
Ciò per dire a chi ancora pensa che a Cuba si viva sugli alberi di banane, ballando e cantando, che invece in molti campi i cubani sono all’avanguardia, aiutati negli anni da quelle nazioni che hanno superato posizioni censore da parte di sceriffi mondiali e hanno invece visto e aiutato le grandi potenzialità dell’isola. I meno attenti, possono pensare che a Cuba sia finito una specie di medioevo; non è così, il medioevo inteso in senso dispregiativo non c’è mai stato. Direi piuttosto che c’è stata una crudele e mortale sfida tra uomini, un braccio di ferro che ha avuto tanti perché e tanti risvolti su cui discutere all’infinito, ma che ha prodotto, per certo, una grande sofferenza alle persone più umili.