Museo dell’Arte in Ostaggio
Milano – Lo scorso 16 maggio il neo-restaurato Torrione seicentesco di Cassina de’ Pecchi, comune milanese alle porte della Città, è stato inaugurato con la prima iniziativa culturale che lo interesserà: il Museo dell’Arte in Ostaggio (MAiO). Il Torrione della Cascina Casale in viale Trieste si fa promotrice dell’idea del giornalista Salvatore Giannella durante i 6 mesi di durata dell’Expo. Al visitatore vengono presentate le opere d’arte trafugate soprattutto dai Nazisti durante l’ultimo conflitto mondiale, quelle recuperate e le 1.651 ancora mancanti.
Le opere recuperate verranno presentate attraverso pannelli in scala 1:1 all’interno di esposizioni temporanee. Si inizia con le opere provenienti da Milano, che trovarono rifugio presso Sassocorvaro e Carpegna, nel Montefeltro marchigiano. Si incontra, dunque, al piano terra la Pala di Brera di Piero della Francesca, uno dei capolavori affidati, con altri della Pinacoteca di Brera, del Museo Poldi Pezzoli, del Castello Sforzesco, dell’Accademia Carrara di Bergamo e del Duomo di Treviglio, dal Soprintendente di Milano Guglielmo Pacchioni alla tutela dello storico dell’arte Pasquale Rotondi.
Sul fianco sinistro del primo piano, altre riproduzioni di opere marchigiane e veneziane, come la Tempesta del Giorgione, definita da Rotondi “forse il quadro più raro e suggestivo che possegga l’Italia”. Si sale poi al secondo piano del Torrione, dove i visitatori iniziano un percorso partecipativo, una volta entrati in un ambiente buio, che ricorda concretamente e metaforicamente il buio dei magazzini che ospitano i pezzi trafugati.
La visione dei teli su cui sono indicati i nomi, gli autori, le caratteristiche, i luoghi e i depredatori delle 1.651 opere mancanti. A ciò segue una postazione multimediale con video 3D realizzata dallo studio d’arte digitale Streamcolors; con l’ausilio di un touch screen vengono presentate ed esplorate alcune delle opere ancora “prigioniere di guerra”, trasformate in immagini rielaborate attraverso algoritmi e pennelli elettronici. Tra queste figura la Testa di Fauno [in foto], la prima scultura di Michelangelo, rubata dal Castello di Poppi, in provincia di Arezzo, nella notte tra il 22 e il 23 agosto 1944 dai Nazisti della 305esima divisione di fanteria.
L’intuizione non manca all’ex-direttore dell’Europeo Salvatore Giannella, già autore del libro Operazione Salvataggio, e l’installazione digitale all’ultimo piano si rivela essere l’aspetto tecnicamente meglio riuscito, a fronte di progetti d’eccellenza elaborati dallo studio del figlio Giacomo. Tuttavia, c’è da constatare con una certo dispiacere che l’intervento sia stato realizzato a livello paesano e dilettantistico; il che penalizza, o quantomeno limita, un progetto così ambizioso e sicuramente degno di maggiore attenzione, cura e risorse.
Del resto, che cosa ci si può aspettare da un’inaugurazione accompagnata dall’orchestra di fiati della vicina Cernusco sul Naviglio – senza nulla togliere a quest’ultima – inserita per necessità di zona all’interno di un’operazione di valorizzazione territoriale, quale l’apertura dell’Anello Verde, un percorso ciclopedonale, che permetterà la fruizione dei beni storici, culturali e ambientali del paesaggio agrario lungo il Naviglio della Martesana? Lo stesso Torrione ospitava il granaio dell’azienda agricola Invernizzi, in un’area caratterizzata dalla presenza di cascine, come la Cascina Casale, convertita in biblioteca, teatro e ristorante, a cui esso appartiene. C’è da augurarsi che questo sia solo un test per un evento di dimensioni maggiori.
Si sarebbe sicuramente potuta rimuovere dal centro della sala al primo piano la vite idraulica che sfrutta il principio di Archimede. Non esiste inoltre nessun sito web promotore del progetto nello specifico, se non menzione nel blog di Salvatore Giannella e in articoli giornalistici. Il visitatore si troverà a contattare telefonicamente la biblioteca di Cassina o direttamente il Giornalista via email. Mancano indicazioni relative agli orari di visita. Il sito è posizionato a Nord-Est dell’area extraurbana di Milano, facilmente raggiungibile mediante la linea 2 della metro, scendendo alla stazione Cassina de’ Pecchi, per quanto la neo-inaugurata stazione metro Rho-Fiera per l’Expo sia situata a Nord-Ovest.
Negli ultimi anni i capolavori scomparsi da minimo 70 anni sono stati al centro della cronaca, in seguito al caso di Cornelius Gurlitt e al ritorno alla ribalta della figura dei Monuments Men. Oltre alle immediate ricerche di Rodolfo Siviero, l’agente segreto e storico dell’arte incaricato dal Governo del recupero delle opere d’arte trafugate dall’Italia durante la guerra, i ritrovamenti sono in continuo sviluppo. Difatti, ultimamente i Carabinieri del Nucleo Specializzato nella tutela del patrimonio artistico hanno recuperato e rimpatriato Il Seminatore di Jacopo Bassano, trafugato alla Galleria degli Uffizi di Firenze e ritrovato a Springfield negli Stati Uniti, e La Carica dei Bersaglieri di Michele Cammarano, rubato all’8° Reggimento Bersaglieri di Pordenone.