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Green Pride delle Smart cities, premiati il Parco del Pollino e sette comuni – Sette Comuni (Noto, Casarano, Pescara, Cepagatti, Saracena, Ciminna e Belpasso) un’azienda sostenibile, la S.e.a. Srl- Servizi ecologici ambientali di Malo (Vicenza) e il Parco nazionale del Pollino, si sono aggiudicati il riconoscimento ‘Green Pride delle smart cities 2015’, un’iniziativa promossa dalla Fondazione UniVerde per valorizzare e conferire un riconoscimento alle best practice della Green economy e della Green society. All’evento, organizzato oggi al Cnr- Consiglio nazionale delle ricerche, dalla Fondazione UniVerde, in collaborazione con Cobat- Consorzio nazionale raccolta e riciclo batterie e il Gruppo Terna, hanno partecipato: Enrico Brugnoli, direttore del Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del Cnr, Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, Giancarlo Morandi, presidente di Cobat e Pietro Vicentini, responsabile autorizzazioni e concertazione per il Centro-Sud di Terna Rete Italia. “Questi comuni dimostrano come a livello locale, più ancora che nazionale- dichiara Pecoraro Scanio- si può operare una crescita sostenibile e un miglioramento della qualitá della vita. Storicamente le cittá si sono sviluppate in modo insostenibile, ora possono evolversi in modo intelligente garantendo benefici per l’ambiente, la salute e il benessere dei cittadini che fruiscono dei servizi. Le prime smart cities, a livello globale per il 2015, sono rispettivamente: Barcellona, New York, Londra, Nizza e Singapore per l’uso di reti intelligenti, la gestione del traffico, la capacità tecnologica e la coesione sociale. Sebbene l’Italia non compaia nella ‘Top five’, le esperienze di questi enti virtuosi sono un esempio da seguire per le nostre città”.(Dire)
Clima: Realacci, sfida e occasione per combattere la crisi – “Contrastare i mutamenti climatici non solo è necessario, ma è una straordinaria occasione per combattere la crisi ripensando la nostra economia in chiave green”. Così Ermete Realacci, presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera, in occasione degli Stati generali sui cambiamenti climatici. “Una prospettiva, quella della green economy, vera in tutto il mondo, ma che in Italia è già realtà”, aggiunge. Una realtà, per Realacci, “che incrocia la sfida della qualità, si nutre dei talenti dei territori e dà forza alla missione del nostro Paese. Un’economia diversa e innovativa, che propone un modello di sviluppo circolare anziché lineare e punta su ricerca, conoscenza, cultura e bellezza. Senza compromette il futuro dei cittadini di domani. Nel nostro Paese, come evidenziato da una recente indagine promossa da Symbola e Unioncamere, già oggi esiste infatti un’Italia green che è fatta dal 22% delle imprese, che crea occupazione e ricchezza. Alle competenze green si devono 234mila assunzioni programmate lo scorso anno: ben il 61% della domanda di lavoro. E proprio grazie a questa green Italy sono stati prodotti 101 miliardi di valore aggiunto, con un’occupazione di 3 milioni di green jobs”. “Con l’enciclica ‘Laudato sì’ Papa Francesco ha dato una forte scossa sui temi dell’ambiente e dei mutamenti climatici e, più in generale, sullo sviluppo umano – conclude Realacci – Un importante monito a governi e politici di tutto il mondo, che arriva significativamente a pochi mesi dal vertice Onu di Parigi sul clima. Un appuntamento, quello della Cop21, dal quale serve che escano impegni vincolanti per azioni concrete finalizzate a contenere l’aumento di temperatura entro il limite di due gradi”. (AdnKronos)
Imprese: parte il 26 a Treia seminario estivo Symbola su qualità italiane – “Senza un’idea di futuro facciamo fatica a lasciarci alle spalle la lunga e dura crisi che come una tempesta perfetta si è abbattuta sulle nostre economie e società. L’Italia ha molto da dire al mondo con la qualità dei suoi territori e delle sue imprese scommettendo su un’economia a misura d’uomo”. E’ l’incipit al centro del Seminario Estivo di Symbola , “Orgoglio e pregiudizio. Perché l’Italia deve fare l’Italia” che si terrà a Treia (Mc), venerdì 26 e sabato 27 giugno prossimi, un incontro che la Fondazione Symbola promuove insieme Unioncamere, Camera di commercio di Macerata, Regione Marche, Università di Camerino e Macerata, e città di Treia. Il Paese, sostiene Fondazione Symbola, “deve ritrovare il suo orgoglio e superare i pregiudizi. Expo 2015 può essere la metafora e l’occasione del racconto di questa Italia: capace di dare senso, forma, qualità e bellezza ad un’economia orientata alla sostenibilità e alla sobrietà. Un’Italia che fa l’Italia e che chiama a raccolta i suoi talenti per affrontare le sfide del nostro tempo”. E proprio questi saranno i temi del seminario di Symbola. Arrivato alla sua XIII edizione, il Seminario chiuderà il Festival della Soft Economy, che propone due giornate dedicate all’economia circolare, organizzate sempre a Treia il 23 e 24 giugno in collaborazione con Consorzio AAster e SOS School of Sustainability. Prevista anche una giornata a Macerata, giovedì 25, nel corso della quale sarà presentato e approfondito il Rapporto 2015 “Io sono cultura”. Oltre ad Ermete Realacci, presidente della Fondazione, parteciperanno agli eventi, fra gli altri, anche il viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, i ministri dell’Agricoltura, Maurizio Martina, delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, e degli Esteri, Paolo Gentiloni, la Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli, il responsabile della Struttura di missione Italia Sicura Erasmo D’Angelis, il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, ed il Presidente Unioncamere, Ferruccio Dardanello. (Adnkronos)
Clima. Furfaro (Sel): non bastano parole, servono fatti. Abrogare Sblocca Italia – “Gli slogan possono servire per prendere qualche voto ingannando le persone, non certo a risolvere l’emergenza dei cambiamenti climatici. Qualcuno dica al premier che non bastano piú le parole, servono fatti. E quelli fino ad ora vanno nella direzione sbagliata”. Lo afferma il responsabile nazionale ambiente di Sinistra Ecologia Libertà, Marco Furfaro. “Renzi dice che il clima è una priorità e che vuole politiche per l’ambiente, poi però riempie di trivelle i mari italiani, prosegue l’esponente di Sel. Se il premier vuole davvero affrontare il tema dei cambiamenti climatici, dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile allora abroghi la legge conosciuta come Sblocca Italia- dice Furfaro- è necessario invertire la rotta e promuovere una strategia di cura del territorio, di implementazione delle rinnovabili e di politiche per la mobilità sostenibile. Solo così si eviteranno politiche buone sole a ingrossare il portafoglio di petrolieri e multinazionali dell’energia finita, che deturpano l’ambiente e causano difficoltà ambientali e sanitarie ai cittadini”. (Dire)