Rimpasto di Governo, il gioco dei pesi

Oggi, a meno di smentite dell’ultimo minuto, il Premier Matteo Renzi, dovrebbe salire al Quirinale dal Presidente Mattarella per nominare Gaetano Quagliariello al dicastero degli Affari Regionali. In ballo anche qualche poltrona da viceministro, ormai vacanti da mesi, che dovranno trovare il giusto equilibrio a fronte dei nuovi assetti venutasi a creare nella maggioranza di Governo, lasciando spazio a Scelta Civica – dopo il passaggio della Giannini al PD – e al movimento di “Sinistra responsabile” guidato da Martina.

Se per le nomine dell’Esecutivo non dovrebbero esserci particolari scossoni, di certo qualcosa potrebbe cambiare nella composizione delle Commissioni Parlamentari. Come è consuetudine, a metà mandato si riconfermano le presidenze delle commissioni, ma visti i tanti cambiamenti avvenuti negli ultimi due anni e mezzo (a partire dalla rottura del Patto del Nazzareno), sostanzialmente si metterebbero in discussione le poltrone allora assegnate a Forza Italia.

E proprio qui si gioca la partita fondamentale. Mentre al momento la squadra di governo non dovrebbe subire grossi ribaltoni, anche perché le componenti centriste rivendicano la propria responsabilità nel portare avanti le riforme, i numeri in Parlamento (soprattutto al Senato) ancora qualche notte insonne potrebbero farla passare al Presidente del Consiglio. A sostituire i presidenti forzisti potrebbero allora pensarci i “responsabili” di Verdini, fuoriusciti dal partito di Berlusconi e pronti a sostenere le riforme del Governo Renzi e quindi possibili candidati ad avere un ruolo nell’azione di Governo.

Di certo per l’ex Sindaco di Firenze non sarà facile portare avanti la propria maggioranza senza dover mettere nel breve futuro ancora mano all’Esecutivo. La posta in palio è alta perché, senza che si riesca a portare a casa Italicum e riforme costituzionali, le urne rimangono uno spauracchio difficile da cancellare. È evidente che tutti i “responsabili” che decideranno di sostenere Renzi pretenderanno una sorta di ricompensa alla loro fedeltà e ancora una volta sarà necessario mettere mano alla squadra di governo.

Per il momento questo mini rimpasto e le presidenze delle commissioni, dovrebbero essere sufficienti ad accontentare la maggioranza, ma più avanti si andrà (le amministrative 2016 avranno un peso non indifferente) e più la situazione potrebbe complicarsi, e tenere le redini della maggioranza potrebbe farsi più difficile.

Renzi forse a causa dei sondaggi impietosi ha inaugurato la stagione “dell’annuncismo” nella speranza di poter saldamente guidare la legislatura, se non fino alla sua scadenza naturale, almeno fino a che le riforme non siano licenziate dal Parlamento.

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