La Grande Madre in mostra a Palazzo Reale
Milano – Lo scorso 25 Agosto a Palazzo Reale è stata inaugurata la mostra, inserita nel contesto dell’Expo 2015, che celebra la donna come fonte di nutrimento. Il tema, che fa riferimento alla visione della Terra come donna che nutre i propri figli e simbolo di fertilità, abbraccia svariati ambiti, dalla religione alle lotte femministe. L’esposizione promossa dalla Fondazione Trussardi, con l’appoggio di BNL Gruppo BNP Paribas e curata da Massimiliano Gioni, pone sotto i riflettori la donna; come detto dallo stesso Gioni, forse troppo incentrato solo sul ruolo della maternità, ma visto il contesto in cui è stata inserita non poteva essere altrimenti.
Inseriti in un allestimento che si estende per tutto il piano nobile di Palazzo Reale, sono centoventisette le opere di artisti e artiste internazionali, pittori e fotografi, dal Novecento ad oggi, che propongono la loro visione della donna e ciò che per loro significa. Emerge il forte legame con la psicologia junghiana, incentrato sulla mitologia legata a La Grande Madre, titolo della mostra, che generosa nutre i suoi figli.
L’arte è lo specchio della cultura in cui viene realizzata e porta con sé gran parte della personalità e delle emozioni dell’autore che la realizza. L’opera in sé può emozionare e scaturire sensazioni, ma solo inserendola nel contesto culturale in cui è stata prodotta e comprendendo la storia dell’artista si entra in connessione con il messaggio reale dell’opera.
Molte le autrici che vengono celebrate grazie a questa mostra, Alice Gui-Blanché e i sui film, contemporanea dei fratelli Lumiere passata in secondo piano perché donna; Frida Kahlo con La cerva ferita; Dorothy Iannone autrice del collage Suck my breasts,I am your most beautiful mother. Queste e tante altre le opere esposte che ripercorrono la visione della donna dal 1900 ad oggi, chi più chi meno legata alla simbologia arcaica del ruolo di madre, forse troppo incentrata sulla questione di genere. Oggi certo sono tanti i ruoli che la donna ricopre grazie alle lotte fatte negli anni, ma la mostra aiuta a non perdere di vista il punto di partenza. Un punto di partenza che servirà ad analizzare in modo critico il presente e forse stimolo per raggiungere nuovi traguardi.
La mostra che si concluderà il 15 Novembre è una valida occasione per conoscere autori e autrici meno noti al grande pubblico, come Barbara Krueger, Ketty La Rocca, Suzanne Santoro che attraverso i loro collage intraprendono una guerriglia semiotica decostruendo l’immagine della donna creata dai mezzi di comunicazione di massa.
L’esposizione è anche accompagnata da un catalogo che racchiude tutte le opere ed è accompagnato da una raccolta di saggi e testi critici inediti di Marco Belpoliti, Barbara Casavecchia, Whitney Chadwick, Massimiliano Gioni, Ruth Hemus, Raffaella Perna, Lucia Re, Pietro Rigolo, Adrien Sina, Guido Tintori, Calvin Tomkins, Lea Vergine.