N-Capace (Film, 2015)
Eleonora Danco è un talento naturale, ottima attrice e autrice teatrale capace di usare il fisico e l’espressività come strumento di comunicazione. Ha lavorato nel cinema per Nanni Moretti, Marco Bellocchio, Michele Placido, Gabriele Muccino, Pupi Avati, Ettore Scola, Vittorio Gassman e Gigi Proietti. Produce Bibi Film di Angelo Barbagallo, in collaborazione con Rai Cinema. Per ben 4 settimane, N-Capace è stato in programmazione a Roma al Cinema Sacher di Nanni Moretti.
N-Capace è il primo film che la Danco realizza come regista-sceneggiatrice e unica interprete, visto che il resto del cast sono adolescenti e anziani non professionisti che rispondono a domande su vita, sesso, religione, futuro e ricordi del passato. Il film è girato tra Roma e Terracina, con il panorama del Circeo sullo sfondo, alterna momenti di pura poesia, fotografia marina e campestre, pezzi di prosa fisica puramente drammatica a momenti comici, interviste e performance. Il pregio e al tempo stesso il difetto di N-Capace è quello tipico del cinema “a progetto”, che sin dalle prime sequenze (il ricordo della madre al mare, l’intervista al padre…) fa trapelare intenzioni autobiografiche. L’autrice si cala nei panni di un’anima in pena vestita di bianco, armata di piccone per distruggere ciò che non ama (il nuovo mercato del Testaccio, la metropolitana…), alla ricerca di quel che unisce vecchi e giovani, anziani e adolescenti, due parti vitali e non così distanti di uno stesso mondo.
Puro cinema sperimentale, molto teatrale, accompagnato dalle musiche elettroniche di Markus Acher, che parte dalle testimonianze dei vecchi (vitali e desiderosi di andare avanti) e dalle speranze dei giovani (tutti coatti, scelti tra i peggiori esemplari della loro categoria) per compiere un discorso che vada oltre l’aspetto antropologico. Il film mostra le cose migliori non tanto nella sceneggiatura “a tema”, quanto nei colori che ricordano la pittura di De Chirico e in molte soluzioni cinematografiche surrealiste stile Buñuel.
La recitazione della Danco è perfetta, corporea ed espressiva, intensa e partecipe, sia quando interpreta brani di prosa che quando compie evoluzioni da consumata performer. Gli intervistati sembrano liberi di rispondere senza costrizioni, persino il padre della regista non replica alle domande più imbarazzanti, anche se a compiere la scelta del materiale da utilizzare resta sempre chi muove la macchina da presa. Al termine della visione restiamo con l’amaro in bocca, una sensazione di occasione sprecata, partecipi di tanta abilità tecnica e del buon mestiere dimostrato da un’esordiente ma poco convinti del discorso portato avanti dall’autrice. Le domande riguardano soprattutto gli adolescenti: la selezione che la Danco mostra è indicativa di una generazione? Vogliamo sperare di no. Per quel che riguarda i vecchi, invece, molta più inventiva e partecipazione, persino comicità involontaria, e risposte che riportano indietro nel tempo, a un’antica civiltà rurale.
Le sequenze più riuscite aprono e chiudono la pellicola, con il ricordo della madre morta sul lungomare di Terracina che prima invita la figlia a non bagnarsi perché ha mangiato da poco, quindi concede il permesso. Un litorale in abbandono, solitario e triste, immortalato da un compassato piano sequenza che ricorda lo stile di Antonioni, prima di ascoltare la storia fantastica narrata dai vecchi sui licantropi del Circeo.
N-Capace riscuote grande attenzione da parte della critica specializzata e partecipa con successo ad alcuni festival. Nel panorama così poco originale del cinema italiano contemporaneo resta un esperimento interessante che merita la giusta attenzione. Da vedere, se ci riuscite.
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Regia, Soggetto, Sceneggiatura: Eleonora Danco. Fotografia. Daria D’Antonio. Montaggio: Desideria Rayner, Maria Fantastica Valmori. Musica: Markus Acher. Suono: Adriana Di Lorenzo, Maurizio Argentieri. Costumi: Alessandro Lai. Produttore: Angelo Barbagallo. Produzione: Bibi Film, Rai Cinema.Durata: 80’. Genere: documentario – fiction. Interpreti: Eleonora Danco e alcune persone intervistate non professioniste.
[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]