Verso Milano 2016
Se è vero che mancano ancora 9 mesi, la corsa per le elezioni comunali di Milano è destinata ad entrare nel vivo in brevissimo tempo. D’altronde tutti i partiti si giocano una partita estremamente importante anche per quello che sarà il futuro della città nei prossimi cinque anni. Infatti il nuovo primo cittadino dovrà affrontare importanti stravolgimenti urbani che interesseranno zone cruciali della città con investimenti previsti per oltre due miliardi di euro.
Se Milano, anche grazie ad Expo, ha ritrovato il suo prestigio internazionale, per poter rimanere competitiva con le altre capitali europee dovrà compiere ancora passi importanti. Il futuro si giocherà sicuramente nel dopo-Expo, qualora prendesse piede l’ipotesi “campus universitario” nel sito espositivo, ci sarebbe da riconvertire anche tutto il quartiere di Città Studi, che oltretutto vedrà l’abbandono dell’Istituto dei Tumori e il Neurologico Besta per trasferirsi a Sesto San Giovanni. Ed è proprio questa importante partita che fa tergiversare i giocatori nello scendere in campo. Sia a destra che a sinistra ancora molto è da decidere.
Dopo i reiterati ed infruttuosi tentativi del premier Renzi per convincere l’attuale ed uscente sindaco Giuliano Pisapia ad accettare il secondo mandato, si sta cercando un candidato che possa piacere alla sinistra radicale ma sfondare soprattutto tra i moderati. Il nome caldo rimane quello di Beppe Sala, il Commissario di Expo. La sua personalità potrebbe essere ben accetta negli ambienti della “milano bene” ma leggermente più indigesta alla sinistra.
A destra la situazione è ancora più confusa: il tentativo di arruolare il conduttore e filosofo forzista Del Debbio non sembra essere andata a buon fine, Maroni candida Lupi e Salvini si sfila. Tanti dubbi e poche certezze. Ed una di queste certezze è che tutti vogliono aspettare la fine di Expo. Il timore è che dagli uffici della procura possa ancora uscire qualche avviso di garanzia che complicherebbe non poco la partita delle Amministrative, e nessuno vuole bruciare i propri candidati.
Chi potrebbe invece imporsi sulla scena è l’ex Ministro dello Sviluppo Economico Passera. Fallito il progetto di creare una struttura nazionale di centro, ha deciso di candidarsi su una realtà che conosce meglio come Milano. I sondaggi non si esprimono ma è evidente che a destra possano guardarlo con estremo interesse, soprattutto nel caso in cui un candidato spendibile non si trovi. Lo scoglio maggiore sarebbe proprio il segretario della Lega che di certo ha indigesti tutti i membri dell’ex Governo Monti.
Insomma il tempo stringe e c’è ancora molto da decidere. La partita è troppo delicata per buttare in campo la prima squadra disponibile. Renzi è cosciente dell’importanza di Milano e sicuramente si spenderà in prima persona, mentre la destra, più acciaccata e disgregata, vuole riconquistare a tutti i costi il capoluogo lombardo per continuare il buon percorso dei mandati precedenti. È probabile che fino a gennaio non vedremo molto muoversi, ma con l’anno nuovo la battaglia entrerà nel vivo.