A ciascuno il suo mestiere

Non c’è niente da fare. La mia vecchia tesi secondo la quale ognuno deve fare il proprio ‘mestiere’ è visibilmente suffragata dalla penosa vicenda del Sindaco di Roma Ignazio Marino che non ha attenuanti.

Quando qualcuno, medico, professore, notaio, avvocato, giornalista, imprenditore ecc. immagina di poter assumere delicate responsabilità istituzionali solo per la professione esercitata nella società civile, senza alcuna consolidata esperienza politica acquisita negli anni, vuol dire che non è neanche un buon professionista. Infatti se così non fosse, avrebbe maggiori soddisfazioni personali ed economiche di quelle che un incarico istituzionale può offrirgli, soprattutto di questi tempi.

Solo nel Lazio abbiamo numerosi esempi prossimi a noi: Badaloni e Marrazzo giornalisti, Polverini sindacalista, tutti Presidenti della Regione Lazio campioni della loro incapacità amministrativa. Certo, anche i vari ‘professionisti’ della politica possono non essere rieletti o costretti alle dimissioni per aver deluso gli elettori o non aver mantenuto gli impegni. Ma sono questi i ‘rischi d’impresa’ che corrono anche quelli che alla politica si sono dedicati da anni. E comunque la loro elezione non è dipesa da titoli diversi da quelli assegnati dagli elettori. Sono stati incapaci ad esercitare il mandato loro affidato e quindi puniti dall’elettorato, come giusto che sia.

È ora di smettere con il ‘nuovismo’ formale, con le ‘rottamazioni’ di comodo che rispondono solo ad una generica e spesso ipocrita lotta alla ‘Casta’ politica. In Italia, di ‘Caste’ ce ne sono parecchie e ben più pericolose che sbraitano per nascondere i propri privilegi. Un esempio? Da tempo il giornalista Rizzo del Corriere della Sera, tra i più accaniti censori, si diletta quotidianamente a fare le ‘pulci’ a Deputati, Consiglieri Regionali e Comunali facendoli ritenere, per le loro retribuzioni, i veri responsabili del deficit pubblico. Ci ha mai detto, il nostro, quale è la sua retribuzione o quanto guadagnano i giornalisti televisivi della rete pubblica sempre pronti nelle loro trasmissioni, a fare la morale agli altri (vedi su tutti Giletti)? Si è mai chiesto, Rizzo, quanti milioni di euro il suo giornale annualmente prende dallo Stato quale contributo all’Editoria? Noi sappiamo che in America i giornali se vendono copie adeguate a sopportare le spese, continuano a stare sul mercato. In caso contrario chiudono.

Roma fra poco tornerà al voto per eleggere un nuovo Sindaco. L’augurio che facciamo noi ‘Popolari per l’Italia’ è che si trovi, in alternativa al PD e al Movimento 5 Stelle, una persona adeguata, con grande esperienza politica ed amministrativa, autorevole ed onesta. Qualità, queste, assolutamente necessarie per poter gestire una Capitale come la nostra, con tutti i problemi vecchi e nuovi che certamente non la rendono competitiva, malgrado la sua millenaria storia, con le altre Capitali Europee, né adeguata ad essere il Centro della Cristianità. E ci auguriamo, anche, che questa volta i cittadini romani partecipino responsabilmente alla competizione elettorale con grande capacità selettiva di chi dovrà sedere in Campidoglio.

Il vecchio Sindaco Nathan, non a caso, soleva ripetere: “I peggiori Amministratori sono eletti dai migliori cittadini che non vanno a votare!”. Marino fu eletto con un’affluenza degli elettori del 57,69% degli aventi diritto al voto. Con il senno di poi e con tutto ciò che abbiamo visto accadere, come dare torto a Nathan?

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore dell’articolo è Vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia e Membro del Bureau PPE a Bruxelles]

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