Cronaca di un Ponte annunciato

A quanto pare, ci risiamo. Torna a far parlare di sé il Ponte sullo Stretto di Messina, o meglio il suo “progetto virtuale”, visto che non è mai stato realizzato e, siamo pronti a giurarci, non lo sarà di certo nei prossimi anni. La creazione del ponte sembra una missione quasi impossibile. Il primo progetto, preliminare, per un Ponte sullo Stretto di Messina risale al 1992, ma è nel 2002, con il terzo governo Berlusconi, che il progetto parte ed è il 2005 quando la Impregilo vince la gara come general contractor.

Nel 2006, con la vittoria del centrosinistra, il progetto torna nel cassetto. Per tornare in auge nel 2008, quando il ministro Matteoli annuncia che il ponte si farà nonostante l’approvazione dal Parlamento di una risoluzione anti-Ponte. Nel 2011 l’Unione Europea ha scelto di escludere il progetto dalle priorità da finanziare. Con il governo Monti, l’Italia sembrava voler accantonare l’operazione. Eurolink, general contractor di cui è capofila Impregilo, decise di recedere. Il governo Monti mise in Stabilità 300milioni in caso di penali a valere sul fondo di coesione sociale. Un anno dopo, con il Dpcm del 15 aprile, la società Stretto di Messina costituita nel 1981 e controllata da Anas, venne posta in liquidazione. Nel 2012 il  governo prorogò, per un periodo complessivo di circa 2 anni, i termini per l’approvazione del progetto definitivo “al fine di verificarne la fattibilità tecnica e la sussistenza delle effettive condizioni di bancabilità”.

Il ponte sullo stretto di Messina? “Certo che si farà”. Parola del presidente del consiglio Renzi in un’intervista rilascia a Bruno Vespa comparsa nel suo nuovo libro Donne d’Italia. “Prima di discuterne sistemiamo l’acqua di Messina, i depuratori e le bonifiche. Poi – ha spiegato il premier – faremo anche il ponte, portando l’alta velocità finalmente anche in Sicilia e investendo su Reggio Calabria, che è una città chiave per il sud. Dall’altra parte dobbiamo finire la Salerno Reggio Calabria. Quando avremo chiuso questi dossier – continua Renzi – sarà evidente che la storia, la tecnologia, l’ingegneria andranno nella direzione del ponte, che diventerà un altro bellissimo simbolo dell’Italia”.

Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel ricordare le dichiarazioni di Renzi,  ha sottolineato che vi è una legge secondo cui “l’obbligo di indennizzo alle imprese finora coinvolte, comporta esclusivamente il pagamento delle prestazioni progettuali contrattualmente previste e direttamente eseguite, a cui si aggiunge una somma pari al 10% di questo importo”. Continua sempre Delrio: “Nel campo delle infrastrutture, le nostre priorità sono quella di risolvere i problemi essenziali, come la crisi idrica a Messina, il completamento della Salerno Reggio Calabria e rendere i nostri porti competitivi per il Mediterraneo e l’Europa”.

Il ponte di Messina sarà valutato nel contesto di una modernizzazione delle linee ferroviarie nel Sud, con l’introduzione dell’alta velocità da Napoli a Palermo. Ora le parole del premier rilanciano l’idea, ma la polemica monta tra i suoi tradizionali avversari.

©Futuro Europa®

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