Rassegna stampa estera

Guerra al Natale, un brutto ossimoro, ma è la realtà percepita dai media nazionali e non. In un momento delicato come questo, quando il nostro stato d’animo è calpestato da atmosfere a dir poco pesanti, invece di approfittare del Natale e farne un veicolo di unità, un mezzo per allentare la tensione e gridare forte la nostra appartenenza e cultura, c’è chi pensa di cancellare le festività tradizionali per non offendere chi non viene da quella tradizione. Per fortuna “la notizia” è stata percepita più per la protesta dei genitori, che per la decisione del preside Marco Parma, come sottolinea Alice Philipsons sul Telegraph. In fondo non è attraverso la conoscenza di usi e costumi dei popoli e, soprattutto, la loro condivisione che si fa il primo passo verso la comprensione e la possibile convivenza? Perché siamo stati tutti pronti ad assorbire senza battere ciglio Halloween e il Thanksgiving? Perché tradizioni nordiche?

Una nota critica arriva anche sulla decisione di chiudere le moschee clandestine, provvedimento che, come scrive  Barbie Latza Nadeau, potrebbe “ritorcersi contro chi l’ha emesso ”. Leggendo i commenti del sito Iranian.com (sito che da voce agli iraniani della Diaspora) in riferimento all’articolo del Daily Beast, non troviamo riscontri molto positivi nei confronti di questa scelta. Qualcuno l’ha definita “un modo creativo per limitare la libertà di associazione” e in più persone hanno assimilato questa decisione a ciò che è stato fatto in Cina e Angola… Non proprio due stati democratici. Molte notizie sui nostri movimenti all’estero, dal rafforzamento dei  rapporti commerciali con l’Iran in virtù di “legami storici”, come riporta Najmeh Bozorgmehr sul Financial Times, alle “accuse” lanciate dalla Ministra della Difesa, Roberta Pinotti, a Germania e Francia per non aver fatto entrare la Turchia nell’UE al momento giusto. “Un errore storico”, lo ha definito la Ministra. C’è anche la visita del Ministro degli Esteri Gentiloni in Qatar e le dichiarazioni di intenti per la cooperazione e possibile ruolo del Consiglio per la Cooperazione nel Golfo nella risoluzione della crisi in Siria e Yemen. Certo Qatar e Arabia Saudita sono stati definiti “alleati ingombranti”, soprattutto per la Francia che ha rapporti molto stretti con le due monarchie, ma è anche vero che l’Occidente ha bisogno anche dei Paesi del Golfo per risolvere l’urgenza Isis, e non si può che ricercare la cooperazione, magari in nome della trasparenza.

Spiega Alice Philipsons nel suo articolo che “un preside italiano è stato obbligato a dimettersi per aver sospeso il concerto di Natale organizzato nella sua scuola in seguito agli attacchi di Parigi, una decisione che ha suscitato indignazione in tutto il Paese”. Al suo posto aveva deciso di organizzare una serata di canti a Gennaio, “trasformando l’evento in un ‘Concerto d’inverno’ , piuttosto che una celebrazione del Natale.” Non possiamo che condividere le parole pronunciate da Matteo Renzi durante un’ un intervista del Corriere della Sera e riportate dalla giornalista inglese : “Gli italiani, credenti e non, non potranno mai rinunciare al Natale”, neanche in nome di una sedicente forma di “politicamente corretto”. La storia della scuola Garofani di Rozzano è stata riportata da più media, tra i quali il Washington Post e Deutsche Welle.

Al Arabiya titola il suo pezzo sulla chiusura delle moschee clandestine “Italy to crack down on ‘clandestine’ mosques”. Il comunicato è breve, ma c’è comunque lo spazio per  sottolineare che “alcuni di questi luoghi di incontro clandestini sono nati dopo il fallimento di tentativi di aprire una moschea attraverso i canali legali, fallimenti dovuti spesso per l’opposizione degli amministratori locali”. Barbie Latza Nadeau sul Daily Beast  spiega che questi luoghi di culto illegali sono nati perché in Italia ci sono solo 4 moschee ufficiali per una popolazione di musulmani che supera il milione e mezzo di persone. Se è vero che ci sono anche 800 centri culturali registrati, molti di questi sono aperti sporadicamente”. La giornalista riprende il discorso pronunciato da Alfano a Lecce durante una conferenza sul terrorismo obiettando sul fatto che se le moschee, a sentire il Ministro, verranno regolamentate per permettere ai musulmani di pregare in sicurezza,  “questa affermazione potrebbe anche essere intesa come  ‘posti sotto sorveglianza’. La Nadeau ritorna su di una questione ormai arcinota come il fatto che “l’Islam non è riconosciuto come religione ufficiale in Italia, sebbene altre,  come il buddismo e l’ebraismo lo siano nonostante il minor numero di credenti. Questa mancanza di riconoscimento permette all’Italia di controllare il numero di moschee e luoghi di culto costruiti e registrati, ma frena la comunità islamica dall’integrarsi completamente.” Con il rischio, conclude la giornalista che “coloro che vorranno pregare dovranno nascondersi per praticare la loro fede”.

Per quanto riguarda noi e l’estero, Najmeh Bozorgmehr scrive sul Financial Times che l’Italia “è pornta ad inviare una grande delegazione commerciale in Iran in un momento in cui la crescente retorica anti-USA sta sollevando dubbi nella Repubblica Islamica sull’opportunità post sanzioni per le imprese  degli Stati Uniti – aprendo le porte a 400 miliardi di dollari di affari per gli storici partner europei  di Teheran.Spiega il giornalista che il rapporti ancora freddi con gli Stati Uniti permetteranno agli europei di riempire il vuoto commerciale da loro lasciato, anche se molti uomini d’affari occidentali sono preoccupati per il fatto che il chiudere le porte agli americani possa portare benefici all’Europa solo a breve termine”. Ma, spiega Bozorgmehr, “molte aziende italiane che fanno parte della delegazione non hanno interessi negli Stati Uniti e sono libere di concludere affari con l’Iran appena cesseranno le sanzioni”. Della serie business is business. Il Teheran Times nel titolo del suo pezzo usa la parola “leading” davanti a partner commerciale, e l’Agenzia Tasnim parla di “espansione dei rapporti economici tra Italia e Iran sull’onda d’urto dei risultati degli acordi firmati a Luglio dal Gruppo 5+1 e Teheran”.

L’Anadoulu Agency riprende l’intervista fatta da SkyTg 24 alla Ministra della Difesa Pinotti nella quale ha affermato che “la sospensione del processo di adesione all’UE della Turchia e la mancanza di dialogo con Ankara hanno reso le questioni attuali più difficili da risolvere. Nell’articolo si ripercorre la storia della richiesta di adesione che è partita “mezzo secolo fa”, anche se Ankara ha iniziato veri e propri negoziati nel 2005, ma che poi per “colpa” di Sarkozy e altri dirigenti europei, tutto si è fermato. Questi negoziati avanzano su di un  terreno  minato. Concludiamo con il quesito posto dalla Ministra: “Chiediamoci se l’Europa è più interessata al dialogo oppure a rendere la situazione più difficile”.

The Peninsula riporta le parole del Ministro degli Esteri quatarino Al Attiyah che definisce i rapporti con l’Italia “antichi e diversificati”. Il Ministro degli Esteri Gentiloni e il Ministro Al Attiya hanno discusso di questioni relative ai rapporti tra i due Paesi, soprattutto dal punto di vista economico, culturale e politico. Molto buone le previsioni  sull’incremento di investimenti e porgetti che verranno attuati in un prossimo futuro. Su questioni ad alto rischio come Siria, Libia, terrorismo, sembra ci siano identità di vedute e volontà di cooperazione. Ora dobbiamo vedere se oltre le parole si arriva a fatti concreti.

Niraj Chokshi, The ‘War on Christmas’ erupts in Italy, The Washington Post, 30 Novembre 2015;Alice Philipson, Italians outraged after headmaster scraps Christmas carol concert following Paris attacks, The Telegraph, 29 Novembre 2015; AFP/KNA per Deutsche Welle, Italian Prime Minister Renzi criticizes headmaster for banning Christmas concert, 29 Novembre 2015; Barbie Latza Nadeau, Italy Drives Muslims Underground, The Daily Beast, 1 Dicembre 2015; AFP per Al Arabiya, Italy to crack down on ‘clandestine’ mosques, 28 Novembre 2015; Teheran Times Economic Desk, Italy intends to be Iran’s leading trading partner,30 Novembre 2015; Tasnim News Agency, Iran, Italy Confer on Expansion of Economic Cooperation, 28 Novembre 2015; Najmeh Bozorgmehr, Italy hopes to utilise historic Iran ties with trade mission, Financial Times, 27 Novembre 2015; Anadoulou Agency, Italy Min.:Halt of Turkey-EU accession talks a ‘mistake’, 29 Novembre 2015; The Penisnula, Qatar, Italy ties ‘old and diverse’, 30 Novembre 2015; Prensa Latina News Agency, Italian Foreign Minister Discusses Cooperation with Qatar, 29 Novembre 2015.

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