Roma Città Creativa UNESCO 2015

Altre 47 Città si vanno ad aggiungere alla “Rete Città Creative UNESCO”. A Parigi il Direttore Generale dell’UNESCO, Irina Bokova ha annunciato il riconoscimento per Roma di “Città Creativa UNESCO 2015 per il Cinema”. Dopo che lo scorso luglio la Commissione italiana per l’UNESCO si pronunciò a favore della candidatura della Capitale a “City of Film” è giunto il riconoscimento.

Indubbiamente si tratta di un premio prestigioso, una grande occasione, risultato della sinergia tra Roma Capitale (Assessorato alla Cultura), gli operatori del settore, registi, attori, associazioni di categoria, Università, Scuole di Cinema, dell’apporto dell’Istituto Luce Cinecittà e della Fondazione Cinema per Roma, del sostegno della Regione Lazio e del Mibact, del Ministero Affari Esteri, della RAI, oltre a rappresentare un’occasione unica di promozione di “marketing territoriale internazionale” per la Capitale e per il nostro Paese e il suo sistema economico e culturale.

Per Roma il Cinema è un qualcosa di “identitario”, parte inscindibile del divenire del suo patrimonio culturale ed è ugualmente indubbio che potrà offrire alla “Rete delle Città Creative UNESCO” un contributo importante, rappresentato dalla storia della cinematografia, dalla professionalità degli addetti ai lavori, dai materiali presenti negli archivi di Cinecittà. Cinecittà che ha reso Roma, fin dagli anni Trenta, la capitale dell’industria cinematografica italiana: registi straordinari e attori unici che hanno saputo trasformare la “Città eterna” in una scenografia perfetta per tanti film che sono entrati nella Storia della Cinematografia di tutti i tempi.

Quando è arrivato il riconoscimento il Ministro Franceschini si è dichiarato orgoglioso e non ha tralasciato di ricordare il ruolo storico di Roma nello sviluppo dell’industria creativa in Italia e non solo. “La proclamazione di Roma Città creativa UNESCO per il cinema è un grande successo per il Paese e tutto il cinema italiano – dice Franceschini che continua – …la più importante istituzione culturale internazionale ha riconosciuto il ruolo strategico dell’industria culturale del cinema per la vita e l’identità della Capitale italiana”. Per il Ministro dei beni, delle attività culturali e del turismo “…è un successo che arriva in un momento particolarmente positivo per il cinema di una città che ha dato i natali ai primi Studios del mondo e a una delle più antiche e prestigiose scuole di cinema”.

Le altre “Città creative per il Cinema UNESCO” sono: Bradford (Regno Unito), Sidney (Australia), Sofia (Bulgaria), Busan (Republic of Korea), Galway (Ireland) alle quali ora si va ad aggiungere appunto Roma. La “Rete delle Città Creative UNESCO” è composta attualmente da 116 Città in tutto il mondo. Città che rappresentano 32 Paesi, per sette ambiti creativi: Craft and Folk, Design, Cinema, Cibo, Letteratura, Musica, Arti Digitali.

Il “Creative Cities Network UNESCO” fu istituto nel 2004 per la promozione della cooperazione tra varie città che hanno identificato la creatività come fattore strategico e un “acceleratore” di sviluppo urbano sostenibile, di inclusione sociale e la creazione di un legame tra città elemento in grado di far sì che la “creatività culturale” diventi un elemento trainante per il proprio sviluppo economico, realizzando una piattaforma internazionale sulla quale gli imprenditori e operatori del posto possano convogliare “l’energia creativa della proprie Città”, creando i presupposti per “proiettare esperienze locali in un contesto globale”, con l’obiettivo di promuovere l’industria della cultura.

Attraverso questo network le Città possono condividere le proprie esperienze e sostenersi reciprocamente, valorizzando le proprie capacità ed incrementando la presenza dei propri prodotti culturali sui mercati nazionali ed internazionali, arricchendo il network delle proprie diversità e specificità. Nell’aderire a questa “Rete” le Città si impegnano a collaborare e a sviluppare partenariati, per promuovere la creatività e “les industries culturelles”, rinforzando la partecipazione alla vita pubblica attraverso l’integrazione della cultura all’interno dei propri piani di sviluppo economici e sociali.

Il caso ha voluto che proprio nel 2015 l’UNESCO ha celebrato il decimo anniversario della Convenzione sulla protezione e la promozione delle diversità nelle espressioni culturali. E non possiamo non ricordare il valore della creatività, del patrimonio culturale e delle industrie culturali come valore umano e sociale, come fonte di innovazione e come leva fondamentale per le generazioni future e per lo sviluppo urbano sostenibile. Sviluppo urbano sostenibile che rientra tra i cardini dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile 2015-2030, adottata, appunto, dalla comunità internazionale lo scorso settembre. In questo senso il Network continuerà a rappresentare la piattaforma chiave per contribuire all’attuazione dell’Agenda internazionale, sostenendo il potenziale creativo e di innovazione, affinché diventi strumento di cooperazione per permettere di ampliare lo sguardo di ciascuno di noi su possibili vie di sviluppo sostenibile.

In estrema sintesi possiamo dire che sia questo il senso del riconoscimento, in linea con lo scopo identitario dell’UNESCO: promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni (e i popoli) attraverso l’istruzione, la scienza, la cultura, la creatività, la comunicazione e l’informazione, nell’intenzione di diffondere “il rispetto universale per la giustizia, per lo stato di diritto, per i diritti umani e le libertà fondamentali” così come sono definite nella “Carta dei Diritti Fondamentali” delle Nazioni Unite.

Cultura che riveste un ruolo essenziale per lo sviluppo sostenibile sia come un fine sia come un mezzo. Come un fine in quanto motore per lo sviluppo sostenibile delle città, fonte di creatività, innovazione e chiave dello sviluppo umano. Come mezzo la cultura è un elemento di “sostenibilità” in virtù del suo apporto per promuovere l’equità sociale, il progresso economico inclusivo e l’equilibrio ambientale.

Cultura e creatività che sono strettamente collegati ai diritti umani ed hanno una stretta relazione con l’identità, l’educazione, la cittadinanza, la partecipazione e la governance locale. Cultura che diventa catalizzatore di un “nuovo umanesimo” in cui città e cittadini siano protagonisti, in un mondo in cui le persone tornino ad essere il centro e che ci consente, così, di andare oltre l’omologazione. La prossima riunione annuale del Creative Cities Network si terrà nel settembre del 2016 ad Ostersund (Svezia).

©Futuro Europa®

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