Privacy, Programma 2016 del Garante UE

Mentre è stata approvata la “Riforma sulla protezione dei dati” in Europa, grazie all’accordo raggiunto da Commissione Europea, Parlamento e Consiglio, per armonizzare la normativa sulla protezione dei dati nei Paesi dell’Unione e rafforzare i diritti di ciascuno nella protezione dei propri dati, il Garante Europeo per la Protezione dei Dati Personali (“European Data Protection Supervisor” – EDPS) rende note le proprie linee di priorità per il 2016 per le attività politiche e di consultazione.

La Riforma Europea sulla protezione dei dati personali è stata una grande opportunità per stabilire uno standard globale che ruota intorno ai diritti di ciascuno. Ora, come dice il garante europeo per la protezione dei dati personali Giovanni Buttarelli, è necessario continuare a far in modo che l’attività di consulenza del Garante UE sia tempestiva ed adeguata, proseguendo, contemporaneamente, la collaborazione con la Commissione Europea, il Consiglio e il Parlamento UE per rendere la nostra azione il più tempestivo e pertinente possibile. “Rendendo le nostre priorità pubbliche – per Buttarelli – speriamo di aiutare i servizi competenti della Commissione ad identificare meglio le iniziative sulle quali il Garante Europeo raccomanda una consultazione informale in una fase iniziale”.

Il “Programma 2016”: una nota e una tabella, che comprendono le proposte della Commissione che si ritiene possano avere maggiori implicazioni per i diritti fondamentali della privacy e per la protezione dei dati personali per le quali il Garante intende rilasciare pareri formali o commenti (come si legge nel comunicato del Garante Europeo). Le aree di importanza strategica sono: il completamento del quadro di protezione dei dati, inclusa la revisione del Regolamento 45/2001 relativo alle norme sulla protezione dei dati per le istituzioni e gli organi della UE e che disciplina il funzionamento, i compiti e i poteri del Garante Europeo; una protezione adeguata nei trasferimenti internazionali dei dati; sicurezza e misure antiterrorismo; iniziative per il mercato unico digitale.

Essendo la privacy e la protezione dei dati questioni importanti nel quadro delle politiche dell’Unione è necessario che siano al centro di valutazioni tempestive e indipendenti sulle strategie più consone sul come includerle in tali politiche. Come recita l’articolo 7 della “Charter of Fundamental Rights of the European Union” (2012/C326/02): “Il rispetto della vita private e familiare – ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita private e familiare, del proprio domicilio e delle sue comunicazioni” privacy e protezione dei dati sono diritti fondamentali nell’Unione Europea, protetti dalla Legge europea e come sancito dall’articolo 8 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione: “Protezione dei dati di carattere personale – Ogni individuo ha diritto alla protezione dei dati di carattere personale che lo riguardano. Tali dati devono essere trattati secondo il principio di lealtà, per finalità determinate e in base al consenso della persona interessata o a un altro fondamento legittimo previsto dalla legge. Ogni individuo ha diritto di accedere ai dati raccolti che lo riguardano e di ottenerne la rettifica. Il rispetto di tali regole è soggetto al controllo di un’Autorità indipendente”. Il Garante Europeo per la protezione dei Dati è un’autorità di vigilanza indipendente a livello europeo con la responsabilità di monitorare il trattamento dei dati personali come viene effettuato dalle istituzioni e dagli organismi dell’Unione Europea, di dare consulenza sulla politica e la legislazione che incidono sulla privacy e di cooperare con le autorità simili per garantire la protezione dei dati in modo coerente.

Le linee di priorità del Garante Europeo per il 2016 sono rappresentate da azioni chiave in grado ottimizzare il lavoro del Garante nell’Unione: il Garante Europeo, pur essendo indipendente, è tutt’oggi, come lo definisce lo stesso Buttarelli in una sua intervista d’insediamento nel 2014 “giovane e fragile”, ma sempre più efficace nel sorvegliare il trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni e degli organi dell’Unione Europea. Si tratta di priorità di tipo legislativo e politico o, in ambito internazionale, da accordi e di attività di cooperazione con le autorità simili per garantire una protezione dei dati coerente ed efficace.

Il “Programma 2016” del Garante si inserisce e si comprende appieno solo nell’ambito della più ampia “Strategia 2015-2019” dell’EDPS, che comprende le sfide dei prossimi anni e i tre obiettivi strategici: protezione dei dati in via digitale: promozione delle tecnologie per migliorare la privacy e la protezione dei dati, identificazione di soluzioni politiche trasversali, aumentare la trasparenza, il controllo dell’utente e la responsabilità nell’elaborazione dei dati; partnership globale: sviluppare dimensioni etiche della protezione dei dati, protezione dei “dati integrazioni” nelle politiche internazionali; apertura di un nuovo capitolo per la protezione dei dati nella UE: adozione e attuazione di norme di “protezione dei dati up-to-date”, crescente disponibilità degli organi della UE nella raccolta, utilizzo e memorizzazione delle informazioni personali, promozione di un dibattito maturo su sicurezza e privacy. Il tutto contestualizzato in quelli che sono i valori fondamentali del Garante Europeo: imparzialità (lavoro all’interno del quadro legislativo e politico, mantenendo l’indipendenza e il giusto equilibrio tra i vari interessi in gioco); integrità: sostenere i più elevati standard di comportamento e fare ciò che è giusto anche se impopolare; trasparenza: spiegare quello che si sta facendo e il motivo per cui lo si sta facendo, in un linguaggio chiaro e accessibile a tutti; pragmatismo: comprendere le esigenze degli stakeholder, ricercando soluzioni fattibili ed efficaci.

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