Standard auto: PPE appoggia Commissione UE
In seguito al recente scandalo Volkswagen sulle manomissioni ai test di emissione dei gas di scarico, l’Unione europea sta tentando di uniformare il sistema di controlli a livello comunitario: la scorsa settimana, la Commissione ha presentato una serie di proposte legislative per fare in modo che le case automobilistiche rispettino le regole UE su sicurezza, ambiente e produzione.
La normativa attualmente in vigore lascia alle autorità nazionali la facoltà esclusiva di certificare l’idoneità di un nuovo veicolo e di vigilare sul rispetti delle norme UE da parte delle case automobilistiche: in questo modo, tuttavia, un veicolo omologato in uno Stato membro verrà inserito nel circuito commerciale di tutta l’Europa, con un più alto rischio di contravvenire agli standard comunitari: un sistema di “fiducia reciproca” che ora necessità di una regolamentazione meno ambigua.
La proposta legislativa della Commissione ha intenzione di rinnovare l’attuale sistema mirando a tre obiettivi specifici:
1) rendere le prove sui veicoli più efficaci e indipendenti: prima dell’immissione sul mercato, ogni Stato membro sviluppa servizi tecnici pagati dagli stessi costruttori per verificare se le nuove auto siano conformi agli standard UE. Per questo la Commissione propone di cambiare tali sistemi di remunerazione, così da evitare possibili interessi economici tra fornitori di test e costruttori; i servizi tecnici dovranno anche essere sottoposti a degli audit periodici da parte di organismi indipendenti;
2) creare un nuovo sistema di vigilanza del mercato per il controllo di veicoli già in circolazione: le norme correnti sono incentrate soprattutto su verifiche precedenti alla vendita dell’auto, che non consentono di valutare eventuali trasgressioni future delle regole; a tal fine, in futuro gli Stati membri e la Commissione verificheranno a campione le auto che circolano sulle nostre strade. Ciò consentirà di individuare precocemente i casi di non conformità e di garantire che siano adottate misure correttive immediate e incisive nei confronti dei mezzi ritenuti gravemente rischiosi per la sicurezza o per l’ambiente;
3) migliorare il sistema di omologazione con una più stretta sorveglianza da parte dell’UE: la Commissione potrà sospendere, limitare o ritirare l’applicazione di servizi tecnici poco efficienti nell’esecuzione delle regole. Tramite il Centro comune di ricerca, sarà in grado di effettuare prove di verifica ex-post e avviare procedure di richiamo, se necessarie. Imponendo sanzioni monetarie, la proposta mira a dissuadere i costruttori poco corretti. La Commissione presiederà inoltre un Forum sull’applicazione dei test, che definirà insieme agli Stati membri strategie comuni per la verifica della conformità.
«Dobbiamo occuparci di uno dei peggiori fallimenti nell’attuale sistema di certificazione sulle auto, ma in ogni caso sono soddisfatta di notare come la Commissione europea abbia portato avanti la proposta di assicurare l’indipendenza dai produttori di tali servizi di controllo e garanzia»: così ha dichiarato Françoise Grossetête, Vicepresidente del Gruppo PPE-Partito Popolare Europeo al Parlamento Europeo, che da tempo sostiene la necessità di rendere uniformi a livello dell’UE i sistemi di omologazione e immissione nel mercato dei veicoli. Insieme ad altre iniziative in cui ha guidato le riforme verso un’uniformazione del sistema (es. Mercato Unico Digitale), il Gruppo PPE preme costantemente a favore di un riconoscimento europeo del settore automobilistico, per incentivare da un lato la produzione e salvaguardare l’ambiente dall’altro. Grossetête: «Oltre all’indipendenza dei test sulle emissioni dei veicoli e un maggiore coinvolgimento del Parlamento Europeo, è inoltre essenziale avviare un migliore scambio di informazioni tra autorità nazionali dei Paesi membri».