Italia delle Regioni

Presso il Senato della Repubblica  si è recentemente svolta un’audizione dei rappresentanti della Commissione Agricoltura della Conferenza delle Regioni sul fenomeno del caporalato nel settore dell’agricoltura.

Il contesto del lavoro nero e la piaga del caporalato in agricoltura sono componenti di una materia sensibile spesso all’attenzione delle Regioni. Sono temi su cui si avverte la necessità di un diverso clima culturale e di una normativa quadro nazionale che consentano di muovere le giuste leve per una definitiva eradicazione di tali fenomeni che peraltro incidono in maniera negativa anche sulla immagine e sulla competitività dei prodotti italiani”, è quanto ha dichiarato il Coordinatore della Commissione Agricoltura, Leonardo Di Gioia (Regione Puglia) nel corso di un’audizione al Senato, presso  la Commissione Agricoltura di Palazzo Madama, sui disegni di legge nn. 2217 e 2119 (Contrasto sfruttamento lavoro in agricoltura) alla quale ha partecipato anche l’Assessore della Regione Campania, Serena Angioli.

L’Assessore Di Gioia ha illustrato alla commissione i risultati e le opportunità dei provvedimenti adottati dalla regione Puglia, senza nascondere le aree di persistente criticità. “La riflessione che va avviata – ha spiegato l’assessore pugliese – riguarda le modalità migliori per poter contrastare il caporalato – fenomeno che nel passato è entrato purtroppo nel ‘bagaglio’ dell’impresa agricola – incidendo attraverso due modalità.

La prima leva è quella di riconoscere un ‘valore etico’ alle aziende che impiegano manodopera, ancorché stagionale, in modo regolare e rispondente alle normative. Lo si può fare agendo su ogni genere di fruizione di fondi pubblici: da quelli europei alle risorse regionali. L’importante è che gli indici o i parametri adottati per valutare i requisiti dell’impresa che accede a fondi pubblici siano dinamici, tengano cioè conto dei cambiamenti di metodologie di coltivazione e raccolta e delle innovazioni tecnologiche.

La seconda leva – ha proseguito il coordinatore della Commissione Agricoltura della Conferenza delle Regioni – deve incidere, come abbiamo sperimentato in Puglia, su quelle caratteristiche che finora hanno costituito dei punti forza del caporalato: trasporti e ospitalità. Il “caporale” – ha spiegato Di Gioia – fa affari approfittando proprio di alcune carenze pubbliche. Va organizzata, almeno in certi periodi, un’articolazione  del trasporto pubblico locale che metta in collegamento il personale migrante, soprattutto stagionali, con i luoghi di lavoro. E vanno incentivate le aziende in un’azione di collaborazione con il livello pubblico per la creazione di adeguati alloggi temporanei. Si tratta di azioni – ha concluso Di Gioia – che possono portare al rafforzamento di una rete di qualità, giacché determinati comportamenti non sono solo discutibili sul piano morale, ma arrecano un grave danno all’agricoltura e all’industria alimentare italiana di qualità”. Al termine dell’audizione l’assessore Di Gioia ha garantito alla commissione Agricoltura del Senato l’invio di ulteriori materiali di documentazione da parte degli assessorati regionali e il necessario collegamento anche con la commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni.

E’ stato recentemente espresso dalle Regioni un parere positivo sul decreto legislativo che razionalizza le funzioni di polizia e che prevede l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato. Il via libera delle Regioni è arrivato nella Conferenza Unificata con un documento in cui si formula una sola proposta emendativa per rendere possibile al personale del Corpo forestale dello Stato non solo di transitare ad altre Amministrazioni statali, ma anche di optare per il passaggio ai Corpi forestali delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome.

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, esaminato il provvedimento, per gli aspetti di competenza, nell’esprimere parere favorevole ha formulato una  ipotesi emendativa, relativa alla ricollocazione del personale, nel rispetto della disponibilità di posti e del relativo fabbisogno, che verrà definita previa intesa con ciascuna regione a statuto speciale e provincia autonoma.    L’emendamento è finalizzato a rendere possibile al personale del Corpo forestale dello Stato non solo di transitare ad altre Amministrazioni statali, ma anche di optare per il passaggio ai Corpi forestali delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome, con oneri a carico dell’amministrazione statale, previa intesa con la singola Regione o Provincia autonoma.

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