TLC, consultazione UE su fine roaming

Si è conclusa lo scorso febbraio la consultazione pubblica promossa dalla Commissione europea per indagare sulle misure tecniche riguardanti le tariffe di roaming telefonico nell’UE. Avviato a novembre 2015, il sondaggio online ha raccolto sia i pareri dei privati cittadini che delle compagnie di telefonia mobile, dando supporto alla recente decisione comunitaria in base a cui, a partire da giugno 2017, in tutto il territorio europeo verranno applicate le stesse tariffe per dispositivi mobili attualmente solo a livello nazionale.

Nucleo principale della consultazione sono stati tre argomenti di natura tecnica e legislativa: la revisione dei prezzi all’ingrosso per il roaming, la definizione di una politica di utilizzo corretto (fair use) e l’introduzione di un meccanismo di sostenibilità.

Per quanto riguarda gli effetti dell’introduzione del principio del “roam like at home”, cioè l’equiparazione delle tariffe domestiche con quelle all’estero, sui prezzi all’ingrosso per il roaming gli operatori telefonici hanno espresso opinioni diverse. Alcuni ritengono che l’introduzione di questo principio possa favorire la competitività, mentre altri operatori sono del parere opposto.

Riguardo al tetto massimo dei prezzi all’ingrosso la maggioranza dei partecipanti alla consultazione ritiene che debba essere lo stesso in tutta l’Unione; le associazioni dei consumatori e i singoli cittadini, inoltre, sostengono che i massimali debbano essere ridotti.

In base al pacchetto telecomunicazioni, i fornitori di roaming potranno applicare una politica di uso corretto al fine di prevenire abusi nell’utilizzo del roaming. Dai risultati della consultazione emerge che i consumatori sono a favore di una politica di utilizzo corretto molto ‘generosa’, per rispondere a tutte le esigenze di roaming (turismo, lavoro, regioni di confine); gli operatori, invece, ritengono che tale politica debba essere circoscritta ai turisti occasionali che viaggiano nell’Unione.

Scopo dell’UE è stato dunque quello di raccogliere pareri ed opinioni sui prezzi all’ingrosso che gli operatori pagano tra loro per fornirsi i servizi in roaming, valutando in questo modo il funzionamento dell’attuale regolamento sui mercati nazionali all’ingrosso per il roaming. Dai dati finali dell’inchiesta si potranno ricavare contributi per giungere alla definizione di un “uso equo” del roaming, per evitare ogni forma di abuso.

Tale obiettivo si inserisce all’interno di una strategia adottata dall’Unione europea sin dal 2007, in base al Regolamento CE n. 717 che ha avviato un piano di tariffazione volto a non far pagare prezzi eccessivi a chi viaggia nel territorio comunitario. Si tratta di un processo graduale che mira ad abolire del tutto il roaming in Europa, ma che ovviamente necessita un quadro normativo condiviso che rispetti le caratteristiche dei mercati telefonici nazionali. L’idea è quella di abolire del tutto i costi nel lungo termine, ma facendo in modo che le pre-condizioni per farlo vengano raggiunte prima della data ufficiale.

Ma ci troviamo ancora a metà del processo di revisione dei pareri sul roaming in Europa, prima della definitiva approvazione a livello legislativo e l’entrata in vigore nei 28 Paesi membri. Al termine del 2016, il Collegio dei Commissari completerà la stesura delle linee guida per i regolatori nazionali per garantire la supervisione, l’applicazione e la trasparenza delle misure a tutela della neutralità della rete.

©Futuro Europa®

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