Olio italiano, al via il Piano Nazionale

È stato approvato, poche settimane fa, in Conferenza Stato Regioni, il primo Piano Olivicolo Nazionale (PON). Il Piano, previsto dall’articolo 4 del DL 51/2015, prevede misure operative che puntano all’incremento della produzione nazionale di olive e olio extravergine di oliva, alla promozione e valorizzazione dei prodotti e ad una più forte organizzazione della filiera nazionale.

Con l’approvazione del Piano, per la prima volta, s’inizia a definire una strategia produttiva per migliorare la filiera dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Il governo ha deciso d’investire 32 milioni di euro per aiutare e riorganizzare il settore olivicolo ed oleario italiano, con un piano che potrà essere ulteriormente supportato con le risorse regionali dello sviluppo rurale.

Per entrare nello specifico il PON prevede un incremento della produzione nazionale di olive e di olio extravergine di oliva, senza accrescere la pressione sulle risorse naturali, in modo particolare sulla risorsa idrica.  Attuando una razionalizzazione della coltivazione degli oliveti tradizionali,  sostenendo il rinnovamento degli impianti e l’introduzione di nuovi sistemi colturali in grado di conciliare la sostenibilità ambientale con quella economica.

Altro punto riguarda la promozione dell’attività di ricerca per accrescere e migliorare l’efficienza dell’olivicoltura italiana, iniziative di valorizzazione del Made in Italy e delle classi merceologiche di qualità superiore certificate dell’olio extravergine di oliva italiano, anche attraverso l’attivazione di interventi per la promozione del prodotto sul mercato interno e su quelli internazionali. Recupero varietale delle cultivar nazionali di olive da mensa in nuovi impianti olivicoli integralmente meccanizzabili. Il Piano prevede, inoltre, d’incentivare e sostenere l’aggregazione e l’organizzazione economica degli operatori della filiera olivicola.

La quantità di olio d’oliva prodotto in Italia da olive italiane è sempre stata copiosa ma in calo di anno in anno, basta ravvisare i numeri degli ultimi anni: la stagione 2013 con 505.915 tonnellate, il 2014 con 477.106 tonnellate e il 2015 con 302.000 tonnellate. Le aziende olivicole italiane sono circa 900.000 con un volume d’affari di 3 miliardi di euro, pari al 3% del fatturato totale dell’industria agroalimentare e si contano 42 Dop e 1 Igp.

Il caso recente dell’olio tunisino senza dazi, i problemi della crescita dell’import, il falso Made in Italy, la vendita all’estero dei più importanti marchi di settore, l’emergenza Xylella, le continue truffe e frodi, il calo della produzione e le difficoltà ad implementare sistemi antifrode rivelano tutte le criticità di una filiera in piena crisi.

È indispensabile l’attuazione puntuale di questo Piano per determinare una svolta ed un rilancio ad un settore molto importante per l’economia agroalimentare italiana.

©Futuro Europa®

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