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Trivelle: Grossi, a referendum si deve votare – ‘Partecipazione fa parte carta identità del cittadino – Al referendum sulle trivelle “si deve votare: ogni cittadino è libero di farlo nel modo in cui ritiene giusto. Ma credo si debba partecipare al voto: significa essere pienamente cittadini. Fa parte della carta d’ identità del buon cittadino”. Lo ha detto il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, interpellato nella conferenza stampa dopo la relazione annuale. (ANSA)

Trivelle:comitato VotaSi, Italia segua esempio della Francia Governo francese per stop a ricerche idrocarburi in mare – Il governo italiano “segua l’esempio di quello francese e di quello croato, che hanno deciso una moratoria immediata sulle ricerche di idrocarburi nel Mar mediterraneo”. Lo chiede il comitato “Vota Sì Ferma le Trivelle”, che rende noto di aver chiesto un incontro pubblico al premier Matteo Renzi “per un confronto sulla vera posta in gioco del Referendum:le scelte energetiche da fare per raggiungere l’indipendenza energetica e affermare un modello di sviluppo sostenibile”. “In considerazione delle drammatiche conseguenze che potrebbero colpire tutto il Mediterraneo in caso d’incidente dovuto alle perforazioni petrolifere – si legge nel testo diffuso dal Ministero dell’Ambiente francese, come riporta il comitato – Sègolène Royal decide di applicare una moratoria immediata sulle ricerche di idrocarburi nel Mediterraneo, sia nelle acque territoriali francesi, sia nella zona economica esclusiva. La decisione del governo francese segue quella del Premier croato dello scorso 22 gennaio che ha stabilito una moratoria sulle nuove trivellazioni in Adriatico”. “Di segno opposto – continua il comitato Vota Si – la strategia energetica del governo italiano che dal 1 gennaio 2016 ha concesso alle multinazionali del gas e del petrolio di poter estrarre idrocarburi, senza limiti di tempo, entro le 12 miglia dalla costa”. (ANSA)

Trivelle, No Triv croati: moratoria come noi. Radojcic: poca informazione in Italia, ma Adriatico mare comune – Il governo francese e quello croato “non daranno autorizzazioni per le trivellazioni davanti alle loro coste”. Lo ricorda il presidente del consiglio regionale veneto Roberto Ciambetti, che oggi ha ricevuto a palazzo Ferro Fini Dusica Radojcic, rappresentante di One Adriatic, l’organismo internazionale che raggruppa decine di associazioni e gruppi ambientalisti italiani, sloveni, croati, montenegrini e albanesi. “Siamo rimasti molto sorpresi nel vedere quanta poca informazione ci sia in Italia su quanto succede sulle altre sponde dell’Adriatico. Il mare è uno solo ed è chiaro che quello che succede in una sponda necessariamente ha riflessi per tutti. L’impegno per un Adriatico senza trivelle deve essere comune”, ha detto Radojcic, evidenziando che la scusa utilizzata dal precedente governo croato era che che “tanto lo fanno anche in Italia”. Bene, ora che in Croazia non si trivella più, per una moratoria posta lo scorso dicembre dall’attuale governo, sostiene Radojcic, è ora di “mettere fine a questo sfruttamento insensato delle risorse”. (Dire)

Trivelle. Caso Eni, sindaco Fano scrive a Ministero Ambiente: “Chiarimenti sui dati degli sversamenti” – Il sindaco di Fano Massimo Seri ha scritto al ministero dell’Ambiente per chiedere di fornire i dati relativi allo scarico in mare di acque industriali delle piattaforme Eni Brenda e Basil, in seguito all’inchiesta trasmessa dal programma “Piazza Pulita” ieri sera. L’inchiesta, oltre a mostrare lo scarico in mare della piattaforma Basil, cita un dato inedito del ministero dell’Ambiente dal quale si evincerebbe il riversamento in mare, da parte della piattaforma Basil situata ad una distanza di 25 km dalla costa fanese, di 54 milioni di litri di rifiuti industriali nel corso del 2015. “Una notizia che solleva comprensibili allarmi- sostiene Seri- chiediamo con forza che il ministero fornisca quei dati, per poter attivare le dovute precauzioni a tutela della salute dell’ambiente marino e dei cittadini”. Sulla questione la deputata Lara Ricciatti (Si) ha già presentato un’interrogazione. (Dire)

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