Italia delle Regioni

In vista dell’imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del bando che destina 500 milioni di euro per progetti di riqualificazione delle periferie urbane, il segretario generale dell’Associazione dei Comuni Italiani Veronica Nicotra ha scritto ai sindaci di Città metropolitane e capoluoghi di Provincia e Regione per invitarli a “cominciare sin da ora a lavorare per la presentazione dei progetti”. “Il bando – ricorda il segretario generale Anci – destina, per l’annualità 2016, 500 milioni di euro ai Comuni capoluoghi di provincia, di Regione e alle Città Metropolitane, per interventi di riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie.

Nello specifico, segnala Nicotra nella missiva, i finanziamenti riguarderanno: interventi di miglioramento della qualità del decoro urbano; di manutenzione,  di riuso e di rifunzionalizzazione delle aree pubbliche e delle strutture edilizie esistenti; interventi sulla sicurezza territoriale; interventi per il potenziamento di prestazioni e servizi e di realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano e urbano e interventi per mobilità sostenibile e attività culturali ed educative.

Entrando nello specifico, il provvedimento, che la settimana scorsa ha avuto il via libera dalla Conferenza Unificata, contiene importanti elementi innovativi (richiesti dall’Anci e accolti dal governo) sia di natura procedimentale che finanziaria. Nel bando è stata infatti inserita la richiesta dell’Associazione di consentire la partecipazione al Programma straordinario d’intervento per la riqualificazione urbana con la sola presentazione  di uno studio di fattibilità o progetto preliminare. Sempre su richiesta dell’Anci, poi,  ci saranno tempi certi e congrui sia per la presentazione dei progetti che per la conclusione del procedimento di valutazione e la sottoscrizione delle convenzioni: i soggetti proponenti avranno dunque 90 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpcm e del bando per presentare i progetti; entro 90 giorni dalla scadenza del termine per la presentazione dei progetti il Nucleo di valutazione, cui parteciperà un rappresentante dell’Anci, dovrà terminare i suoi lavori, ed entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori dello stesso si procederà alla stipula delle convenzioni e/o accordo di programma con i soggetti ammessi al finanziamento. Infine accolta anche la sollecitazione Anci di avere  il 10% del finanziamento eventualmente assegnato al momento della firma della convenzione e/o accordo di programma e una quota pari al 30% nella fase intermedia di realizzazione del progetto in base al crono programma.

Infine, ricordando ai sindaci che sarà premura dell’Anci avvertire i sindaci in merito alla data effettiva della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento, Nicotra ha ricordato la stipula del mese scorso dell’accordo Anci-Acri, “che mira a coordinare al meglio la presentazione dei progetti locali, che possano favorire sia l’attivazione e il coinvolgimento di risorse private, a partire da quelle delle Fondazioni di origine bancaria, che la collaborazione con il terzo settore nella elaborazione di progetti di recupero e riqualificazione urbana”.

Il 22 aprile si è celebrata la Giornata della Terra ed è stato sottoscritto a New York, al Palazzo di Vetro dell’Onu, un accordo “storico” per il contrasto al surriscaldamento globale. Le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente italiano  Gian Luca  Galletti: “Oggi firmiamo un accordo fondamentale per il futuro del Pianeta e da domani dovremo passare ai fatti. Ogni Paese si impegna con azioni all’interno del suo territorio, tenendo presente che gli Stati più poveri sono quelli che soffrono di più gli effetti dei cambiamenti climatici e per questo ci vuole una grande cooperazione. E’ questa la forza dell’accordo: la consapevolezza che la sfida ai cambiamenti climatici o si vince tutti insieme o non si può vincere”. Galletti ha accompagnato  Matteo Renzi  a New York, al Palazzo di Vetro dell’Onu, dove è stato  firmato  da 130 paesi l’accordo per il contrasto al surriscaldamento globale.

sono tante le misure in programma da verificare alla prova dell’attuazione sui territori, per cambiare concretamente stili di vita, abitudini nella modalità di trasporto, convertendo i cittadini al trasporto pubblico locale, da rilanciare razionalmente senza inutili sprechi.    Il testo del “Protocollo d’intesa” sottoscritto tra Ministero, Conferenza delle Regioni  e Comuni italiani il 7 gennaio 2016  per migliorare la qualità dell’aria mira prioritariamente ad  incoraggiare il passaggio a modalità di trasporto pubblico a basse emissioni, disincentivare l’utilizzo del mezzo privato, abbattere le emissioni, favorire misure intese ad aumentare l’efficienza energetica.

Il documento  disciplina la collaborazione tra le parti, al fine di definire e attuare misure omogenee su scala di bacino per il miglioramento e la tutela della qualità dell’aria e la riduzione delle emissioni di “gas climalteranti”, con interventi prioritari nelle città metropolitane, utilizzando in modo coordinato gli strumenti normativi e finanziari previsti dall’ordinamento, promuovendo altresì il coordinamento delle reti di monitoraggio della qualità dell’aria da parte del sistema delle Agenzie regionali di Protezione Ambientale e dell’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA, le azioni di informazione e divulgazione mirate alla corretta comunicazione dei rischi ambientali e sanitari ai cittadini.

In particolare in Italia Governo, Regioni e Comuni si sono impegnati a  favorire  e promuovere: a) il controllo e la riduzione delle emissioni degli impianti di riscaldamento delle grandi utenze, incrementando l’efficienza energetica ed agevolando il passaggio a combustibili meno inquinanti; b) il passaggio a modalità di trasporto pubblico a basse emissioni, rinnovando il parco mezzi del trasporto pubblico e di servizio pubblico in esercizio, anche attraverso l’attivazione di un’unica centrale di committenza a cui Regioni e Comuni possano rivolgersi per una rapida immissione di mezzi pubblici ecologici; c) la promozione di una rete di ricarica, anche a ricarica rapida, efficiente soprattutto nelle aree metropolitane che supporti la riconversione elettrica dei mezzi pubblici e privati di trasporto, anche mediante incentivi all’acquisto di veicoli merci, autobus, autoveicoli privati, taxi/NCC e biciclette alimentati ad energia elettrica; d) l’implementazione e il miglioramento delle infrastrutture del trasporto pubblico locale; e) le misure di sostegno e sussidio finanziario per l’utenza del trasporto pubblico, quali, a titolo esemplificativo, l’offerta di abbonamenti integrati comprendenti ferrovie, bus, metro, bike sharing, car sharing , sosta gratuita nei nodi di scambio extra urbani, realizzazione di nuove piste ciclabili, corsie preferenziali per il trasporto pubblico ed aree di totale pedonalizzazione; f) l’introduzione al livello nazionale del limite di 30Km/h all’interno dei centri abitati, con l’eccezione delle principali arterie di scorrimento; g) la promozione e diffusione di buone pratiche agricole volte alla limitazione delle emissioni di ammoniaca derivanti dalla somministrazione di fertilizzanti azotati o dagli allevamenti, anche tenuto conto dell’aggiornamento della direttiva sui tetti nazionali alle emissioni (cosiddetta direttiva NEC) di futura emanazione; h) le misure innovative per la dissuasione e la repressione della sosta di intralcio e la sincronizzazione dei semafori con monitoraggio dell’intensità di traffico, tese ad aumentare la fluidità del traffico veicolare; i) l’omogeneizzazione e soprattutto la condivisione ed l’interoperabilità di dati e informazioni sulla qualità dell’aria quantomeno in tempo quasi reale. Infatti tali dati e informazioni sono oggi disponibili solo sui siti web ufficiali delle singole Agenzie, ma prodotti ed esposti secondo modalità e formati differenti tra loro; l) la produzione da parte di ISPRA di un Bollettino periodico , sulla base dei bollettini regionali prodotti dal sistema agenziale, e dei dati e delle informazioni di cui al comma precedente di sintesi complessiva posta a disposizione delle Autorità ambientali quanto delle popolazioni;l) la definizione di un obbligo di revisione dei Piani della Qualità dell’aria (art. 9 D.Lgs 155/2010) ogni 4 anni e la definizione di una linea guida unica per la redazione degli stessi da parte del Ministero tramite il supporto tecnico/scientifico di ISPRA e del sistema agenziale; m) le misure agevolative finalizzate alla realizzazione di interventi di efficientamento energetico relativi agli impianti sportivi pubblici, nonché a favore di altri edifici pubblici; n) le misure volte alla metanizzazione degli impianti termici in uso presso la pubblica amministrazione, all’atto della sostituzione degli stessi per vetustà/guasti; o) le misure volte alla rottamazione/riconversione dei veicoli più inquinanti, con particolare riferimento alle flotte merci, promuovendo l’utilizzo delle tecnologie e combustibili a basso impatto ambientale; p) le misure volte alla aumento del verde pubblico all’interno delle aree urbane, con particolare attenzione alla problematica della piantumazione in aree urbane ed extraurbane; q) le misure volte all’avvio ed alla realizzazione dei nuovi servizi marittimi per il trasporto combinato delle merci e per l’elettrificazione delle banchine portuali; r) il potenziamento dei sistemi tecnologici di monitoraggio e di controllo per il rispetto delle misure della limitazione della circolazione nei centri urbani.

Per  favorire l’individuazione e l’attivazione di strategie e azioni comuni finalizzate alla prevenzione ed alla risoluzione delle problematiche ambientali in materia di inquinamento urbano, è stato  previsto presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare un “Comitato di coordinamento ambientale delle Regioni e delle Città metropolitane” tra i Presidenti delle Regioni e i Sindaci delle Città metropolitane, presieduta dal Ministro dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare per la definizione e l’aggiornamento periodico del piano strategico triennale del territorio metropolitano.

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