Rassegna stampa estera
Le “mani sporche” del PD di Renzi, ma anche le “mani sporche” del trasparentissimo Movimento 5 Stelle. Renzi messo in difficoltà da un sondaggio che vede il Movimento 5 Stelle in testa. Molti osservatori considerano questa piccola percentuale un enorme monito per il Premeir (e per l’Europa). Deutsche Bank nel mirino della magistratura italiana e moltissimi argomenti legati ai migranti, dalle responsabilità da condividere, alle preoccupazioni sulle rotte alternative a quelle balcaniche, ai muri della discordia.
Dominique Dunglas racconta su Le Point la “dura settimana del Partito Democratico”. Snocciola i nomi di Stefano Graziano, Presidente del PD campano, di Antonio Bonafede, consigliere comunale PD di Siracusa e Simone Uggetti, sindaco PD di Lodi, uomini delle istituzioni arrestati o posti sotto inchiesta, “episodi di un bollettino di guerra che va allungandosi da mesi. Perché ‘Mafia Capitale’, che ha rivelato l’ampiezza della corruzione a Roma, fino al recente scandalo dei pozzi petroliferi della Basilicata, non si riesce più a tenere il conto delle accuse, nella maggior parte dei casi per corruzione, ai dirigenti del Partito Democratico”. Tanti casi che mettono in difficoltà Matteo Renzi. Infatti il Presidente del Consiglio è anche Segretario del PD. La sua responsabilità è doppia, anche quando i dossier non coinvolgono che dirigenti locali. Tutto questo non poteva capitare in un momento peggiore. Si voterà a Giugno per il rinnovo dei sindaci di Roma, Milano, Napoli e Torino. In Ottobre, gli italiani torneranno alle urne per il referendum sulle riforme costituzionali che Renzi avrebbe voluto trasformare in plebiscito sulla sua persona. Tante prove che ruotano sempre più attorno alla ‘questione morale’, espressione inventata da Enrico Berlinguer nel 1981 per stigmatizzare la corruzione.” Dunglas conclude il suo articolo con un’amara riflessione dettata dall’esperienza post mani pulite: “una selezione naturale che ha migliorato…la specie dei politici corrotti”.
Avesse ragione Dunglas? Come ricorda Philippe Ridet “Queste cose non succedono solo agli altri. Il Movimento 5 Stelle che era rimasto indenne dalle tare che rimprovera ai dirigenti e parlamentari degli altri Partiti è a sua volta travolto dalla tormenta degli affari sporchi che, da qualche settimana, soffia sull’Italia con una particolare attenzione sui membri del Partito Democratico diretto dal capo del Governo Matteo Renzi. A quattro settimane dalle elezioni amministrative in 1300 comuni – tra i quali Roma, Milano, Torino e Napoli – i simpatizzanti di Grillo avevano fatto tesoro di un’altra importante prova a dimostrazione che, loro a parte, tutti erano marci. Il castello è crollato Domenica 7 Maggio quando il sindaco di Livorno (la città più importante amministrata dal M5S dopo Parma), Filippo Nogarin, ha annunciato su Facebook che era stato posto sotto indagine per bancarotta fraudolenta di una società di smaltimento di rifiuti gestita dalla città (…) Questa notizia peserà sul seguito della campagna elettorale. Priva il M5S di una argomentazione di punta e di una reputazione morale fino a ieri imbattibile”. (…)
Romaric Godin riporta su Le Temps un sondaggio che “per la prima volta da il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo in testa davanti al PD di Matteo Renzi. Le elezioni amministrative del 5 Giugno saranno un test importante per il Presidente del Consiglio. L’estate si prevede delicata per Matteo Renzi”. Martedi 10 Maggio, un sondaggio pubblicato dall’Istituto Index Research per la rete privata La7 da al M5S il 28,4% delle preferenze contro il 28% del PD. “Lo scarto è sicuramente minimo e inferiore al margine di errore, ma è comunque una prima volta non priva di spessore, perché, dall’ arrivo di Matteo Renzi a capo del Governo alla fine del 2013, il Partito Democratico era sempre stato primo nei sondaggi (…) Perché questo smacco nella politica di Renzi? Malgrado i tweet trionfanti sui successi del Jobs Act (…) gli italiani hanno difficoltà a vedere gli effetti della ripresa economica (…) Per gli italiani, la crisi non è finita e il trionfalismo di Renzi infastidisce, molto. Si nota anche come conseguenza un disamore per la politica che non è solito in Italia, ma che guadagna del terreno.” Godin si sofferma sugli “euroscettici” e sulle capacità di “cavalcare il malcontento” del M5S. Altri due elementi di disturbo con i quali il Premier dovrà fare i conti quest’estate. Conclude Godin: “Il capo del Governo italiano deve reagire per riprendere le redini in modo saldo. Altrimenti, il suo Governo potrebbe concludersi in fiasco politico, mettendo l’Europa di fronte ad una nuova sfida: un’Italia governata dal Movimento 5 Stelle.”
Les Echos ci riportano al nostro più o meno velato braccio di ferro con la Germania. Non un caso l’indagine della magistratura italiana sulla granitica Deutsche Bank. “La Deutsche Bank ha manipolato il mercato azionario italiano? E’ quello che temono due associazioni di consumatori, Adusbef e Federconsumatori, che si sono presentati come parte civile nell’inchiesta della magistratura italiana sulla banca tedesca. Cinque ex dirigenti della Deutsche Bank sono sotto indagine. L’inchiesta per la ‘manipolazione del mercato’ riguarda Titoli di Stato. Più precisamente, ‘la vendita di 7 miliardi di Titoli di Stato e di Buoni del Tesoro tra Gennaio e Giugno 2011’, proprio quando il Paese era sul punto di essere investito dalla crisi del debito che lo avrebbe condotto alla caduta del Governo di Silvio Berlusconi e all’arrivo di Mario Monti”.
Ancora Italia e Germania, ma l’argomento sono i migranti. Souleymane Loum sull’African Manager parla dell’incontro tra il nostro Primo Ministro e la Cancelliera tedesca avvenuto a Roma lo scorso 5 Maggio. “Fedeli alla loro posizione sulla crisi dei migranti, il Primo Ministro italiano, Matteo Renzi e la Cancelliera tedesca, Ancgela Merkel, hanno ribadito che si sarebbero opposti a qualsiasi nuova misura che andasse nel senso di una chiusura delle frontiere interne all’Unione Europea (…) Questa idea è stata sventolata dall’Austria come rimedio al lusso dei migranti. In effetti si tratta piuttosto per alcuni Paesi europei, tra i quali quelli dell’Est, di trovare il modo per barricarsi, e lasciare gli altri – Grecia, Italia, Germania – sbrogliarsela da soli di fronte ai flussi di migranti in arrivo. Una prova evidente di mancanza di solidarietà denunciata da Renzi e Merkel. Il giornalista racconta come si è svolta la riunione e si sofferma sul “Migration Compact”, chiedendosi: “il rimedio miracolo?”. Se l’idea di un partenariato diretto con i Paesi interessati dalle migrazioni fiume è piaciuta a tutti, così come l’idea di aumentare gli investimenti e gli aiuti allo sviluppo, il problema rimane sul come finanziare questa operazione. Riprendendo le parole di Renzi: ‘l’Italia auspica una strategia a lungo termine, e crede che l’UE debba guidare questa operazione’. Prima però, forse, questa Europa così com’è deve riappacificarsi con sé stessa.
Anthony Faiola sul Washington Post affronta il problema delle nuove rotte dei migranti e parte dal Brennero. “Dai tempi dell’antica Roma, gli eserciti di conquista hanno attraversato il Brennero, una gola molto scenografica delle Alpi che congiunge lo stivale dell’Italia al resto dell’Europa. Ora, le Nazioni del nord temono che questo strategico passaggio diventi il tunnel per una nuova ‘invasione’ di migranti. A migliaia di chilometri di distanza in Grecia, la principale rotta utilizzata dai migranti verso l’Europa sta chiudendo per la messa in opera di controlli più severi alle frontiere dei Balcani e per l’accordo con la Turchia che prevede il blocco degli arrivi dal Medio oriente, Africa e oltre. Ma, nonostante si sia chiusa una porta, cresce la preoccupazione nei Paesi ospitanti che i poveri e i disperati trovino un’altra strada da percorrere.” L’Austria è uno di questi , e la sua soluzione è alzare un muro. Ricorda il giornalista che l’Italia è tra i Paesi più vulnerabili in questo momento, per via della sua vicinanza con le coste del Sud del Mediterraneo e che la risposta austriaca, secondo gli osservatori, “è in parte frutto della sua politica interna”, influenzata sempre più al populismo di Norbert Hofer. Il Presidente della Commissione Europea Junker ha definito l’eventuale chiusura del Brennero “una vera catastrofe politica per l’Europa”.
Romaric Godin, Italie: Matteo Renzi en difficulté politique, Le Temps, 10 Maggio 2016; Philippe Ridet, Mouvement 5 Etoiles: tel est pris que…, Le Monde, 8 Maggio 2016; Dominique Dunglas, Italie: les mains sales du parti de Matteo Renzi, Le Point, 5 Maggio 2016; AFP per Les Echos, La Deutsche Bank visée par une enquete en Italie, 6 Maggio 2016; Anthony Fiola, Italy may be the next big migran route, The Washington Post, 8 Maggio 2016; Souleymane Loum, Migrants: Renzi et Merkel s’opposent à la fermeture des frontières del l’UE, African Manager, 6 Maggio 2016)