Mimmo Rotella e il Nouveau Realisme al MACA
Cosenza – In questi giorni si stanno svolgendo gli ultimi preparativi per la mostra sul Nouveau Realisme, corrente artistica che si sviluppa tra gli anni Cinquanta e Sessanta, che dal 25 Giugno al 16 Ottobre 2016 sarà ospitata nelle sale nobili del Museo d’Arte Contemporanea di Acri (MACA). La mostra, curata da Francesco Poli e realizzata dall’associazione Oesum Led Icima (organizzatrice e promotrice delle attività del MACA) in collaborazione con l’associazione De Arte, celebra i dieci anni di attività del museo e soprattutto rende omaggio ad uno dei principali rappresentanti di questa corrente, l’artista catanzarese Mimmo Rotella scomparso l’8 Gennaio 2006.
L’esposizione, che si intitola proprio Nouveau Réalisme. “L’Esprit Provocateur” di Mimmo Rotella, raccoglie circa trenta opere dell’artista che con i suoi decollages, i celebri strappi che realizzava con manifesti sovrapposti, ad opinione di Poli per poter consacrare e proteggere dall’usura del tempo i loro protagonisti sottraendoli alla ripetitività mediatica. Rotella ha rivoluzionato la scena artistica degli anni Sessanta e del Novecento e accanto alle sue opere, per comprendere meglio questa corrente artistica sono presenti alcuni lavori di Arman, César, Christo, Gerard Deschamps, François Dufrene, Raymond Hains, Martial Raysse, Niki De Saint Phalle, Daniel Spoerri, Jean Tinguely, Jacques Villeglé.
Mimmo Rotella è stato uno dei più importanti e irrequieti artisti del nostro tempo, si dilettava spesso nella composizione di poemi fonetici da lui chiamati epistaltici, ”ossia inventare tutte le parole, svincolarle dal loro valore utilitario per farne dei razzi traccianti contro gli edifici decrepiti della sintassi e del vocabolario”; in più sperimentò sempre nuove forme d’arte, come i Photo-reportages con riporti meccanici di immagini, che il critico d’arte francese Restany inserisce come esempi significativi di una nuova tendenza da lui denominata Mec-Art; gli Artypo realizzati con fogli carichi di tracce grafiche e immagini soprapposte e gli Artypo-plastiques versione evoluta e realizzata con il supporto rigido in plastica.
Ma il cavallo di battaglia di Rotella rimasero i suoi decollage con le sue evoluzioni, dai Blanks (i vuoti) dove utilizzava fogli monocromi sovrapposti ai vecchi manifesti, per cancellarli, in attesa dell’incollaggio di nuovi, alle Sovra-pitture realizzate con pennellate di colore su pannelli pubblicitari metallici con tracce di manifesti lacerati. “Strappare manifesti dai muri – affermava Rotella – è la sola compensazione, l’unico modo di protestare contro una società che ha perduto il gusto del cambiamento e delle trasformazioni favolose”, forse è proprio per questo suo modo di vedere il mondo che l’artista riceve consensi ovunque e viene chiamato per esporre le sue opere anche oltre oceano.
La voglia continua di sperimentare sempre novità lo portava ad essere, non solo un nouveau realiste a Roma, ma anche un pre-pop a Parigi negli anni Sessanta, graffitaro a Milano negli anni in cui lo era anche Basquiat a New York, insomma un uomo dalla vita intensa e produttiva. Il suo spirito innovatore e il suo desiderio di cambiamento lo spinsero a raggiungere traguardi che, in quell’epoca, nessun calabrese avrebbe mai pensato di ottenere e consapevole di questa condizione inaugurò nel 2000, un anno che doveva essere promotore di grandi cambiamenti, la Fondazione Rotella, con sede a Catanzaro, fortemente voluta non solo per tutelare le sue opere, “ma soprattutto – come scrisse nella lettera aperta ai calabresi – dare la possibilità di emergere a tutti i giovani talenti che, nel Sud, ancora oggi, hanno ben poche occasioni di confronto e vetrina”.