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Spiagge, via a campagna “Ma il mare non vale una cicca?” dal 2009 ad oggi distribuiti oltre 660.000 posacenere tascabili – Non solo beach volley e racchettoni, quest’anno in spiaggia si fa gioco di squadra in difesa dell’ambiente. A pochi giorni dalla cerimonia di apertura dei giochi olimpici estivi, l’unione fa la forza anche quando si tratta di tutelare le spiagge e salvaguardare i litorali. Come? Ripulendoli dai mozziconi abbandonati, ma anche facendo capire quanto sia importante evitare che finiscano in mare. E’ infatti questo l’obiettivo della campagna “Ma il mare non vale una cicca?”, che torna sulle spiagge italiane con la sua ottava edizione. Sabato 30 luglio, centinaia di volontari saranno impegnati nella pulizia di circa 50 spiagge, lungo gli 8mila km di coste italiane, dalla scogliera “Acqua di Cristo” a Manfredonia alla Scala dei Turchi, da Agrigento all’isola di Sant’Erasmo a Venezia. Sempre dal 30 luglio, grazie al supporto di JTI (Japan Tobacco International), saranno inoltre distribuiti 650 posacenere da esterno, detti “Cenerino”, in 350 stabilimenti balneari in Italia e centri visita delle Aree Marine Protette, insieme a poster informativi sui tempi di smaltimento di diverse tipologie di rifiuti, tra cui i mozziconi.  “Ma il mare non vale una cicca?”, nata nel 2009, promossa dall’associazione Marevivo e realizzata in collaborazione con JTI, è la prima campagna di informazione e sensibilizzazione dall’entrata in vigore, lo scorso febbraio, del “Collegato ambientale”: la legge contiene disposizioni volte a promuovere misure di green economy e il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali (ilVelino/AGV NEWS)

Depurazione in Calabria, Legambiente: confermati nostri dati Secondo l’associazione ambientalista: la Regione cambia “colore”, ma non lo stato di cose” – I dati forniti dall’Arpacal sulla non conformità di 40 depuratori calabresi su 122, analizzati nei primi sei mesi del 2016, confermano quanto detto da tempo da Legambiente Calabria e da Goletta verde. “Portare a termine la vera grande opera pubblica di cui necessita la Calabria: l’attento monitoraggio degli impianti di depurazione esistenti, il loro corretto funzionamento e la corretta gestione oltre alla realizzazione degli interventi di efficientamento e adeguamento, che permetterebbe una volta per tutte di uscire dall’emergenza depurativa che rischia di compromette irrimediabilmente una delle maggiori risorse di questo territorio”. Questo l’appello di Legambiente alla “Regione Calabria che – afferma l’Associazione ambientalista – cambia “colore”, ma non lo stato di cose”. Secondo i numeri raccolti nel dossier di Legambiente “I fanghi di depurazione: la storia continua – A che punto è la depurazione in Calabria?”, presentato lo scorso 6 luglio, la regione ha una potenzialità nominale complessiva di depurazione pari a 2.786.725 abitanti equivalenti su un totale (dati Istat) di 3,7 milioni, cioè il 75 % del totale. Un dato che però si abbassa notevolmente se si analizza la reale capacitù di trattare adeguatamente gli scarichi, secondo gli standard previsti dalle normative europee. Stando ai numeri dell’Istat (Censimento delle acque di giugno 2014 con dati al 2012) ad essere trattati in maniera adeguata è il 51,5% del totale del carico generato. Il controllo delle quantitá di fanghi prodotti e il loro smaltimento legale è la condizione indispensabile per l’eliminazione di uno dei problemi più rilevanti che ritroviamo nei nostri mari. Ma la mancanza di informazioni sulla quantità di fanghi prodotta crea di conseguenza anche una mancata trasparenza sulla loro gestione, sugli impianti di destinazione finale, dando adito a fenomeni di trattamento e smaltimento illegali che inquina il nostro ambiente sia esso il terreno o il mare circostante. (ilVelino/AGV NEWS)

Ambiente: Mattarella riceve WWF per i 50 anni del ‘panda’. Al presidente la tessera di socio onorario, ‘e’ il nostro primo sostenitore – In occasione dell’anniversario dei 50 anni dalla fondazione del Wwf Italia, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto una delegazione dell’associazione guidata da Donatella Bianchi. Al centro dell’incontro, temi quali il riconoscimento del valore del “capitale naturale”; la lotta ai cambiamenti climatici, con l’auspicio che l’Italia ratifichi al più presto l’Accordo di Parigi e si doti di una Strategia climatica; l’emergenza Mediterraneo, tra antropizzazione costiera ed eccessivo sfruttamento; educazione e innovazione al servizio di una nuova cultura ambientale. “Il Presidente Mattarella, sin dall’inizio del suo mandato, ha riservato grande attenzione ai temi ambientali, riconoscendo costantemente la centralità della natura nel suo impegno istituzionale – sottolinea Fulco Pratesi, presidente onorario del Wwf Italia, presente all’incontro – Consideriamo per questo il Presidente Mattarella, il primo sostenitore e testimone delle cause ambientaliste e per noi un punto di riferimento fondamentale che abbiamo voluto ringraziare consegnandogli la tessera di Socio Onorario del Wwf”. (Mst/AdnKronos)

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