Dal Consiglio UE più forza al digitale
Il 24 e il 25 ottobre si è tenuto a Bruxelles il Consiglio europeo dei Capi di stato e di Governo, nel corso del quale si è discusso, oltre che di spionaggio e Datagate – con i “grandi capi” sul piede di guerra contro Obama e la sua intelligence – soprattutto di economia digitale, innovazione tecnologica e servizi al cittadino.
Risultato? Una serie di intenti mirati, strutturali e condivisi che i 28 Stati dell’UE dovranno tradurre in azioni di Governo e in linee di policy forti, con l’aiuto di imprese e università.
Il Consiglio ha sottolineato l’importanza di un’economia digitale solida per la crescita e la competitività europea e la necessità di realizzare, entro il 2015, un Mercato Unico Digitale per superare la frammentazione, attraendo nuovi investimenti per accelerare, secondo quanto stabilito dell’Agenda Digitale per l’Europa, la creazione di infrastrutture digitali per realizzare la banda larga ad alta velocità e per sviluppare nuove tecnologie come i Big Data e il Cloud.
Il Consiglio ha evidenziato infine la necessità di creare nuove competenze per favorire la diffusione degli strumenti digitali: parte dei fondi Ue 2014-2020 saranno dedicati all’educazione ICT e verrà rafforzata la Grand Coalition for Digital Jobs, il partenariato multilaterale tra i paesi della Comunità che renderà omogenee le competenze digitali all’interno dell’Europa e affronterà con piglio la carenza di cittadini Ue “digitalmente informati e responsabili”.
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