Tendenze economiche, Italia e Spagna a confronto
Madrid – La Camera di Commercio Italiana per la Spagna ha pubblicato il suo quarto Bollettino economico trimestrale in cui vengono messe a confronto le tendenze economiche del PIL (Prodotto Interno Lordo), dell’IPI (Indice Produzione Industriale), dell’Indice dei prezzi al consumo e dell’occupazione di Italia e Spagna.
I dati rilevano che il PIL della Spagna ha avuto nel 2016 una crescita del 3,2% che corrisponde a due decimi in meno rispetto al trimestre precedente. Questo dato si traduce in un minor contributo della domanda nazionale alla crescita aggregata e ad un contributo, invece, meno negativo della domanda estera. Le esportazioni di beni e servizi invece accelerano arrivando ad un 6,8%, come per le importazioni che arrivano ad un 6,6%, portando evidenti risultati positivi.
Per quel che riguarda la variazione mensile dell’IPI (Indice di produzione industriale), tra giugno e luglio 2016 vengono riscontrati tassi positivi per i settori industriali di Beni Strumentali, Beni intermedi ed Energia, mentre invece vi sono delle variazioni mensili negative per i Beni di Consumo durevoli e non durevoli.
L’indice dei prezzi al consumo (IPC) registra un tasso annuale, risalente ad agosto 2016, dello 0,1%, che corrisponde a quello del mese precedente, influenzando positivamente l’aumento del tasso annuale nell’ambito dei trasporti, del settore immobiliario, dei prodotti e dei servizi che riguardano svago e cultura.
Per quanto riguarda l’occupazione è riscontrabile un aumento rispetto al primo trimestre del 2016, poiché il tasso di occupazione risulta al 47,53% ed è un aumento di 69 centesimi rispetto al trimestre precedente. L’occupazione aumenta nei settori dell’Industria, nei Servizi, nelle Costruzioni, ma invece diminuisce nel settore Agricolo. La diminuzione trimestrale della disoccupazione in Spagna è pari al 4,52%.
Passando all’Italia, il Prodotto Interno Lordo non è cambiato di molto rispetto al trimestre precedente poiché è cresciuto solo di uno 0,8%. Gli investimenti fissi sono calati al 0,3% ma non i consumi finali. Migliori sono invece i tassi d’esportazione e d’importazione, in cui vediamo rispettivamente un aumento dell’1,9% e dell’1,5%.
Nel secondo trimestre del 2016 l’indice di Produzione Industriale è cresciuto dello 0,4% rispetto al precedente semestre, portando variazioni congiunturali positive in tutti i principali settori: Beni di Consumo, Beni strumentali, Beni Intermedi ed anche nel settore Energia.
L’Indice Nazionale dei Prezzi al Consumo per l’intera comunità registra un aumento dello 0,2% rispetto al trimestre precedente; mentre risulta una diminuzione dei prezzi dei beni Energetici, che spiega il calo dei prezzi. Anche se, al netto dell’Energia, la variazione dell’IPC resta su valori positivi.
Si registrano buone notizie per quanto riguarda l’occupazione in Italia, perché il numero di occupati è cresciuto dello 0,8% rispetto al trimestre precedente, crescendo soprattutto nelle fasce d’età comprese tra 15-34 e 50-64 anni. Il tasso di disoccupazione italiano, che rimaneva invariato da mesi, diminuisce dell’0,1%. Pur trattandosi di una piccola percentuale è comunque un segnale tendenziale di crescita per il nostro Paese.
Nel confronto di sintesi tra Italia e Spagna, il Bollettino economico trimestrale del 2016 redatto dalla CCIS mostra risultati tendenzialmente positivi, soprattutto per il nostro Paese che vede una crescita dell’Indice di Produzione Industriale, di quello dei Prezzi al Consumo e dell’occupazione, mentre il PIL ha un andamento statico con il suo aumento minimo. Anche la Spagna registra una situazione abbastanza positiva, ma solo per quanto riguarda l’occupazione e la variazione mensile dell’IPI, perché il PIL scende e l’indice dei prezzi al consumo rimane fermo.