Italia delle Regioni
Nel Documento approvato dalla Conferenza delle Regioni il 22 dicembre scorso vengono delineate le Politiche e le azioni per la governance che le Regioni italiane intendono perseguire nella Cooperazione territoriale europea 2014-20. La programmazione 2014-2020 vede il sistema regionale coinvolto in 19 programmi di cooperazione territoriale europea (CTE). Ciò comporta la necessità di predisporre strumenti atti ad assicurare a tutte le istanze del territorio, non solo istituzionali ma anche economico e sociali e, in generale, a tutte le rappresentanze della società civile e dei cittadini, la possibilità di rappresentare il proprio punto di vista sulle finalità dell’utilizzo dei fondi SIE, secondo i principi della governance multivello, sanciti dall’art.5 del Regolamento (UE) n.1303/2013 e dal Regolamento delegato n.240/2014 recante il Codice europeo di condotta sul partenariato nell’ambito dei Fondi SIE.
Se la compartecipazione delle Autorità nazionali di coordinamento e di più Regioni e Province autonome comporta la necessità di prefigurare adeguati meccanismi di governance interni, ai fini della formazione di una posizione unitaria, il passo successivo riguarda la messa a punto di strumenti per la migliore valorizzazione di dette posizioni in seno ai Comitati di sorveglianza dei vari Programmi, in modo da incidere efficacemente sui processi decisionali riguardanti l’utilizzo delle risorse. Per definire un assetto condiviso per l’esercizio della governance dei programmi della CTE, il 14 aprile 2016 è stata sancita l’Intesa Stato-Regioni sul documento concernente la governance nazionale dell’attuazione e della gestione dei suddetti programmi.
Successivamente, come previsto dall’Accordo di partenariato con l’Italia e dalla predetta Intesa, con decreto 20 luglio 2016, n.15 e decreto 9 settembre 2016, n.16, a firma congiunta della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche di coesione e dell’Agenzia per la coesione territoriale, è stato istituito il Gruppo di coordinamento strategico per i programmi di cooperazione territoriale europea 2014-2020, composto da rappresentanti delle Amministrazioni centrali, delle Regioni e Province autonome e del partenariato economico, sociale e degli organismi che rappresentano la società civile, con la funzione, in particolare, di imprimere all’attività di cooperazione un indirizzo coerente con le priorità politiche del Paese, in tutti gli ambiti tematici toccati da detti Programmi.
Sempre in attuazione dell’Intesa, le Regioni individuate come co-presidenti dei Comitati nazionali, da ultimo, con la posizione della Conferenza delle Regioni e Province autonome 16/68/CR6b/C3 del 5 maggio 2016, stanno attivando le procedure amministrative per la costituzione dei Comitati nazionali. Si evidenzia che l’esigenza di ottimizzare il contributo dell’Italia ai programmi CTE, anche in termini di risorse FESR assegnate ai progetti a partecipazione italiana, ha già trovato riconoscimento nella delibera CIPE 28 gennaio 2015 “Definizione dei criteri di cofinanziamento pubblico nazionale dei programmi europei per il periodo di programmazione 2014-2020 e relativo monitoraggio.
Programmazione degli interventi complementari di cui all’articolo 1, comma 242, della legge n. 147/2013 previsti nell’accordo di partenariato 2014-2020. (Delibera n. 10/2015)” nella parte in cui prevede l’adozione di appositi Programmi di azione e coesione a titolarità di Amministrazioni centrali dello Stato per lo svolgimento delle attività a sostegno della governance dell’obiettivo CTE. Le Regioni e Province autonome chiedono, pertanto, al Governo di attivare, con ogni possibile urgenza, il previsto Programma di Azione e Coesione a supporto delle azioni di sistema necessarie a garantire le attività connesse al funzionamento dei Comitati Nazionali, per l’efficace svolgimento delle funzioni assegnate ai Comitati nazionali dall’Intesa del 14 aprile 2016.
In ambito ANCI dell’Associazione dei Comuni Italiani, in merito alle misure antiterrorismo a tutela delle Città italiane, il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro ha dichiarato: “Esprimiamo apprezzamento per il piano di sicurezza antiterrorismo annunciato dal ministro dell’Interno Marco Minniti, nel quale si prefigura un pieno coinvolgimento dei sindaci, dei Comuni e delle polizie locali”. “La collaborazione fattiva dei governi locali è il miglior viatico – aggiunge Decaro – per l’attuazione di misure efficaci anche perché conformate sulle singole realtà territoriali. Come Anci e Comuni italiani diamo sin da ora la massima disponibilità a collaborare al successo della nuova strategia annunciata dal Viminale. “Sempre sul fronte della sicurezza urbana, anche se declinata su aspetti diversi, auspichiamo che venga varato al più presto il progetto di legge ampiamente condiviso, che si basa proprio – conclude il presidente dell’Anci – sul concetto di valorizzazione delle funzioni dei sindaci e delle polizie locali”.
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