L’ora legale (Film, 2017)
Rischiamo di ripeterci ma lo diciamo ancora che a nostro parere Ficarra & Picone rappresentano un’evoluzione della comicità farsesca e parodistica – tutta sicula – di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. In questo film, tra l’altro, l’incipit pare un omaggio a I due deputati (1968) di Giovanni Grimaldi, nel quale Franco & Ciccio giravano per la città a bordo di due furgoncini promuovendo opposte fazioni politiche.
Una commedia amara quella di Ficarra & Picone, un film che racconta la rivoluzione di un paesino siculo – l’inesistente Pietrammare, mentre siamo a Termini Imerese – che decide di eleggere un sindaco onesto e di punire la vecchia amministrazione corrotta. Le regole dureranno lo spazio dell’ora legale e il nuovo sindaco che rispetta il programma elettorale, fa pagare le tasse a tutti e non favorisce neppure i parenti verrà costretto a dare le dimissioni. In poco tempo si troverà tutti contro – a parte la figlia e la moglie – persino il capo dei vigili che non vuol fare le multe e il parroco che non vuol pagare l’IMU sul bad and breakfast annesso alla parrocchia. “Con questa crisi che c’è, l’Italia l’onestà non se la può permettere”, è una delle battute chiave del film, che dimostra come noi italiani meritiamo la cattiva politica e quando parliamo di cambiamento vorremmo soltanto entrare a far parte del giro dei nuovi favoriti dal potere. Un sindaco che fa rispettare le regole, chiude fabbriche inquinanti, introduce piste ciclabili, zona blu, raccolta differenziata, elimina l’assenteismo, gli abusi edilizi e i favoritimi è destinato soltanto a far scoppiare una rivolta popolare.
Ficarra & Picone partono dalla realtà, analizzano i fatti di Roma e l’ascesa del Movimento Cinque Stelle, alla ricerca di elementi per la loro commedia. “Volevamo fare una fotografia di quello che vediamo e di mettere in difficoltà i nostri personaggi perché, come accade sempre in commedia, i comici danno il meglio di sé quando sono in difficoltà. La grande difficoltà di questo film è il rispetto della legalità e delle regole”, ha detto Ficarra. Molti i riferimenti alla realtà: la storia della fabbrica che inquina ricorda quella dell’Ilva di Taranto ma anche il petrolchimico di Gela; Salvo con la felpa con la scritta cognato ricorda Salvini e i suoi variopinti maglioni pieni di motti assurdi. In ogni caso la realtà spesso supera la fantasia e lo spettatore si trova a ridere per tutta la durata del film sui propri difetti.
L’ora legale è il miglior film diretto e interpretato da Ficarra & Picone, sceneggiato con la collaborazione di Guaglianone, De Angelis e Testini, gode di tempi comici perfetti, montaggio rapido e battute mai prevedibili.
Oltre a questo, diciamo che i due comici-registi fanno cinema a tutti gli effetti, perché la fotografia sicula – curata da Ferran Paredes – è strepitosa, sia cittadina come marina e montana. Ottima la colonna sonora, mentre il film gode anche di una riuscita canzone originale (La democrazia) e del suono in presa diretta. L’interpretazione degli attori, persino i più convenzionali e i molti caratteristi, è immune da pecche. Ricordiamo con piacere Antonio Catania nei panni di un capo dei vigili stufo delle regole e uno straordinario Leo Gullotta come parroco che guida la rivolta anti sindaco. Va da sé che i due interpreti principali sono bravissimi, riescono a darsi il cambio l’uno come spalla dell’altro e si conoscono così bene da sapere a memoria il gioco delle parti. Non ve lo perdete. Vi garantiamo 92’ di risate.
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Regia: Valentino Picone, Salvatore Ficarra. Sceneggiatura: Valentino Picone, Salvatore Ficarra, Nicola Guaglianone, Edoardo De Angelis, Fabrizio Testini. Fotografia: Ferran Paredes. Montaggio: Claudio Di Mauro. Musiche: Carlo Crivelli. Produzione e Distribuzione: Medusa Film. Durata: 92’. Genere: Commedia. Interpreti: Valentino Picone, Salvatore Ficarra, Antonio Catania, Leo Gullotta, Vicenzo Amato, Tony Sperandeo, Sergio Friscia, Eleonora De Luca, Ersilia Lombardo, Alessia D’Anna, Francesco Benigno, Marcello Mordino, Paride Benassai, Gaetano Bruno, Alessandro Roja.
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]
Un Commento
Ottima recensione. Capisco e condivido l’amarezza.