Politici in TV
“I miei figli dicono di sentirsi come le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso”. Queste le parole di Silvio Berlusconi, riportate da TgCom24, che hanno creato un vespaio e sono state espresse in un passaggio dell’ultimo libro di Bruno Vespa. La comunità ebraica ha bollato come “inopportune” le parole del Cavaliere e lo stesso giudizio è stato dato dalla gran parte dei commentatori dei vari Tg nazionali. “Una polemica smaccatamente strumentale su una frase estrapolata da un ampio contesto”: questa l’autodifesa di Berlusconi, che ha poi glissato su altre domande in merito alla vicenda.
La principale polemica della settimana, che ha avuto eco in TV, è stata quella inerente la telefonata fatta dal Ministro Cancellieri alla compagna di Salvatore Ligresti, agli arresti insieme a lui e ai figli Lionella, Giulia e Paolo. Il servizio mette in luce che il ministro e la compagna di Ligresti sono amici da oltre 40 anni e, dopo la telefonata, succedono fatti immediatamente positivi per le due figlie di Ligresti, Lionella e Giulia: la prima viene trasferita al carcere di Milano, città in cui la famiglia Ligresti ha tutte le proprie amicizie, e la seconda ottiene dopo 10 giorni gli arresti domiciliari.
“Questa vicenda mi lascia un senso di tristezza addosso, perché il punto non è capire se venga meno la nostra fiducia nel Governo ma che è in gioco – dice l’On. Maria Elena Boschi, deputato del PD – la fiducia nei confronti delle istituzioni. Io posso dire che al suo posto mi sarei dimessa, non dobbiamo dare l’idea di un Paese in cui le cose funzionano solo per chi ha i santi in paradiso”.
“Impunità dei potenti? I Ligresti sono stati arrestati – fa eco il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri – gli hanno sequestrato parte del patrimonio, poi dissequestrato dagli stessi magistrati, noi siamo sommersi di segnalazioni di casi pubblici: se il ministro Cancellieri ha fatto attività di verifica per tutti va bene, altrimenti no. Il brutto di questa vicenda è lo stato di contiguità che si è creato”.
Nelle ultime ore prende eco sui TG nazionali, in particolare in un servizio di LA7, il colloquio tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto, ormai leader riconosciuto dei cosiddetti falchi del PdL. Sul TG LA7 del 7 novembre è stato annunciato che Berlusconi ha anticipato il Consiglio nazionale del PdL al 16 novembre anziché farlo l’8 dicembre come annunciato: Fitto avrebbe convinto Berlusconi a giocare di anticipo. Il motivo principale di questa scelta sarebbe stato il rischio di arrivare in pochi al Consiglio nazionale del PdL. Fitto avrebbe parlato di “celebrazione del funerale del PdL”. Tra le righe si capisce che questa sarebbe la volontà occulta degli innovatori o realisti o filogovernativi (tanti i nomi affibbiati al gruppo che fa riferimento ad Alfano e che è formato dai fedeli ai ministri dell’attuale Governo Letta) o, forse, la spinta sarebbe degli stessi lealisti per prendere la maggioranza post-congresso del PdL.
Fatto sta che i governativi hanno preso subito, secondo ciò che riferisce il servizio del TG LA7, la contromossa, riunendosi e realizzando un documento che sarà reso pubblico al Consiglio nazionale: la linea proposta è la tenuta del Governo pur ribadendo la leadership di Berlusconi. Sacconi, inoltre, ha ribadito a Omnibus questi concetti. “Anacronistici e senza idee”, Bondi ha bollato così i filogovernativi in una lettera sulla stampa. Cicchitto, infine, dice che il 16 c’è un partita tutta da vedere. Il servizio è dell’idea che ora si è pronti alla conta numerica dentro il PdL e che una delle poche ipotesi di sopravvivenza del PdL è la nomina di due coordinatori, uno per i lealisti e uno per gli innovatori.
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