I 93 anni di Mugabe tra lusso e controversie

Zimbabwe – Robert Mugabe è il più vecchio capo di Stato in carica del pianeta. Per i suoi 93 anni ha organizzato una festa all’insegna del gran lusso in un Paese sull’orlo della rovina.

L’iniziativa ha suscitato non poco malumore. Ma come succede da anni il tutto sembra fermarsi ai brontolii. Robert Mugabe, Presidente dello Zimbabwe, il più anziano Presidente in carica del pianeta,Sabato scorso  ha invitato migliaia di simpatizzanti a festeggiare i suoi 93 anni con una serie infinita di celebrazioni. Come ogni anno, il banchetto ha concluso una settimana di stravaganti manifestazioni che glorificavano il capo di Stato, che dirige da monarca assoluto l’ex colonia britannica dalla sua indipendenza avvenuta nel 1980. Dal costo stimato di un milione di dollari, questi festini pantagruelici hanno suscitato il rancore di una popolazione la cui quasi totalità è senza lavoro e soffre di carenze alimentari. Lo scorso anno, per il suo 92° compleanno, Robert Mugabe aveva servito ai suoi ospiti della carne di elefante e bufalo a bizzeffe e una gigantesca torta che pesava in chili l’equivalente della sua età. Quest’anno, questi banchetti sono accompagnati da una polemica che ha radici nella triste storia del Paese.

La festa è stata organizzata nel Parco Nazionale di Matobo (Sud), vicino ad un sito dove riposano i resti delle vittime di una delle più violente ondate di repressione  ordinata da Robert Mugabe. Nel Febbraio del 1982, la sua tristemente famosa 5a brigata, addestrata in Corea del Nord, aveva causato nella sola regione del Matabeland la morte di quasi 20 mila persone, tutte simpatizzanti di Joshua Nkomo, suo ex compagno di lotta diventato poi acerrimo nemico. “Questo non dovrebbe essere un luogo dove festeggiare”, ha dichiarato Mbuso Fuzwayo, un portavoce del gruppo di pressione Ibhetshu Likazulu. “Tutta la regione è una scena del crimine visto che vi riposano i resti delle vittime dei massacri di Gukurahundi (genocidio portato avanti dalla 5a brigata dal 1982 al 1987, ndr)”.

Distaccato da qualsiasi tipo di critica, Robert Mugabe ha approfittato dei suoi 93 anni per mettere a tacere le voci sulla sua salute, determinato a portare avanti ad oltranza il suo regno. Da diversi anni Mugabe si muove tra Singapore e Dubai per interminabili check-up medici. “La maggioranza delle persone pensa che nessuno possa sostituirmi”, ha affermato il Presidente durante un’intervista televisiva. “Appena non mi sentirò più in grado di farlo, lo dirò e farò in modo che il mio Partito trovi qualcuno da mettere al mio posto, ma per il momento non penso poter affermare ciò”, ha puntualizzato il capo di Stato, apparso comunque affaticato ed esitante.

Dal giorno del suo compleanno, i media di Stato fanno a gara a chi fa più complimenti nei suoi confronti. Il quotidiano The Herald  ha pubblicato 24 pagine piene di messaggi di congratulazioni da parte di ministri e simpatizzanti del regime, la radio e la televisione hanno inondato le loro frequenze di canzoni che lo inneggiavano. “E’ un onore e un privilegio condividere i festeggiamenti con una tale icona luminosa”, ha affermato un quadro locale del suo Partito, la Zanu-PF (Unione Nazionale Africana di Zimbabwe- Fronte Patriottico). La Zanu-PF ha già investito il suo capo storico per un nuovo mandato. Le elezioni si terranno nel 2018. Robert Mugabe si è finora ben guardato di designare un delfino, anche se la sua seconda moglie Grace, 51 anni,  sempre più attiva in seno al Partito, sembra essere la favorita. Certo è che in caso di morte, si aprirà un’aspra guerra di successione, probabilmente con il vice-presidente Emmerson Mnangagwa

Da sempre rispettato dai suoi colleghi del Continente africano, l’ex maestro continua ad imporre la sua autorità in tutto il Paese, soprattutto grazie all’onnipresente polizia. E se durante i sui trentasei anni di regno, lo Zimbabwe si è terribilmente impoverito e attraversa oggi una profonda crisi economica che accende sempre più malumori tra la popolazione repressa, se le sue innumerevoli cadute e i suoi vuoti di memoria (avrebbe letto in Parlamento due volte lo stesso discorso a un mese di distanza senza sembrare rendersene conto) hanno giustamente dato adito a preoccupazioni sulle sue capacita psicofisiche, a sentire la sua fedele Grace, né la sua età né la sua morte potranno cambiare l’esito delle elezioni del 2018. “Il suo cadavere sarà candidato sulle schede elettorali”, ha dichiarato poco prima dei festeggiamenti la signora Grace, “e vedrete la gente votare per il cadavere di Mugabe!”. Che dire… “le Roi est mort, vive le Roi!”.

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