Italia delle Regioni

Stanziati 100 milioni per le città metropolitane.  Da tempo i 14 sindaci metropolitani chiedono una svolta. Attraverso due mosse immediate: la rivisitazione della legge Delrio per dare slancio ai nuovi enti istituiti con l’ambizione di guidare lo sviluppo del Paese, e le risorse per poter chiudere i bilanci e affrontare almeno la manutenzione ordinaria che è affidata loro. Alla vigilia dell’incontro a Milano dei 14 sindaci metropolitani a Palazzo Isimbardi, è stata comunicata al presidente dell’Anci Antonio Decaro la disponibilità di altri 100 milioni di euro per Province e Città metropolitane. “Si tratta – ha detto Decaro – di un impegno importante che forse consentirà di affrontare la chiusura dei bilanci di previsione, messi fortemente a rischio dalla contrazione delle risorse”.

L’incontro, guidato dal presidente dell’Anci e dal coordinatore delle Città metropolitane e sindaco di Firenze Dario Nardella, ha visto la partecipazione dei sindaci metropolitani di Milano, Giuseppe Sala, Torino, Chiara Appendino, Napoli, Luigi de Magistris, Catania, Enzo Bianco, e Messina Renato Accorinti.

Al termine del vertice una conferenza stampa, nel corso della quale sono stati illustrati i dati aggiornati, le difficoltà operative e le proposte per un piano di rilancio degli enti di area vasta. Un ulteriore segnale di attenzione a Città metropolitane e Province è arrivato ieri mattina anche dal Viminale: la Conferenza Stato-Città ha infatti dato il via libera al rinvio al 30 settembre dell’approvazione dei bilanci. “Siamo soddisfatti – commenta il vicepresidente vicario Roberto Pella che per l’Anci ha partecipato alla riunione – del via libera ad un provvedimento di buon senso, che se non fosse stato approvato avrebbe visto Province e Città metropolitane obbligate a definire i bilanci preventivi senza sufficienti certezze rispetto alle entrate”. “Si tratta di un primo importante passo – aggiunge – ottenuto anche grazie all’apertura del governo, verso una definizione più congrua e puntuale delle necessarie coperture per lo svolgimento delle funzioni essenziali assegnate a Province e Città metropolitane. In questo senso – conclude Pella – i 100 milioni annunciati dal sottosegretario Boschi rafforzano la nostra fiducia nei confronti di un rapido completamento di questo percorso, grazie alla costante interlocuzione con l’esecutivo che come Anci continueremo a sostenere.

Per le misure  di prevenzione dei terremoti i comuni dovranno essere coinvolti nella certificazione statica degli edifici. “Riteniamo opportuna l’introduzione della certificazione statica, elemento importante del libretto del fabbricato del quale l’Anci aveva chiesto l’obbligatorietà. L’ipotesi annunciata dal ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio di rendere obbligatorio almeno la produzione del certificato di staticità al momento della stipula di contratti di compravendita o di locazione degli immobili, sul modello di quanto avviene riguardo al consumo energetico, va nella direzione giusta”. Lo sostiene il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro.

“E’ l’ora di prevedere – continua Decaro – un piano per l’edilizia privata I soldi per l’emergenza casa sono pochi e passano dalle Regioni. I Comuni, in una interlocuzione con gli ordini professionali di ingegneri, architetti e geometri devono invece essere coinvolti: vogliamo città sicure con immobili sicuri. Ben vengano gli interventi di forte defiscalizzazione che possono essere anche un’occasione di ripresa dell’attività edilizia nelle città”. La questione prioritaria, però, è la sicurezza. “Ma in gioco, come purtroppo dimostra l’ultimo crollo a Torre Annunziata – conclude infatti il rappresentante dei sindaci italiani – è la sicurezza delle famiglie e di tutti i cittadini”.

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