“I’m – infinita come lo spazio” alla Mostra di Venezia
Un film fantastico tratto da un romanzo aprirà le giornate degli autori alla Mostra del Cinema di Venezia. Il 31 agosto alle ore 15, in Sala Volpi, la regista italo-finlandese Anne-Riitta Ciccone presenterà la versione cinematografica di I’m – Infinita come lo spazio, mentre alle 22 avrà luogo la presentazione del romanzo, curata da Fabio Canessa e Ilaria Ravarino.
I due progetti escono contemporaneamente, l’autore è in entrambi i casi Anne-Riitta Ciccone, che ha sceneggiato l’opera con la collaborazione di Lorenzo D’Amico. L’editore del romanzo è Il Foglio Letterario di Gordiano Lupi. Il film è definibile come un fantastico d’autore della durata di 112’, riconosciuto di interesse culturale, girato con il contributo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Interpreti principali: Barbora Bobulova, Mathilde Bunduschuh, Guglielmo Scilla, Julia Jentsch, Piotr Adamczyk. Distribuito da Koch Media (Italia) e da Rai Com (estero).
Vediamo in breve la storia, più articolata nel romanzo, arricchita da riferimenti al passato, più sintetica nel film, tecnicamente perfetto, girato in un insolito 3 D. Jessika ha 17 anni, vive in un mondo che potrebbe essere il nostro ma potrebbe trattarsi anche del futuro, di un altro pianeta, di una diversa dimensione. La cosa particolare è che i sentimenti e i problemi di Jessica sono gli stessi del nostro mondo. La paura che tormenta tutti è che la sola scelta possibile pare che sia diventare come gli altri o come gli altri si aspettano tu sia. Jessika ha un sogno e possiede un talento che sembrano poterla far uscire fuori da una zona di confine dove vengono appartati i soggetti che non si uniformano al volere generale. Il pianeta dove Jessika vive rifiuta chi tenta di cambiare la propria vita, ma le umiliazioni con cui gli altri fanno pressione su Jessica e sulle persone come lei, finiscono per creare l’inatteso imprevisto, il punto in cui ognuno può dire di non aver niente da perdere.
I’m – Infinita come lo spazio è la storia di due mondi fantastici, che convivono in un crescendo di colori, ritmo ed emozioni. In sottofondo c’è soltanto la musica rock preferita dalla diciassettenne Jessica, l’unica possibile nel mondo che forse lei stessa ha creato. Il continuo incontro-scontro tra realtà e fantasia, età adulta e adolescenza evolverà fino a quando la fervente immaginazione della giovane protagonista finirà per provocare nella storia l’inatteso imprevisto che ne cambierà completamente il corso.
Abbiamo avvicinato la regista per una sorta di interpretazione autentica: “L’idea di I’m mi è venuta in mente qualche anno fa. Sono nata in Finlandia e in parte ho vissuto lì. Adesso vivo a Roma ma la mia famiglia è tornata in Finlandia, quindi ho un rapporto costante con la mia seconda patria. Sono rimasta colpita da alcuni eventi drammatici avvenuti lì negli ultimi anni. Per raccontare questa storia, avrei potuto scegliere un genere e un tono realistici ma ho deciso di seguire la mia idea di Teatro e Cinema come rappresentazione, far deflagrare la realtà e ricostruirla come mito. In quel periodo stavo studiando il 3D, quindi ho deciso di affrontare la sfida di un linguaggio cinematografico surreale per parlare di un tema che mi sta a cuore. Il film racconta una storia di pregiudizio ed emarginazione, narra di personaggi confinati ai bordi della società e umiliati, perché considerati diversi. Si tratta di qualcosa che ho conosciuto bene nella mia vita, ho deciso di fare questo mestiere anche per dare voce a chi non si sente accettato, fino al punto di cominciare ad odiare il proprio prossimo. Tento di porre delle domande, non di fornire risposte, a proposito di cosa potremmo fare per evitare il rapporto causa effetto tra emarginazione e violenza. Tutto avviene nel palcoscenico dell’inconscio della nostra protagonista, che è il deposito della sua mente. E poiché lei per me rappresenta il nostro tempo, la nostra realtà umana, questo palcoscenico è il deposito della nostra storia recente. Ci si muove come nel mondo onirico e quindi non c’è una divisione tra una realtà e una fantasia, Jessika si muove tra personaggi che non cambiano mai d’abito; gli abiti non sono abiti, ma veri e propri costumi di scena, persino gli oggetti e l’arredamento sono legati a degli archetipi, le stanze sono stanze di case per bambole. Dove vive lei è tutto immerso nella neve, dove stanno gli altri, no. Per questa ragione, come è espresso chiaramente nel romanzo che ho scritto e dal quale – insieme a Lorenzo d’Amico de Carvalho – ho tratto la sceneggiatura, la vicenda non poteva che essere ambientata in un nowhere-notime, quasi una dimensione parallela non raccontata in un genere fantascientifico ma con un lievissimo spostamento, non immediatamente recepito, da tutto ciò che conosciamo. Una grossa sfida, abbiamo mescolato elementi delle varie decadi del secolo scorso, oggetti anni Cinquanta e Settanta, cartoni animati anni Trenta, ho collaborato con Peter Spilles, frontman della band tedesca Industrial Metal Project Pitchfork per avere una musica che fosse una specie di drammaturgia sonora parallela forte, legata ai sentimenti dei personaggi. Le canzoni della band sono le uniche che si sentono perché si tratta della band preferita della protagonista quindi, nel suo mondo, non vi è altra musica che la sua, le persone che le girano intorno a volte si muovono come marionette senz’anima in piccole coreografie, tutto attorno a lei appare omologato, impersonale, qualcosa che lascia sempre fuori dalla porta lei e i personaggi che sembrano vivere il suo stesso destino. Ma la pressione e l’isolamento portano alla fine Jessica e gli altri personaggi ad un punto per cui è chiaro che ognuno di loro avrebbe le ragioni per reagire male, fuori controllo, dato che non c’è niente di peggio che distruggere i sogni di qualcuno”.
Il film in 3D I’M -endless like the space, che uscirà in Italia con il titolo di I’M-infinita come lo spazio è tratto dal romanzo omonimo della stessa Anne-Riitta Ciccone, edito in Italia da “Il foglioletterario”, romanzo presentato in occasione del Festival di Venezia 2017, dove il film è stato selezionato come Proiezione Speciale.
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Scheda tecnica: Anne-Riitta Ciccone. Soggetto e sceneggiatura: Anne-Riitta Ciccone e Lorenzo D’Amico De Carvalho. Direttore della Fotografia: Pasquale Mari. Scenografia: Maurizio Sabatini. Effetti visivi, 3D stereoscopico: David Bush. Costumi: Andrea Sorrentino. Montaggio: Andrea Maguolo. Musiche originali: Musiche Peter Spilles con le canzoni dei Project Pitchfork. Produzione: Italia – visto censura dicembre 2016. Una produzione: A.T.C. ADRIANA TRINCEA CINEMA con RAI CINEMA E PAYPERMOON ITALIA. Prodotto da: Francesco Torelli. Con il supporto di: Trentino Film Commission e Regione Lazio. Distribuzione: Koch Media. Interpreti principali: Barbora Bobulova, Mathilde Bunduschuh, Guglielmo Scilla, Julia Jentsch, Piotr Adamczyk.Distribuito da Koch Media (Italia) e da Rai Com (estero).
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]