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Incendi: Santori (FDI), 30 mezzi antincendio fermi in parcheggi Consiglio Lazio – Mentre il Lazio continua a bruciare e in molti territori si stanno combattendo battaglie impari con i pochi mezzi a disposizione, grida vendetta il fatto che nei parcheggi del consiglio regionale a via della Pisana siano parcheggiati 30 mezzi nuovissimi con modulo antincendio in particolare 20 pick-up doppia cabina ISUZU D Max e 10 autocarri leggeri 4×4″. E’ quanto scrive in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia. “Quanto sarebbero stati utili se fossero stati operativi per questa campagna antincendio? -continua- Torniamo poi a denunciare con forza le modalità di concessione tramite le quali Zingaretti intende affidare, chissà quando, questi mezzi. Con un colpo di mano si starebbe tentando di cancellare la normativa regionale che su nostro impulso aveva impartito regole, trasparenza e bandi pubblici per la concessione di contributi e mezzi alle associazioni di protezione civile”. “È l’ennesimo tentativo per dare mezzi e strumenti alle solite associazioni amiche, di cui già conosciamo i nomi? Insomma si tratterebbe della solita operazione fatta per rinforzare quelle associazioni vicine al politico e non per dare un segnale di riconoscenza e di merito a tutte quelle realtà che tutti i giorni si impegnano a favore dei cittadini e facendo protezione civile realmente come un volontariato”, conclude Santori. (AdnKronos)
Incendi: Fp Cgil VVF, ritardo soccorsi no imputabile a Corpo – “Nessuno tocchi i Vigili del Fuoco. Il ritardo sui soccorsi, in particolar modo in Abruzzo, non è imputabile al Corpo, le cause vanno ricercate nella inefficienza e incompetenza di chi ha responsabilità politiche, dalle Regioni al Governo, incapaci di ascoltare i consigli e le indicazioni di chi, da sempre, rappresenta i lavoratori del Corpo”. È quanto si legge in una nota della Fp Cgil Vigili del Fuoco che, aggiunge, si schiera al fianco e a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori del Corpo, “vittime di aver subito un carico di lavoro eccessivo, con turni raddoppiati e senza il necessario recupero psicofisico”. Per la Funzione Pubblica Cgil Vigili del Fuoco, “se le Regioni avessero dato seguito agli adempimenti di legge in ambito di prevenzione e di lotta attiva contro gli incendi boschivi attraverso le convenzioni e gli accordi necessari, tutto poteva essere affrontato con maggiore efficacia ed efficienza”. Quanto al Governo la Fp Cgil Vigili del Fuoco ribadisce la richiesta di “dichiarare immediatamente lo stato di emergenza nazionale ,o quantomeno per il Corpo Nazionale, e trovare soluzioni concrete per scongiurare possibili ripetizioni negli anni a venire di quanto registrato nel corso di quest’anno. Procedere con un provvedimento ad-hoc per assumere immediatamente tutti gli idonei al concorso 814 del 2008 prorogandone le graduatorie. Basta chiacchiere, subito i provvedimenti”, conclude la nota. (Adnkronos)
Trivelle: No Triv, disciplinare varato senza sentire Regioni Comitato sollecita Enti a promuovere conflitto attribuzione – Il Comitato no triv denuncia l’approvazione, il 9 agosto scorso, di un nuovo disciplinare sulle trivellazioni da parte del governo, avvenuto – sottolinea in una nota – “senza coinvolgere le Regioni”. E sollecita gli enti a ricorrere al Tar del Lazio entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto e promuovere un conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte costituzionale. “Con decreto del 9 agosto – afferma in una nota il Comitato – il Governo ha approvato un nuovo Disciplinare-tipo per il rilascio e l’esercizio dei titoli minerari per la ricerca e l’estrazione di gas e petrolio senza coinvolgere le Regioni. Eppure nella sua sentenza 198/2017, la Corte Costituzionale aveva affermato che spetta allo Stato e, per esso al Ministro dello sviluppo economico, adottare le norme che concernono il rilascio dei titoli per ricerca ed estrazione di gas e petrolio, ma che questo deve avvenire sulla base di un adeguato coinvolgimento delle Regioni. Il solo caso in cui il Governo ha inteso tener conto della giurisprudenza della Corte è quello delle modalità di conferimento del titolo concessorio unico verso cui le stesse compagnie petrolifere non nutrono alcun interesse”. “Pur sapendo di non poterlo fare, il Mise ha agito senza tener conto dell’esistenza delle Regioni – dichiara Enrico Gagliano, cofondatore del Coordinamento Nazionale No Triv -. Si tratta di un atto gravissimo: il Governo evidentemente non ha metabolizzato il risultato del Referendum costituzionale e continua a non volersi sedere al tavolo con le Regioni quando si tratta di decidere di energia. Dalle Regioni ci aspettiamo ovviamente una risposta ferma e risoluta”. (ANSA)
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