Concorrenza, cosa cambia

L’Unione Europea ha adottato, fin dalla sua istituzione, una propria politica di concorrenza dell’Unione, per garantire che la concorrenza non venga “falsata” dal cosiddetto “Mercato interno” e per far sì che, per la stessa tipologia di attività, siano applicate regole simili nei Paesi dell’Unione per tutte le aziende coinvolte, senza trascurare di preoccuparsi che gli Stati membri non adottino, nei confronti delle imprese misure che censurino o restringano la concorrenza, in contrasto a quanto disciplinato dalle norme comunitarie.

Come sappiamo nell’Unione le basi che disciplinano la normativa comunitaria in materia di concorrenza le troviamo nel Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea – TFUE – (titolo VII, capitolo 1, artt 101 – 109), normativa in tema di concorrenza che si specifica, ulteriormente, nei suoi tratti principali, a livello comunitario, con i due Regolamenti: Regolamento (CEE) n. 4064/89 del Consiglio e il Regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio. Il primo per garantire che sia rispettata una concorrenza effettiva nel Mercato comune e non si creino e non si dia modo di rafforzare “posizioni dominanti”, il secondo, soprattutto, per semplificare e garantire, nell’Unione, l’azione di contrasto dei comportamenti restrittivi della concorrenza e per disciplinare, per la prima volta, il rapporto tra norme nazionali e norme comunitarie di tutela della concorrenza.

La garanzia di condizioni eque e leali che lascino, contemporaneamente, spazio all’innovazione, con la promozione di standard uniformi per lo sviluppo delle imprese, salvaguardando quello che è uno degli elementi cardine di un economia di mercato “aperta”, stimolando la performance economica  e offrendo ai consumatori una più ampia scelta di prodotti  e servizi di migliore qualità a prezzi più competitivi: questo è quanto ricercano le norme in materia di concorrenza nella normativa dell’Unione e dei singoli Stati nazionali.

In Italia, a più di due anni dalla redazione del testo del ddl concorrenza, dopo la fiducia al Senato, il ddl è diventato Legge, approvata definitivamente il 2 agosto 2017. Quello che si vuole ottenere, in ossequio e applicazione dei principi del diritto dell’Unione Europea, in materia di libera circolazione, concorrenza e apertura dei mercati, è di rimuovere gli ostacoli regolatori all’apertura dei mercati e promuovere lo sviluppo della concorrenza oltre che, naturalmente, garantire la tutela dei consumatori.

La Legge 4 agosto 2017, n. 124 – entrata in vigore il 29/8/2017 – Legge annuale per il mercato e la concorrenza (17G00140) – (GU n. 189 del 14/8/2017) – prevede novità per l’energia, le assicurazioni, RCA Auto, le farmacie, i liberi professionisti, Poste, Banche, hotel, comunicazioni, ambiente, trasporti, turismo, telefonia e TV, diritti dei consumatori e prenotazioni online. Secondo le stime del MISE, la Legge concorrenza, produrrebbe una crescita aggiuntiva del PIL pari allo 0,2 % all’anno nel breve termine, che salirebbe allo 0,5% nel medio termine e allo 0,2% una volta entrata a regime.

Per il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda: “…è stata approvata per la prima volta in Italia la Legge annuale per il mercato e la concorrenza. Dopo un iter travagliato di quasi tre anni è un importante segnale di serietà per il Paese – e prosegue – con l’obiettivo di stimolare la crescita e la produttività e consentire ai consumatori di aver accesso a bene e servizi a minor costo. Il MISE è fin d’ora al lavoro per definire nei tempi più brevi possibili tutti i decreti attuativi necessari per la piena efficacia della legge. Nel futuro occorrerà ragionare sull’opportunità di procedere con un approccio settoriale mediante decreti legge elaborati tenendo conto delle indicazioni dell’Antitrust”.

Entrando nel merito delle novità introdotte: per le assicurazioni, tra le altre cose, le polizze sui rischi accessori non si rinnovano tacitamente, ma si risolvono automaticamente alla loro scadenza; per l’energia è prevista la fine dell’obbligo di passare al mercato di salvaguardia per i consumatori che al 1 luglio 2019 non avranno ancora scelto il proprio fornitore ed è previsto anche il diritto alla rateizzazione delle maxibollette e l’istituzione presso il MISE di un elenco ufficiale dei soggetti abilitati alla vendita di energia elettrica nel senso di un a maggior tutela dei diritti dei consumatori; per il telemarketing è soppresso un comma con cui venivano stabilite alcune caratteristiche delle telefonate non sollecitate dai clienti anche se ritenute necessarie per il servizio prestato; per le associazioni di odontoiatri l’esercizio dell’attività da parte di società costituite da più professionisti è consentito solo se sono dotate di un direttore sanitario iscritto all’Albo; per le comunicazioni di multe e atti giudiziari è previsto lo stop al monopolio di Poste Italiane a partire dal 10 settembre 2017; per le Banche e la questione della “trasparenza delle offerte” è prevista la realizzazione di un sito per la comparazione dei prezzi offerti dai diversi Istituti Bancari; tutela del consumatore che si cerca di salvaguardare con più attenzione in tutti i vari ambiti di attività o servizi in cui questa viene a essere coinvolta, ad esempio nel caso dei servizi di telefonia  viene a essere aumentata la tutela del consumatore con interventi sulle spese di recesso oltre che di trasferimento dell’utenza che devono essere resi noti e commisurati al valore del contratto, mentre le modalità di recesso devono essere semplificate rendendole analoghe  a quelle di attivazione e dovrà essere garantita al consumatore la possibilità di comunicare il recesso o il cambio di gestore con modalità telematiche.

Queste sono solo alcune delle novità introdotte, per le altre si rimanda al testo di Legge.

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