M5S vola al Sud e la Lega al Nord
Con le elezioni siciliane dove il Movimento di Beppe Grillo è risultato essere il primo partito, si aprono scenari interessanti sul futuro delle prossime elezioni politiche. Ma il consenso dei grillini ha una disuniformità territoriale molto marcata, anche grazie alle differenti condizioni economiche e sociali della penisola. Al centro sud, dove la politica negli anni non è riuscita a dare risposte sufficienti per risollevare il tessuto economico e sostenerlo nel recupero del gap con il Nord.
Questo produce una differenza nei risultati elettorali che potrebbero danneggiare il movimento a livello nazionale, soprattutto al Senato dove il premio di maggioranza su base regionale potrebbe dare meno eletti di quanti ne potrebbero ottenere su base nazionale.
Infatti, anche alle scorse elezioni amministrative, oltre allo strano caso di Torino, i dati mostrano una chiara difficoltà a radicare il movimento sul territorio mentre PD e centrodestra la fanno da padroni. Questo risultato è evidente anche nei sondaggi, soprattutto in Regione Lombardia che andrà al voto insieme al Parlamento, dove la compagine grillina non gode di particolare consenso.
Diversa è invece la situazione della Lega di Salvini. Il Segretario federale del Carroccio ha ormai deciso di abbandonare il Nord per recuperare voti anche nel resto dello stivale. Il movimento “Noi per Salvini” non ha dato i risultati sperati ed anche in Sicilia la lista con Fratelli d’Italia non ha brillato.
Il sud resta per Salvini ancor un tabù mentre i risultati al nord, specialmente dopo gli ottimi risultati referendari in Lombardia e Veneto possono far vedere i risultati elettorali delle prossime politiche con maggior entusiasmo. Infatti, la Lega potrebbe riuscire a compensare abbondantemente gli scarsi risultati del sud con un an plein nelle regioni del nord anche a scapito di Berlusconi.
Insomma, i due partiti più antisistema presenti nel panorama politico nazionale, sembrano al momento spartirsi quasi equamente l’elettorato stanco della classica politica, l’uno al nord, l’altro al sud. Sicuramente Grillo da una Parte e Salvini dall’altra dovranno cercare, nei pochi mesi che ci separano dalle elezioni, di recuperare rispettivamente terreno in quei territori nei quali hanno poco successo.
Ma, se per Salvini la strada potrebbe essere più facile, soprattutto per i temi caldi della sicurezza e dell’immigrazione, per Grillo appare complicato convincere il ricco nord produttivo – ora che la crisi del 2008 sembra ormai un vecchio ricordo – e trovare spazio a fronte di un centrodestra in grande spolvero e con una Lega che ormai tiene in mano i principali centri di potere a nord del Po.
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