Italia delle Regioni

I comuni italiani dell’Anci esprimono un forte impegno per un’alleanza tra il mondo produttivo e quello dei comuni.

“L’iniziativa di oggi ha un valore simbolico molto importante sia per la legge sui piccoli Comuni che apre un grande spiraglio per consentire a questi territori di crescere e sia perché l’Italia rappresentata dal mondo di Coldiretti e dal mondo dei Comuni è un’Italia che punta sulle sue diversità, sulla natura e sulla bellezza dei piccoli centri dove è molto stretta l’alleanza tra mondo produttivo, mondo associativo e territori”. Così il presidente del Consiglio Nazionale Anci e sindaco di Catania Enzo Bianco intervenendo alla presentazione  del rapporto “Piccoli Comuni e tipicità” della fondazione Symbola insieme alla Coldiretti dedicato al patrimonio enogastronomico del nostro paese custodito nei piccoli comuni.   Per Bianco è fondamentale, quindi, puntare sui territori e sulle loro produzioni, contro l’incessante urbanizzazione del pianeta. “Se lasciamo le cose così come sono – ha detto il sindaco di Catania – tra qualche anno la quasi totalità delle persone abiterà nelle città e il resto del nostro Paese, ricco per biodiversità e cultura, verrà travolto”. “La dimensione demografica – ha aggiunto – non può e non deve rappresentare quindi un motivo di criticità in sé, quanto invece un campanello d’allarme rispetto al rischio di abbandono di territori molto estesi, con le loro ricchezze, materiali e immateriali”.

“Finalmente – ha continuato – con la recente approvazione della legge sui piccoli Comuni si afferma, innanzitutto, il riconoscimento della specificità dei Comuni di minore dimensione demografica, spesso con territori molto vasti e nello stesso tempo ‘fragili’. Per questo sono necessarie nuove e dedicate politiche affinché cessi innanzitutto il trend dello spopolamento in atto ormai da anni”. “Dobbiamo rilanciare con forza – ha ribadito – la rete dei piccoli Comuni che rappresenta una ricchezza ed una peculiarità che costituisce valore aggiunto per il nostro Paese”. In tal senso, è fondamentale che “questo modello di alleanza tra territori e mondo produttivo sia portato avanti con azioni concrete e questo è il nostro impegno. Anci – ha concluso – è pronta a farne una delle grandi battaglie di qualità del nostro Paese”.

“Alle spalle delle grandi città abbiamo un territorio da ripensare puntando sulle grandi opportunità di sviluppo legate ai nuovi stili di vita”, ha affermato il coordinatore Anci piccoli Comuni e sindaco di Cerignale Massimo Castelli. “Come Anci – ha detto Castelli – daremo naturalmente tutto il supporto necessario lavorando per creare, insieme con Coldiretti, con le associazioni agricole, il mondo imprenditoriale, Regioni ed enti locali, una lobby positiva per consolidare la congiunzione tra aree urbane e aree rurali, perché lì c’è il grande sviluppo e la vera ricchezza”. L’obiettivo è “pensare una società che nel rispetto dell’ambiente e della green economy trovi una nuova possibilità di sviluppo” e, al contempo, “noi riproporremo la nostra ‘agenda controesodo’ che mette in campo tutte le azioni indispensabili per consentire a questi territori di contare ancora sulla presenza dell’uomo, perché senza la presenza dell’uomo tutto diventa inutile. Mentre riscontriamo esiti positivi per i provvedimenti a tutela dell’ambiente e del patrimonio storico e culturale dei nostri territori, è la presenza dell’uomo che ora deve essere tutelata e che in molte aree del Paese sta diventando una “razza in estinzione”, negli ultimi 40 anni circa 700 Comuni hanno perso dal 40% all’80% della popolazione. Dobbiamo ripartire creando le condizioni di nuova occupazione, oggi offerte anche dalle nuove tecnologie”.

“Finalmente – ha concluso il sindaco di Cerignale – la politica nazionale, ha trovato il coraggio per far diventare il tema dello spopolamento centrale nell’agenda nazionale e noi, in Anci, continuiamo a lavorare perché si possa arrivare a un risultato positivo di questo provvedimento”.

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