Polemitis (UniNicosia): criptovalute, non solo Bitcoin
Secondo le ultime stime di Coinbase il numero di persone che si avvicina alle criptovalute è in continua crescita e sono molti gli esperti che vedono in esse lo strumento finanziario chiave del futuro. Non solo esperti però, sono infatti già in molti gli studenti che si sono tuffati a capofitto in questa prima fase di ‘rivoluzione finanziaria e tecnologica’ post dot-com. Negli Stati Uniti e in Europa si moltiplicano le università che si attrezzano ad accogliere la crescente domanda di corsi sulle criptovalute. Dalle più famose Ivy League, come Princeton, alle università anglosassoni come l’Università della Cumbria e l’Università di Edimburgo. In Europa, il precursore della formazione dei “minatori” e futuri esperti di criptovalute è stata l’Università di Nicosia, lanciando già nel 2014 il primo master in valute digitali (MSc in Digital Currency). Futuro Europa ne ha parlato con Antonis Polemitis, rispettato esperto internazionale in materia di criptovalute e cofondatore del corso.
Quando è nata l’idea di lanciare un programma sulle monete digitali e perché?
Abbiamo iniziato a valutare i concetti base del Bitcoin e delle altre criptovalute già nel 2009. Ci siamo convinti che la soluzione che il Bitcoin offriva al Problema del Generali Bizantini rappresentava un importante passo avanti nell’informatica e che, inoltre, la criptovaluta e le reti legate alla blockchain avrebbero avuto una sempre maggiore importanza con riflessi in diverse industrie.
Con questo in mente, abbiamo lanciato il primo corso universitario al mondo relativo alle criptovalute e alla tecnologia blockchain (il Master in Digital Currency) nel 2014. Il primo modulo di questo programma è offerto gratuitamente come MOOC, oltre 12.000 studenti si sono iscritti al MOOC, e dal 2014 a oggi oltre 200 studenti si sono iscritti al Master. Oltre ai programmi accademici, siamo stati anche la prima università ad accettare Bitcoin come strumento di pagamento e a pubblicare certificati accademici sulla blockchain. Continuiamo a credere fermamente in questo campo e siamo ampiamente riconosciuti come aventi l’iniziativa universitaria più ampia al mondo in questo campo.
Cosa rende il Bitcoin diverso dalle altre valute?
Il bitcoin differisce dalle valute tradizionali, in quanto è una criptovaluta digitale decentralizzata privata e senza autorizzazione. Privato perché non è emesso da uno stato sovrano. Decentrato nel senso che non esiste un emittente centrale. La politica monetaria è gestita dalla rete seguendo le regole impostate nel software open source utilizzato dalla rete. Gli utenti di Bitcoin sono pseudonimi, tuttavia ogni transazione sulla rete bitcoin è pubblicamente visibile sulla blockchain, che e’ la spina dorsale di questa tecnologia. Privo di autorizzazioni in quanto qualsiasi parte può scegliere di unirsi alla rete con transazioni di condotta o autorizzare transazioni (mining) in un ambito digitale, mentre la rete interagisce online. La criptovaluta utilizza la crittografia con chiave pubblica per proteggere la sicurezza delle transazioni.
La maggior parte delle persone associa le criptovalute al Bitcoin, ma ci sono altre valute disponibili sul mercato, come Ethereum, Litecoin e Steem. Potrebbe aiutarci a navigare attraverso le varie offerte? Quale criptovaluta è meglio comprare oggi e perché?
Come università, è nostra prassi non fornire consulenza sugli investimenti ai nostri studenti o a altre parti esterne. Se qualcuno prende in considerazione l’idea di investire in criptovalute, gli consigliamo di dedicare del tempo a valutare pienamente l’argomento, per prendere decisioni appropriate alla propria posizione finanziaria.
Attualmente sono in circolazione più di 1.100 criptovalute, con forse 10-20 che attraggono la maggior parte tra sviluppatori e investitori. Diverse criptovalute hanno diversi casi di utilizzo. Ad esempio, Ether è il token della blockchain di Ethereum. La blockchain di Ethereum consente agli utenti di partecipare a contratti intelligenti – accordi memorizzati dal codice del computer che vengono eseguiti automaticamente in seguito all’attivazione di un evento predeterminato senza la possibilità di tempi di inattività. Questo è un concetto molto interessante in quanto i contratti intelligenti possono consentire ai partecipanti di creare transazioni e processi aziendali più complessi. Altri esempi, includono Monero, Dash e Zerocoin, criptovalute create per migliorare l’anonimato delle transazioni.
Molti analisti e regolatori temono in una “bolla Bitcoin”. Perché sono così preoccupati?
I regolatori tendono a preoccuparsi in generale quando ci sono grandi cambiamenti nei valori degli asset. Bitcoin e le altre criptovalute hanno avuto aumenti di valore molto significativi negli ultimi sette anni e in particolare nell’ultimo anno. Queste valute tendono anche ad essere più volatili delle valute tradizionali e negoziano più come materie prime o startup tecnologiche allo stadio iniziale. Pertanto, i regolatori, dal punto di vista della tutela dei consumatori, cercano di informare i consumatori che questa volatilità può comportare dei rischi.
Qual è la situazione in Europa e a Cipro?
In generale, il bitcoin è legale nell’UE, anche se il trattamento esatto varia a seconda dello stato membro e alcune aree della regolamentazione sono ancora in evoluzione. L’UE ha dichiarato nell’ottobre 2015 che l’IVA /GST non è applicabile alla conversione tra valuta tradizionale e Bitcoin. Mentre IVA /GST e altre imposte (come le imposte sul reddito) si applicano ancora alle transazioni effettuate con bitcoin per beni e servizi. Alcuni paesi hanno classificato Bitcoin come moneta privata (ad esempio nel Regno Unito) o come unità di conto (ad esempio in Germania) e hanno emanato norme pertinenti in materia fiscale. Bitcoin è legale a Cipro, anche se, ad oggi, esiste un’industria di criptovaluta /blockchain abbastanza limitata all’interno della nostra regione. L’Università di Nicosia sta lavorando con le principali parti interessate con lo scopo di aiutare il Paese a diventare un hub di criptovalute /blockchain.
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