Venezuela, Maduro si ricandida
Malgrado la sua grande impopolarità, il Presidente venezuelano Nicolas Maduro è stato investito dal Partito Socialista al potere come candidato alla sua rielezione, in vista delle presidenziali anticipate previste per Aprile.
Nicolas Maduro da tempo affermava essere “pronto” a presentarsi come candidato alle elezioni presidenziali. Questo suo desiderio è diventato realtà. Lo scorso 2 Febbraio, l’attuale Capo di Stato è stato ufficialmente designato dal Partito Socialista al potere come “logico” candidato alle presidenziali anticipate, che si terranno in Venezuela fine Aprile. Accompagnato dalla moglie Cilia Flores, il dirigente ha ricevuto lo stendardo del Partito Socialista Unito del Venezuela (Psuv) acclamato da 500 delegati del Partito che scandivano a gran voce “Si!”. “Andiamo verso una grande vittoria”, ha assicurato con veemenza Nicolas Maduro durante il suo discorso. “Era logico, assolutamente logico che il candidato della rivoluzione bolivariana per queste elezioni fosse Nicolas Maduro, ha dichiarato il numero due del campo presidenziale, Diosdado Cabello. Un fratello, un compagno dal comportamento rivoluzionario irreprensibile (…). Vinceremo, non ho alcun dubbio…”.
Nicoas Maduro, 55 anni, non beneficia però della simpatia del suo popolo. Se il suo indice di popolarità negli ultimi tempi è leggermente risalito, secondo l’istituto demoscopico Delphos, il tasso di venezuelani insoddisfatti rimane al 70%. Gran parte della popolazione gli contesta l’iperinflazione, prevista per il 2018 dal FMI al 13000% ( è stato constatato che un sistema monetario può reggere fino ad un livello di inflazione del 50% mensile, circa il 13000% annuale. Oltre a quel livello il sistema subisce un collasso. Ndr), la penuria di medicine e di cibo in un Paese dal potenziale immenso per via della sua ricchezza in idrocarburi. La scorsa settimana, l’Assemblea costituente, dotata di ampi poteri e composta unicamente da simpatizzanti del potere, ha indetto elezioni presidenziali anticipate entro la fine di Aprile, cogliendo di sorpresa un’opposizione disorganizzata e indebolita. Questa Costituente non è riconosciuta dall’opposizione e da parte della comunità internazionale.
Appena annunciata l’elezione presidenziale, al contrario di un’opposizione che deve ancora scegliere il suo candidato, il Presidente uscente si è lanciato nella campagna elettorale: video che esaltano il suo operato mandati in onda a ripetizione, riunioni politiche dove balla salsa e reggae, sussidi senza limiti per le donne incinte, i portatori di handicap, i pensionati e, per non farsi mancare nulla, per il carnevale. Secondo gli osservatori, il candidato chavista ha delle possibilità. Tanto più che l’autorità giudiziaria ha scartato la MUD (la coalizione dell’opposizione) dalla corsa presidenziale. I partito che compongono la MUD non potranno partecipare allo scrutinio insieme, come formazione politica, ma solo individualmente.
L’investitura di Nicolas Maduro, attesa Domenica 4 Febbraio, ma annunciata con 48 ore di anticipo, prende nuovamente alla sprovvista i suoi avversari, e porta inevitabilmente ancora più tensione sui negoziati in corso tra Governo e opposizione. Maduro vs Maduro. Non proprio fair play.
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