Claudia Ruggeri, una poetessa da scoprire
Il 30 agosto del 1967 nasceva a Napoli Claudia Ruggeri, poetessa pressoché sconosciuta, dall’animo travagliato al punto di arrivare a togliersi la vita lanciandosi dal balcone della sua abitazione nel 1996 a soli 29 anni.
Nell’arco della sua breve esistenza scrive due opere, Inferno Minore e Le pagine del Travaso. La prima è stata pubblicata in larga parte sulla rivista L’Incantiere a qualche mese dalla sua morte. Dell’altra, scritta nel periodo che va dal 1993 al momento della morte, sono trapelate poche poesie. In entrambe le opere si trovano evidenti segni dello stato di disagio in cui versa la giovane.
Dalla sua biografia si scopre che l’anno successivo alla sua nascita, i genitori (madre campana e padre salentino), si trasferiscono in Puglia. In occasione della Festa dell’Unità del 1985, la giovanissima Ruggeri declama con successo i suoi versi durante un reading che folgora la platea. Da lì comincia la collaborazione del Laboratorio di Poesia di Arrigo Colombo. Al reading è presente anche il suo amico e poeta Dario Bellezza che la stima per la sua vitalità espressiva. Un altro suo grande estimatore è Franco Fortini, poeta e critico letterario, con il quale instaura un intenso dialogo epistolare.
Nel 2007 l’editore anconetano peQuod pubblica nuovamente l’opera con l’aggiunta di materiale inedito. Nel 2010 esce, per le edizioni LietoColle, La sposa barocca. Sette saggi su Claudia Ruggeri. La maggior parte dei suoi manoscritti sono stati donati dalla famiglia nel 2005 alla Biblioteca Gabinetto Vieusseux che si trova a Firenze in piazza degli Strozzi.
Dai suoi versi si coglie subito uno stile colto e raffinato, sottile quanto misterioso. Ecco alcuni versi tratti da Inferno Minore titolo che contiene la contrapposizione all’Inferno dantesco, modello irraggiungibile, ma anche l’espressione del suo travaglio interiore.
Congedo / così, dal Colmo, ormai, nuoce / il dimandar parenze, come / il Distrarsi. Lasciatemi / a questa strana circostanza. Qui / so, con il mio amore, e con chiunque vi arrivi, che a questo inferno / minore, tutto è minore; medesimo / è solo il Carnevale…
Claudia dedicata Inferno minore a Franco Fortini convinta però che l’opera non piacerà tanto, è irregolare e dalle connotazioni sperimentali.
Ninive / …amo la festa che porti lontano / amo la tua continua consegna mondana amo / l’idem perduto, la tua destinazione / umana; amo le tue cadute / ben che siano finte, passeggere / e fino che tu saprai dentro i castelli, i giardini / fiorire, altro splendore sai, altra memoria…
La sera del 27 ottobre del 1996, Claudia, dopo essere stata in chiesa, si incammina tranquilla per tornare a casa. Niente fa presagire il suo gesto estremo, un volo che l’ha sottratta ai dolori terreni e che l’ha ricongiunta al padre perso prematuramente.
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