Lasciatevi andare…

“Lasciatevi andare e scatenatevi con il Ballo della vita” (Måneskin). Dopo aver letto questa frase, non in un foglietto dei Baci Perugina ma su una dichiarazione ufficiale di questo gruppo musicale adorato dai giovani, ho avuto un momento di sconforto. Mi sembra anche una buona esortazione; per carità, ballare fa bene alla salute, ci si diverte, si bruciano grassi . Poi però bisogna  fare altro. Magari si potrebbe andare a scuola e “imparare un mestiere” come si diceva tempo fa.

Purtroppo da questo lato giungono ferali notizie; secondo gli ultimi dati forniti dal MIUR, alla fine dello scorso anno scolastico i giovani che hanno deciso di non andare più a scuola sono circa il 14%, percentuale alta soprattutto rispetto all’obiettivo fissato dalle Istituzioni di contenerla entro il 10%. Si parla spesso e male di questo: personalmente, più che parlare di diritto allo studio parlerei di dovere di studio, perché studiare dovrebbe essere visto come un investimento su sé stessi, per un futuro lavorativo soddisfacente. Una persona con scarsa cultura e mancanza di titoli di studio ha infatti meno possibilità di trovare un lavoro qualificato e remunerativo rispetto a chi possiede un buon livello di istruzione.

Le carte si mescolano però quando si evince che, da grandi, molti giovani vorrebbero fare i calciatori, quindi anche un ignorante può tirare calci al pallone. Oppure fare l’influencer, ma anche lì ci vuole studio e fatica, almeno saper leggere le etichette dei vestiti. Non voglio nemmeno girare il dito nella piaga e dire che anche senza studiare si può fare politica, non mi piace vincere facile. Va bene. Gioco il Jolly: i giovani di adesso non hanno punti di riferimento, i loro idoli sono effimeri e per nulla intellettuali; non so se sia meglio o peggio.

La mia generazione  e quella dei miei fratelli maggiori è stata danneggiata da ideologie cancerogene e non mi pare abbia prodotto molto. Però noi abbiamo studiato. Perché, comunque, qualsiasi cosa buona o cattiva, bella o brutta viene meglio se si studia. La cultura può servire ad essere anche meno diffidenti verso gli altri, a soddisfare curiosità, anche a fare colpo perché no. Certo è che il problema è grave e appena appena se ne stanno rendendo conto.

Sono allo studio vari progetti, ma non saranno a breve termine; intanto ascoltiamo i consigli dei Måneskin e facciamoci un balletto su musiche tratte un po’ da Titanic e un po’ da The day after.

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