M. Baldascino: Demetra in aiuto delle vittime di violenza

Emergenze e radicalizzazioni di gravi problematiche sociali inducono, non di rado, privati cittadini a promuovere autonome iniziative a sostegno degli sforzi – non sempre risolutivi – delle Istituzioni. Nel nostro Paese, gli episodi di violenza hanno raggiunto livelli allarmanti: le misure di contrasto e, soprattutto, le strutture pubbliche che prestano assistenza alle vittime sono carenti. A tal proposito, abbiamo intervistato l’avvocato Mariarosaria Baldascino, tra i fondatori di un’associazione di volontari, chiamata Demetra, di cui cercheremo di conoscerne attività e finalità.

Chi è Mariarosaria Baldascino e qual è l’origine del nome dell’Associazione?

Sono avvocato, con una grande passione per la criminologia, e volontaria della Croce Rossa, operativa soprattutto nelle situazioni emergenziali. Perchè Demetra? Era la dea greca della fertilità e l’Associazione intende restituire vitalità e serenità a persone che sono state “uccise” nel corpo e nell’anima.

Ci racconti come e perché nasce Demetra? C’è qualche aneddoto particolare alla base di questa iniziativa?

Il progetto Demetra prende forma nel febbraio 2018, quando tre professioniste sognatrici decidono di mettere a frutto  i rispettivi studi ed esperienze. Ho conosciuto Roberta Saraco, educatrice, e Maria Esposito, psicologa sessuologa,  all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, in occasione di un corso di perfezionamento in “counseling vittimologico”. Siamo entrate subito in sintonia e, quando ho manifestato l’intenzione di aprire un centro antiviolenza, Roberta e Maria hanno accettato di affiancarmi nell’impresa. Successivamente, ne ho parlato anche con un amico e collega, l’avvocato Gianni Dell’Aiuto, che ha abbracciato con entusiasmo l’idea, e la squadra era pronta. L’aneddoto, che – in qualche modo – ci ha accomunati nell’obiettivo, c’è: durante una esercitazione al corso, il tutor aveva creato gruppi di lavoro, nei quali – a turno – ogni partecipante doveva simulare di aver subìto un maltrattamento, mentre gli altri vestivano i panni di chi accoglie la vittima. Roberta aveva interpretato il ruolo di un’immigrata clandestina in fuga da un Paese poverissimo, approdata in Italia senza documenti e senza mezzi di sostentamento. Per quanto mi riguarda, avevo finto di essere vittima del partner, avviata – con coercizione fisica e psicologica – in un giro di prostituzione. Esperienze molto dure, benché simulate, che ci hanno fatto capire quanto sia davvero difficile per le vittime chiedere aiuto e per agli esperti assisterle.

Di cosa si occupa esattamente l’Associazione? Quali obiettivi di lungo termine si prefigge di raggiungere?

Come ho già accennato, Demetra nasce con il fine ultimo di aprire un centro antiviolenza. Aggiungo, inoltre, anche la volontà di formare ed educare le vittime a chiedere aiuto e i responsabili del reato a capire il male che hanno inflitto.

Demetra, dunque, svolge anche attività di analisi del disagio che spesso tormenta il violento. Sono previsti percorsi di recupero nei confronti di chi esercita violenza di genere e bullismo?

Sì, l’Associzione intende fare esattamente questo: non limitarsi a organizzare convegni e seminari, ma guidare – anche seguendo percorsi accidentati – tanto le vittime, quanto gli  autori delle violenze. Siamo convinti che tali reati siano reiterati, quando non si è colto a fondo il significato e le conseguenze delle proprie azioni, fatte ovviamente salve le ipotesi in cui ci si trovi innanzi a soggetti disturbati, bisognosi di specifici  percorsi d’aiuto di natura clinico-medica.

Quali eventi sono in calendario per promuovere e far conoscere le attività di Demetra?

Sono in agenda conferenze e seminari vari, oltre un corso avanzato sulla giustizia riparativa. Il percorso per il centro antiviolenza è lungo ma, come dicevo, una volta imboccata la via, non intendiamo fermarci!

Come e in che forma Demetra intende coinvolgere sostenitori e competenze professionali nelle proprie attività contro emarginazione e discriminazione?

I soci fondatori di Demetra sono professionisti in diverse discipline, ma questo non impedirà loro di fruire dell’ausilio di altri illustri specialisti, Ordini professionali e Associazioni con cui siamo già in fase di avanzata collaborazione.

Nel ringraziare l’avvocato Baldascino per aver descritto ai nostri lettori le peculiarità dell’iniziativa, non resta altro che formulare – a Demetra e a tutti coloro che la animano e supportano – l’augurio di ricoprire un ruolo sempre più incisivo nel delicato ambito di servizio sociale scelto.

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